PREMIO TENCO 2025 la foto dello stato di salute della canzone d’autore Recensione live Sanremo

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Diventa sempre più arduo riuscire a seguire tutti gli eventi organizzati in occasione della Rassegna della Canzone d’Autore, comunemente conosciuta come Premio Tenco, che oltre alle tre serate all’Ariston prevede appuntamenti per quattro giorni consecutivi che coinvolgono diversi luoghi della città.

I tanti ospiti all’Ariston e no

Dall’anteprima con il concerto al Teatro del Casinò, dove quest’anno si è esibita la bravissima Arianna Antinori in un omaggio ai Premi Tenco del passato accompagnata dall’orchestra sinfonica di Sanremo, ai concerti pomeridiani all’Ex Chiesa di Santa Brigida, sul cui palco si sono alternati per quattro giorni, con progetti ideati appositamente, Stefano Tessadri, Alessio Lega, David Riondino e il duo rock Omar Pedrini e Massimo Priviero, alle presentazioni di libri e agli incontri con gli artisti alla sede del Club Tenco, ai film, ai dibattiti, alle mostre.

Le giovani donne

Il fulcro attorno a cui ruotano tutti questi eventi sono le tre serate al Teatro Ariston, dove si ha l’occasione per fotografare lo stato di salute della canzone d’autore, tra giovani promesse e conferme di artisti affermati. Ottime notizie arrivano dai giovani, o meglio, dalle giovani. Quattro i nomi che arrivano al Tenco per la prima volta, giovani e giovanissime, già presenti da alcuni anni sui palchi italiani e conosciute dal pubblico più attento, come Lamante e Emma Nolde che hanno già conquistato un loro piccolo spazio nell’underground italiano con due proposte molto diverse.

Emma Nolde, alla quale viene affidato il compito di aprire la rassegna con la consueta Lontano Lontano” di Luigi Tenco, si rifà a una forma di canzone d’autore classica, mentre è più rock Lamante, grintosa e originale, che propone una performance intensa. Convincono anche Anna Castiglia, bravissima nel creare una canzone che gioca come meglio non si potrebbe con l’ironia, con la competenza e la capacità dei grandi artisti, che riceve la Targa Tenco per l’opera prima e La Niña, la nuova voce della canzone partenopea, che ha saputo prendere la tradizione e portarla nel nuovo secolo, conquistando la Targa Tenco per il miglior disco in dialetto.

Il pop e il rock in chiave toscana

Se queste giovani cantautrici trovano terreno fertile è merito anche delle splendide conferme dei Baustelle e di Lucio Corsi, che hanno avuto una parte non piccola nel portare al grande pubblico una canzone forma costruita con testi importanti e melodie accattivanti ma mai banali. Alla band toscana viene oggi consegnato non a caso il Premio Tenco alla carriera, che onorano presentando un breve set acustico accompagnati da un quartetto d’archi, eseguendo alcuni classici del loro repertorio con brani come “Vangelo di Giovanni” e “Contro il mondo” che spiegano chiaramente come siano riusciti a rompere la barriera tra indie e musica di largo consumo arrivando al pubblico dei grandi network radiofonici con una proposta di estrema qualità, aprendo la strada a tante band e cantanti della generazione successiva.

La conferma di Corsi

Tra questi c’è Lucio Corsi, che oggi appare come uno dei migliori cantautori della sua generazione. Splendido il suo set, molto rock (con quattro chitarre elettriche sul palco), con brani perfetti per rappresentare il mondo fantastico e originalissimo che racconta nelle sue canzoni. Questo per lui è stato senza dubbio l’anno della consacrazione, e le due targhe che riceve (miglior disco e miglior canzone dell’anno) sono la conferma che ci troviamo davanti a uno dei migliori cantautori italiani di oggi, per originalità e capacità di scrittura, e per le doti di performer, che gli consentono di passare dalla canzone d’autore di Cosa faremo da grandi al rock scatenato di “Francis Delacroixchiudendo il set da solo al piano con quel piccolo grande capolavoro che è “Nel cuore della notte”.  

Torna al Tenco ancora una volta da vincitrice della Targa Tenco come miglior interprete Ginevra di Marco con il suo nuovo splendido disco Kaleidoscope. Apre il set con “Io Cantoe il pubblico è già conquistato alla prima strofa dalla sua carica. Voce, presenza, interpretazione, con Ginevra di Marco tutto è ai massimi livelli, grazie anche ai tre musicisti (Andreino Salvadori, Francesco Magnelli e Pino Gulli) che sono parte integrante del progetto.

Gli stranieri premiati

La sua è una musica che contamina lingue e culture di diverse provenienze, come quella del Grup Yorum, che passa dalle radici turche a una versione bilingue di “Bella Ciao” o quella di Goran Bregović (Premio Tenco alla carriera) con la sua travolgente “orchestra per matrimoni e funerali” che ha fatto ballare la platea dell’Ariston.

Premio Tenco alla carriera anche per Tosca, una delle migliori esponenti di questo concetto di musica come linguaggio universale, capace di passare dalla musica brasiliana alla tradizione popolare italiana, dalle tammurriate al jazz.

La memoria

“Con la memoria” è il sottotitolo tema di questa edizione del Tenco, e quale miglior cantautore di Simone Cristicchi poteva essere chiamato per illustrarne i diversi risvolti: dalla memoria in senso storico, con il ricordo dell’esodo degli esuli istriani con “Magazzino 18”, alla battaglia vinta da Basaglia per la chiusura degli ospedali con “Ti regalerò una rosa”, alla perdita della memoria in senso stretto con la toccante“Quando sarai piccola”. Accompagnato dai sempre bravissimi musicisti del Gnu Quartet, Cristicchi ha dato l’ennesima prova di quanto una canzone possa coinvolgere emotivamente, tramandando il ricordo di grandi eventi storici come di episodi singoli e personali che diventano universali.

Nel discorso sulla memoria rientra anche il ricordo di Sergio Staino, con un brano inedito a lui dedicato da Alessio Lega, e di Pier Paolo Pasolini con Stefano Tessadri che a Pasolini ha dedicato un intero disco, così come il ricordo della Resistenza, proposto dalla Scraps Orchestra. E anche la memoria della tragedia in Palestina raccontata da Moni Ovadia al suo esordio nelle vesti di cantautore, un vero e proprio canto di dolore per tutta la sofferenza provocata dal suo popolo.

Il saluto di Daniele Silvestri

Altri riconoscimenti importanti sono stati il Premio Siae Mimmo Locasciulli, il Premio all’Operatore Culturale a Tito Schipa jr (notevole la sua versione in italiano della dylaniana “Masters of War”) e i premi alla carriera al grande vecchio del rock italiano (ma giovanissimo d’animo) Ricky Gianco, e a Daniele Silvestri: è lui ha chiudere la rassegna sabato sera, con brani intensi come “Questo paese”, “L’uomo intero”, “Mi persi”, “Il secondo da sinistra”, e altri dove emerge la critica sociale con un uso raffinato dell’ironia, come “La Classifica” o “Il mio nemico”. Chiude il set con un’intima versione da solo al piano di “A bocca chiusa”, ed è una bellissima conclusione per questa edizione 2025 del Tenco che ha visto riempirsi non solo la sala dell’Ariston, ma anche i tanti eventi collaterali.


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