GIULIO CASALE: una buona canzone è una buona canzone e lui ne sa qualcosa. Recensione

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GIULIO CASALE Live Milano
04 Maggio 2017
SERRAGLIO
Milano

Voto: 7,5
Di Luca Trambusti

LEGGI QUI INTERVISTA CON GIULIO CASALE

GIULIO CASALE Live Milano

La storia artistica di Giulio Casale è lunga e ricca di differenti sfumature. E’ un artista veramente interdisciplinare, nel senso che ha frequentato e frequenta differenti forme espressive. Lo troviamo infatti ad inizio carriera con gli Estra, uno dei migliori progetti rock italiani; poi sospesa l’attività con la band Giulio ha intrapreso una carriera solista che lo ha visto nei panni del protagonista del teatro canzone, con riletture di Gaber ed altri lavori con Andrea Scanzi, ma anche come scrittore e saggista (diverse le sue pubblicazioni) e poi ovviamente come musicista impegnato in tanti progetti eterogenei.

Mai sopra le righe

Senza mai essere sopra le righe o sovraesposto il musicista di origine trevigiana ha sempre avuto presenze sceniche in differenti forme, a teatro, come solista (nel senso che è presente sul palco in piena solitudine), in duo o con gruppi più o meno numerosi. Ora è il momento di un giro di concerti inseme ai Norman, band che lo accompagna in queste esibizioni live che hanno preso il via dal Serraglio di Milano (ormai città adottiva di Casale).

Il nuovo singolo live

In contemporanea a questa serie di date esce (proprio nel giorno dello show di Milano) un nuovo singolo dal titolo “resto io” (tutto volutamente minuscolo), prima tappa di un particolare progetto che lo accompagnerà nei prossimi mesi. Milano è diventata l’occasione per la prima presentazione live di questo singolo che comunque sarà in scaletta sempre da ora in avanti.

Giulio Casale Live
Con la band

Quello di Milano è stato un concerto in cui Casale ha ripercorso il suo cammino artistico, lo ha unito a quello dei Norman e si è fatto affiancare sul palco da amici musicisti (Paola Colombo e Alessandro Grazian). Brani da solista, dal repertorio degli Estra ed alcune tracce del repertorio dei Norma hanno composto la serata che alla fine, come ci si può aspettare da Giulio, è stata di grande intensità emotiva, spinta sulle note del rock.

Una buona canzone è una buona canzone

Giulio giustamente dal palco dice “una buona canzone è una buona canzone” (e lui ne sa qualcosa) indipendentemente dalle caratteristiche e dal vestito. Per comodità comunque diciamo che i confini in questo caso sono il rock e la canzone d’autore ma sopratutto il comun denominatore tra tutto è la poetica, la sostanza dell’autore che in questo caso (ed in tante altre occasioni) mette in campo la sua visione della vita ed un grande senso di inadeguatezza (chiamatelo male di vivere se vi è più comodo)

Alle sue spalle per la serata milanese una band a sostenerlo, una band di grande energia e potenza (due chitarre, tastiere, basso e batteria). Il risultato è uno spettacolo potente, intenso, in alcuni momenti emotivamente toccante. Giulio sul palco si muove molto bene, sottolineando ora la drammaticità ora la crudeltà dei suoi testi. Quello che si nota è che il lungo lavoro su Gaber ha in qualche modo lasciato il segno: in alcune occasioni mette in mostra il suo amore per l’inventore del teatro canzone muovendosi ed interpretando proprio come avrebbe fatto Gaber. In particolare in “Un’ossessione” e “La Febbre” (anche i titoli potrebbero essere del repertorio di Giorgio). Attenzione questo però non è un limite ma un valore aggiunto perchè Casale non “scimmiotta”, non imita ma metabolizza e digerisce la lezione, restando sempre un artista di grande personalità.

Intensità espressiva

Il top della serata lo si raggiunge con “Apritemi” che colpisce per la sua bellezza e l’intensa dell’interpretazione. Da brividi. Imperdibili anche le tracce del repertorio Estra. “resto io”, il nuovo brano, è in versione più aggressiva rispetto all’originale pur mantenendo fedeltà negli arrangiamenti, dimostrando che inevitabilmente dal vivo le canzoni delle rock band subiscono una spinta ed una versione sempre più muscolare. In questo caso perde forse qualcosa della drammaticità dell’originale diventando un po’ più rabbiosa

Concerto interessante, forte ed emotivo. Giulio Casale non tradisce mai.


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