CALIBRO 35: oltre le musiche dell’immaginario cinematografico. Recensione

Condividi

CALIBRO 35 Recensione Milano 2018
Decade Tour
11 Febbraio 2018
Alcatraz
Milano

Voto: 7
di Luca Trambusti

ASCOLTA QUI AUDIO INTERVISTA CON TOMMASO COLLIVA

CALIBRO 35 Recensione Milano 2018

10 anni di attività, 6 dischi all’attivo (l’ultimo è uscito lo scorso 2 febbraio), tanti riconoscimenti anche all’estero. Sono queste le cifre che i Calibro 35 possono scrivere nel loro ideale biglietto da visita.
La loro musica è una commistione tra funk, jazz, progressive rock, ritmo il tutto dal punto di vista sonoro segnato da tanto immaginario musicale delle colonne sonore dei film “polizieschi” anni ’70….

Calibro 35 Scaletta Milano 2018
La vocazione cinematografia ma non solo

Musica a vocazione cinematografica che tuttavia non è (solo) colonna sonora ma un progetto ed un costrutto musicale a se stante. Lo dimostra il live e la lunga carriera della band formato peraltro da eccellenti musicisti, assai dotati dal punto di vista tecnico (in particolar modo su arrangiamento ed esecuzione).

Dieci anni da festeggiare

Ad accompagnare l’uscita di “Decade” il disco che festeggia i dieci anni di attività, i Calibro 35 si sono rimessi in cammino, con un tour che li porterà in giro per l’Italia nei club più prestigiosi. Ancora una volta la “super band” fa centro di pubblico che anche in occasione del concerto milanese ha ampiamente supportato la band e numericamente riempito il locale.

Il palco “riempito” dai musicisti

La produzione dello spettacolo è “essenziale”, priva di ogni orpello che possa distrarre dal focus centrale che è la musica: luci “base”, solo alle spalle della band un telo con il nome del gruppo ed un disegno. Piuttosto il palco viene “riempito” di musicisti che per l’occasione si allarga notevolmente. Così troviamo un 4etto di fiati (guidati da Gabrielli che usa molto anche le tastiere), un duo di archi ed una serie infinita di percussioni, oltre ovviamente a chitarra/tastiere basso e batteria. Una tale formazione produce un suono “pieno”, corposo e complesso dalle mille sfumature.

La varietà

E’ un concerto molto ricco quello che propongono i Calibro, ricco di differenti stili, di continui stacchi musicali, cambiamenti ritmici con accelerate e frenate. C’è tanta roba nella proposta dal palco. Innanzitutto uno spostamento da quello che è la cifra stilistica della produzione discografica: ovvero dal palco la band propone anche altro, dal punto di vista sonoro e stilistico, di quel legame con le musiche dei “polizieschi” anni 70. C’è molto funk, molto progressive e, grazie anche alla “grande presenza” dell’organo uno spostamento verso l’acid jazz. La parte più prettamente “cinematografica” viene lasciata alla fine del concerto.

Calibro 35 Milano 2018
Fluidità

La musica ha ritmo, energia e sostanza, a volte scorre “liquida”, veloce, senza intoppi con grande fluidità. Su tutto le veramente grandi doti tecniche dei musicisti; spicca in particolar modo il drumming di Fabio Rondanini (ai tamburi anche con gli Afterhours) che marca il ritmo senza mai essere invasivo, preferendo la precisione e la scioltezza alla potenza.

Sperimentalismi

La musica ovviamente rigorosamente strumentale, accompagna piacevolmente buona parte del concerto, facendo muovere il pubblico o catturandolo ed avvolgendolo con atmosfere più psichedeliche. Il limite lo si ha però quando i Calibro si lasciano andare a certi sperimentalismi, ad una ricerca sonora che contrasta con quello che è invece il fluire della musica. Tutto si rattrappisce, quasi implode e le atmosfere ovviamente cambiano, si stravolgono. Questo limite fa il paio con quella ricerca di costruzione del suono che rimanda alla mente la complessità del progressive anni ’70 (ogni tanto affiora qualcosa dei King Crimson). Quello che di fondo manca nel concerto è una certa “leggerezza”, la spinta sull’aspetto ludico della musica che potrebbe dare una maggior freschezza all’intero spettacolo. Poi ci sono momenti veramente coinvolgenti, quando appunto tutto diventa liquido ed il fluire delle note è confortante, quando l’ascolto si accompagna al ritmo sciolto.

Così come si mettono in mostra e si mescolano tanti stili, così dal palco arrivano differenti approcci musicali che rendono molto vivo il concerto e tra cui ovviamente ci sono momenti migliori alternati ad altri più complessi e “difficili” (che brutto aggettivo).

La musica al centro

Al netto di tutto va riconosciuta ai Calibro 35 la capacità (e la volontà) di mettere in campo uno spettacolo in cui la musica (ancor più, essendo strumentale) al centro di ogni cosa, la capacità (e la volontà) di seguire strade lontane dal pop (con le sue melodie) e dal rock (con la sua asprezza). Nel loro cammino la strada che percorrono ne raccoglie tante altre.

Consigliato comunque.


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *