EVANESCENCE & WITHIN TEMPTATION: La vittoria delle donne rock (Recensione e scaletta)
EVANESCENCE & WITHIN TEMPTATION
10 novembre 2022
Mediolanum Forum
Milano
Recensione di Luca Trambusti
Voto: 7,5
Settembre 2020, settembre 2021 e finalmente novembre 2022. Questo è stato il tortuoso cammino fatto sul calendario dagli Evanescence con i Within Temptation, band che hanno unito le forze (e tante) per attraversare l’Europa con il comune Worlds Collide Tour, che come seconda tappa (dopo il debutto a Monaco di Baviera) aveva Milano.
Due band simili ma distinte, sia stilisticamente che nell’esecuzione live. Più gotici e scenografici i Within Temptation, più essenziali e metal gli Evanescence. Il punto comune più evidente è la presenza di due grandi voci femminili: quella dell’olandese Sharon den Adel per i Within Temptation e quella di Amy Lee per gli Evanescence. Anche in questo caso due voci diverse ma entrambi punto di riferimento ed elemento caratterizzante delle reciproche band.
S’inizia puntuali alle 20:20 perché la serata, divisa in due set, si preannuncia lunga quanto spettacolare. Infatti già solo l’entrata in scena dei Within Temptation è ad alto tasso spettacolare. Con grandi movimenti meccanici a centro palco appare una testa con la faccia che campeggia sull’intera scena e che diventerà un elemento centrale nello spettacolo. Ma le trovate sceniche saranno numerose in tutto il set della band olandese. Fiamme e fumo, e uno spettacolare impianto luci sono la caratteristica dello show, che vede anche Sharon salire su un “ascensore” e cantare in alto (e non solo come tono) oppure sventolare sul palco una bandiera dell’Ucraina. “All I Need”, una ballatona dal forte impatto melodico, vede la cantante esibirsi nuovamente sospesa, stavolta all’interno di un cerchio coronato di luci che creano un bellissimo effetto. All’interno della struttura si trova un anello/cerchio dove la vocalist è seduta con un luminosissimo abito rosso (che ha sostituito per l’occasione il nero dell’abbigliamento). Più avanti la testa a centro palco sulle note della hit “Supernova” si apre e lascia uscire un altro cerchio di luci che sale sopra il palco con un grande effetto scenico.
La voce di Sharon, altissima (in tono e volume) disegna melodie che si distendono su una potentissima base musicale in cui il protagonista è un hard/metal rock di tendenza gotica. Granitici e grattugianti riff, suonati dai due chitarristi, si alternano a durissimi assoli di chitarra, costruiti su una base ritmica che vede un basso profondissimo e una batteria, doppia cassa, martellante.
Le orecchie urlano ma i Within Temptation riescono a mantenere un grande equilibrio tra musica “ignorante”, propensione allo spettacolo scenografico e pulsione melodica creando un compatto suono che non scade mai nella banalità o nella “beceritudine”, mentre la scenografia non invade la fruizione musicale. Devastanti ed estremamente duri ma coinvolgenti.
Finito il primo set (in poco più di un’ora) c’è una lunga pausa di una quarantina di minuti per permettere un laborioso cambio palco: la testa deve sparire e la disposizione in scena è differente tra i due gruppi.
Gli Evanescence salgono sul palco accolti dall’urlo del Forum, che li aspettava da tanto tempo. Lo show si presenta da subito diverso: più concreto, meno scenografico niente effetti speciali, tutto molto sobrio. Anche qui la presenza di Amy Lee è la chiave principale nell’ascolto della band americana. Carismatica e di grande presenza scenica (non che Sharon dei Within Temptation sia da meno), vera front woman catalizza sicuramente l’attenzione.
Anche per gli Evanescence siamo in un ambito di hard/metal rock, un po’ meno “sporco” di gotico. Anche per loro le melodie vocali sono una caratteristica e anche in questo caso, seppure con sfumature diverse, si distendono su dei durissimi riff che lasciano spazio agli assoli, Per gli Evanescence il basso è ancora più profondo, fa “vibrare le budella” e anche la struttura del Forum.
La potenza e la pressione sonora sono ancora più forti, penetranti anche se per la band americana ci sono ampie aperture al piano e alle tastiere (entrambi affidati alle dita di Amy) che spesso diventano protagonisti, anche solo insieme alla voce della Lee.
A fare “spettacolo” ci pensa Will Hunt che picchia sulla batteria (pure lui doppia casa) come un fabbro sull’incudine ma con la precisione di un chirurgo. Anche per gli Evanescence c’è un riferimento all’Ucraina e un caloroso invito a parlare con la propria voce, a esprimere le proprie idee in libertà.
Nella prima serata del tour europeo gli Evanescence avevano eseguito “Lacrymosa” (assente dalle scalette della band dal 2018). Per Milano era stata inserita in scaletta, ma poi, come per “Yeah Right”, non è stata eseguita. Pure “Your Star” torna ad essere eseguita live, anch’essa assente dal 2018.
Dopo più di due ore e mezza di musica suonata (quindi al netto della pausa), sulle note di “Bring Me To Life” (con un’intro di piano e voce) si conclude la serata. Orecchie fumanti, metallari felici e tutti ripagati da una lunga serata all’insegna dello spettacolo e del rock più massiccio.
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