LITFIBA: la grande energia tra rock ed impegno. Recensione Concerto Live Milano

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LITFIBA
Eutòpia Tour
31 Marzo 2017
Mediolanum Forum
Assago Milano

Voto: 6,5
Di Luca Trambusti

Eutòpia Tour

La terza data (dopo Livorno – data zero – e Padova) del nuovo tour dei Litfiba, quello che segue l’uscita di “Eutòpia”, si è svolta al Forum di Milano, piazza dove i fiorentini hanno un buon pubblico. Il “popolo dei Litfiba” ha risposto alla grande con un palazzetto veramente gremito e soprattutto molto appassionato e con un pubblico molto trasversale si anagraficamente che esteticamente. La risposta da parte della band è stata molto intensa ed entusiasta. Da sempre per Ghigo e Pelù il Forum misura la febbre di un tour.

In verità l’Eutòpia Tour non è fitto di impegni sono (al momento) 11 date tra palazzetti (7 sino a metà aprile) ed open air estivo (per ora 4).

Tra il nuovo e la storia

Dunque “pubblico delle grandi occasioni” per un concerto di oltre due ore in cui la band presenta il nuovo album ma mostra pure (e forse soprattutto) un forte legame con il passato, anche remoto. Le 22 tracce della scaletta pescano da molti album a partire dal mitico “Desaparecido” del 1985 per arrivare sino al recente “Eutòpia” (con 6 Brani). Un excursus temporale e tematico il cui collante è la musica, energica, potente ed “impegnata” della band fiorentina.

Musica e spettacolo

Lo spettacolo che i Litfiba hanno costruito è di livello nella parte visuale. Ottimo impianto luci, grande video alle spalle della band su cui scorrno grafica e visual e la presenza scenica di Piero (ma questa non è certo una novità), più defilato visivamente il ruolo di Ghigo che invece dà il suo contributo nella costruzione sonora del concerto (con loro sul palco Ciccio Licausi al basso, Luca Martelli alla batteria – con tanto di assolo – e Fabrizio Simoncioni alle tastiere).

Un concertone rock

E’ un concertone rock, con la chitarra in grande evidenza che però non brilla nel suono e nella varietà: grandi e potenti riff ma che a tratti non riescono a “bucare” e ad arrivare sino a destinazione. Per carità il pogo e la passione non mancano certo: né al gruppo né al pubblico. Ma in alcuni momenti la ripetitività sonora abbassa il livello di attenzione e di coinvolgimento. Meglio invece qui momenti in cui anche le tastiere hanno un ruolo meno di “tappeto” e prendono più spazio (ottima in questo senso “Vivere il mio tempo” – da Infinito, brano che mancava da tempo dalle scalette dei Litfiba). Il drumming e la base ritmica fanno un grande lavoro, in particolare la batteria, che picchia duro. Nella durata dello show ci sono solo pochi momenti in cui la musica non picchi duro e forte, sempre dritti come dei treni in corsa.

In sostanza è un concerto di forte pressione sonora, di grande energia, manca in alcuni passaggi di un po’ di coinvolgimento e “leggerezza”, qualche concessione al pop. Quando questi elementi riescono a bilanciarsi tra loro il concerto ha dei bei picchi soprattutto nel finale con “Lacio Drom” (su tutte), “Gira Nel mio Cerchio” e “El Diablo” (con i diavoli che scorrono sullo schermo alle spalle della band) o nella “pruriginosa” versione di “Regina di Cuori”

C’è anche l’impegno

L’altro elemento del concerto è (diciamo per sintesi) “l’impegno” della band (e di Pelù in particolare). Moltissime canzoni vengono introdotte da Piero con un breve parlato che ne spiega le “tematiche” (politiche, ambientali, sociali, culturali….). Sono brevi slogan che invitano alla riflessione e che danno un valore ed un senso a ciò che veicola la musica. Non sempre tutto è condivisibile (ma ci stà) di fatto però è un invito al proprio pubblico a riflettere ed a cercare di vedere la realtà con occhi diversi. “Maria Coraggio” (il nuovo singolo estratto da “Eutòpia”)è dedicato alla collaboratrice di giustizia e vittima della mafia Lea Garofalo ed alla figlia Denise anch’essa collaboratrice di giustizia. “In Nome di Dio” è invece dedicata a “tutte le vittime dello schifosissimo terrorismo” come dice Pelù, mentre “Resta” guarda alle tematiche ambientali.

Il frontman ha atteggiamenti da “rocker” ma anche momenti di teatralità (“Lulù e Marlene” o “Gioconda”) e poi durante “Regina di Cuori” gioca con il pubblico FEMMINILE invitandolo a mostrare le tette così da poter eleggere la Regina di Cuori (mah!!!).

Energia ed un po’ di ripetitività tra impegno e rock.


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