CALIBRO 35: un viaggio musicale metropolitano, poliziottesco e alieno. Recensione concerto di Torino

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CALIBRO 35
Momentum Tour
20 febbraio 2020
Hiroshima Mon Amour
Torino

Voto: 8
di Federica Monello

Calibro 35 chiama Torino risponde

La tappa torinese del Momentum Tour dei Calibro 35 inizia con l’annuncio della vocal assistant che invita a lasciare lo smartphone in tasca e a godersi il live. Tutte le informazioni sul concerto, ci dice Alexa, si potranno trovare l’indomani sui social media. Il gruppo ci invita a partecipare ad un viaggio musicale tra le colonne sonore di un passato poliziottesco, un presente metropolitano e un futuro alieno.

Sul palco l’allestimento è essenziale, dominano delle luci che ricordano dei lampioni liberty spogliati dai ghirigori, che illuminano ogni componente del gruppo, il tutto forma una piazza ideale dove ogni suono proveniente dai diversi strumenti si mescola agli altri.

Calibro 35 Live torino 20 02 20
Momentum al centro

Apre il live il pezzo che apre il nuovo disco, “Glory-Fake-Nation”, questo ci fa presagire che il live sarà incentrato su Momentum. L’Hiroshima Mon Amour è pieno e il pubblico attento, una ragazza commenta dicendo che per l’ultima visita del gruppo a Torino il locale non era così pieno. La versione di “Stan Lee” presentata sul palco torinese è spogliata della voce hip hop, ridotta all’essenzialità dei suoni. L’atmosfera poliziottesca, tanto attesa, invade la sala con “SuperStudio” e il pubblico non può che apprezzare. Uno dei pezzi più interessanti dell’ultimo album, “Automata”, crea un’atmosfera diversa che ci tiene in sospeso tra suoni magnetici quasi alieni e riff elettrici familiari. Irrompe critica la voce della vocal assistant che ci avverte del pericolo di Facebook come piattaforme che appiattisce l’eccentricità e formattizza, seguono suoni alieni e cori psycho.

Calibro 35 Live torino 20 02 20
Niente chiacchiere e distintivo. Solo musica

Torniamo alla realtà con le atmosfere metropolitane e jazz di “Fail It Till You Make It”, i fiati dominano il palco con i virtuosismi al sax di Enrico Gabrielli, poi con un fantasioso flauto traverso in “S.P.A.C.E.” e poi ancora il ritorno del sax in “Ungwana Bay Launch Complex”. Un trittico super energico di “Arrivederci e Grazie”, “Giulia Mon Amour” e “Una notte in Bovisa” chiude un live dall’esecuzione impeccabile. Un’ora e mezza, poca per alcuni, di sola musica quasi senza una parola da parte dei componenti, del resto loro sono così e chi è qui oggi al concerto è venuto per questo, niente chiacchiere e distintivo ma 100% musica.

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