PAOLO BENVEGNÙ: ecco gli ospiti dei live di Roma e Milano
PAOLO BENVEGNÙ
Dopo il 1° maggio due live di presentazione del nuovo EP
Sono due le date con cui Paolo Benvegnù presenterà live il suo nuovo EP “Solo fiori”.
Ad accompagnarlo ci saranno degli ospiti amici.
A Roma il 6 maggio 2023, sul palco dell’Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone saliranno Dario Brunori e Malika Ayane (che duetta con Benvegnù sul disco nel brano “Non esiste altro”).
A Milano, il 12 maggio 2023 alla Santeria Toscana 31 Benvegnù ospiterà nuovamente Malika Ayanee Pacifico.
Sul palco ad accompagnare Paolo Benvegnù, i suoi fidati musicisti: Luca Baldini, Daniele Berioli, Gabriele Berioli, Tazio Aprile e Saverio Zacchei. Durante la serata in cui sarà ospite Pacifico, per la sua performance, si aggiungerà Silvio Masanotti alla chitarra.
Ecco come l’ex Scisma ricorda il primo incontro con i suoi amici ospiti
Brunori Sas
“Centobuchi, provincia di Ascoli Piceno. 2009
Dario era già Dario.
Un giovane uomo mi si avvicina, nel parco adiacente ci sono trecento altre persone.
Lui è un giovane uomo che conosco. L’ho visto suonare. È intelligentissimo, veloce, entusiasta, appassionato, fantasioso, leggerissimo e profondissimo.
Così ci parliamo, ma veramente.
E riconosco nei suoi occhi le aperture degli orizzonti verso il mare. Nel tono e nella parola, l’inseguimento velocissimo delle intuizioni fulminee.
Sono così diverso, io, che non posso che gettarmi a capofitto nelle sue vertigini.
Dario Brunori l’ho conosciuto, ma veramente, così. Dall’una alle tre di una domenica mattina di fine agosto, e ne rimasi folgorato.
In verità, la sua Opera era già in atto. Le canzoni bellissime, alte di volo a capofitto.
Camminava come se il destino fosse già scritto e io ne potessi essere testimone, in una serata normale, per me totalmente inusuale.
Come vedere camminare la Storia. E la Storia parlasse per lui. E la Storia lo ha fatto.
Suoneremo insieme. Rideremo insieme. Mi insegnerà, come sempre, a guardare il cielo. E ci sentiremo leggerissimi.”
Malika Ayane
“Berlino, Karl Marx Straße. Aprile 2016
C’è un enorme viavai.
Biciclette sfrecciano come pallottole sulle ciclabili, maledicendo chi sbaglia corsia.
A piedi, verso Potsdammer Platz, cammina una giovane donna.
La riconosco.
L’ho sentita cantare. L’ho vista in televisione. L’ho ascoltata alla radio. Ho letto decine di sue interviste.
Le nostre strade quasi si incrociano, ma non ho il cuore di disturbarla.
È sorridente, di una vitalità contagiosa che fa brillare il cielo vagamente soleggiante, opaco e umido di una città che sembra un porto, eppure è lontana dal mare.
Non ho il cuore di disturbarla perché in quella voce, che ora chiama un amico, c’è tutta la storia del mondo.
C’è una madre, il canto delle sirene, tutti i colori del mondo, il sentimento, le migrazioni degli uccelli tropicali e il volo delle rondini che tornano a maggio.
C’è una ragazza, c’è una sorella e c’è il mondo. Tutte le voci del mondo.
Io, Malika Ayane, l’ho conosciuta così.
Sfiorandola, immaginandola, ammirandola.
Ma poi, indovinate..
Sono diventato sfacciato e così le ho chiesto un dono che Lei ha esaudito.
Fare esplodere parole che aspettavano lei per esplodere.
Parole che cercavano una ragazza, una madre, una sorella.
Suoneremo insieme. Rideremo insieme. Mi insegnerà le Altezze mai sognate. E ci sentiremo leggerissimi.
Pacifico
Milano, Centro Sociale Leoncavallo. 1995
Riconosco una Forza indicibile.
C’è un giovane uomo che suona e che sogna.
Il contesto è invernale. La musica è Rituale. Le pareti amplissime diventano scenari di vita, le Parole diventano tempeste, uragani, spazi delicatissimi, slanci e movimenti quasi di guarigione, di liberazione, di sfioramento.
Il poeta non urla. Non urla mai.
Se lo fa, allora l’urlo è all’interno, e si riflette negli altri.
I poeti sono fortissimi, incrollabili e inafferrabili.
E sono delicatissimi. Per questo sono Fortissimi.
Pacifico, io l’ho conosciuto così.
A un concerto del suo gruppo (Rosso Maltese).
Un concerto di materia fluidissima, Bellissima. Tra armonia e letteratura altissima.
Non ebbi il coraggio di fargli i complimenti. Chi si ammira troppo, deve rimanere sacro, distante.
Poi nel tempo, sono diventato sfacciato ed ho visto veramente che quel giovane uomo che suona e che sogna, continua a suonare, continua a sognare.
Ed è un Poeta della Terra e del Mare.
Suoneremo insieme. Rideremo insieme. Mi insegnerà, come sempre, a mescolare possibile e impossibile. E ci sentiremo leggerissimi.
https://www.facebook.com/paolobenvegnu