CLEMENTINO: rap ed altro con spettacolo e sostanza. Recensione

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CLEMENTINO recensione concerto Milano
TARANTELLE TOUR
17 Dicembre 2019
Fabrique
Milano

Di Luca Trambusti
Voto: 8,5

Clementino torna live

A distanza di 5 anni Clementino torna sul palco con un tour di sei date in cui presenta il nuovo disco “Tarantelle” e i suoi maggiori successi. Partito da Padova il giro di concerti terminerà nella sua Napoli. Ad ogni data ad accompagnare il rapper ci saranno degli ospiti (Vedi qui la lista completa).

Per la terza data del “Tarantelle Tour” Clemente Maccaro (classe 1982, compirà gli anni il 21 dicembre sul palco di Bari) arriva a Milano, al Fabrique, in verità non pienissimo.

La band

In scena il musicista napoletano porta una vera band (The Smoke Band), composta dal basilare trio chitarra, basso, batteria a cui si affianca un dj producer che si occupa di basi e remix. Il concerto, a parte alcuni momenti, è molto “suonato”, la presenza della band è notevole, ha una grande rilevanza sonora ed addirittura si sentono degli assoli di chitarra. Ci sono poi tre sessioni interamente “elettroniche” in cui in scena resta solo il Dj e la sua consolle.

Clementino e lo spettacolo

Quello però che colpisce e diverte maggiormente è la comunicativa di Clementino, la sua presenza scenica (l’esperienza dei “villaggi” si fa sentire, più ancora della sua passione per il teatro), la capacità di riempire sempre e comunque la scena ma in modo intelligente, mai esagerato. Lui si diverte come un matto a stare lì, a darsi al suo pubblico (anche in senso fisico, visto che per ben due volte si cimenta nel crowd surfing, una attraversando in largo il club, la seconda viaggiando in lungo per il locale). Crea empatia e coinvolge. Non mancano poi tutti i consueti rituali di un concerto rap, i suoi codici, le sue liturgie. Anche se va oggettivamente riconosciuto a Clementino di non abusarne (lo faranno di più gli ospiti).

Un ricco mix di stili

Dal punto di vista musicale il concerto è un mix di tanti stili. C’è ovviamente il rap, più o meno cattivo, ma c’è anche tanto pop, la melodia, una spruzzata di tarantella, suoni napoletani e tradizione partenopea (filtrate attraverso la sua lente). Clementino non disdegna nemmeno di buttarsi sulla canzone d’autore, sia coverizzando (molto bene) De André (la sua versione di “Don Raffaé” è sempre accattivante) sia sporcando la sua scrittura in senso autorale. Domina comunque il ritmo.

Il freestyle

Ampi spazi Clementino li lascia al freestyle, a questi momenti improvvisati in rima, in cui il napoletano si dimostra capace. Nella sua idea di spettacolo c’è anche una “sfida” immaginaria tra Clementino ed il suo alter ego IENA White. Un doppio ruolo in cui il rapper si cala spostandosi a destra o a sinistra del palco e girando o meno il cappellino a secondo del “personaggio” al momento protagonista (un momento molto teatrale). E’ impressionante poi quando arrivano le “mitragliate” di parole, sparate ad una velocità incredibile e con un grande flow.

Gli ospiti

Per quanto riguarda gli ospiti. A Milano erano presenti, Achille “Prezzemolino” Lauro, Fabri Fibra e Nayt. Irrilevante Lauro, che ha fatto una brevissima apparizione, raccogliendo degli applausi più sulla “fiducia” e sulla visibilità di cui in questo momento sta godendo, che sull’effettiva performance (unico con l’autotune). Più “solido” Fabri Fibra. I due, che hanno una storica collaborazione alle spalle, hanno rappato insieme. Molto interessante il lungo duetto su un rap duro con Nayt che si rivela assai interessante ed incisivo. A sorpresa in chiusura del concerto, prima dei bis sale sul palco l’altro rapper napoletano: Rocco Hunt. I due si esibiscono insieme con grande amicizia e complicità.

Bravo Clementino

Bravo Clementino che riesce ad andare oltre i consueti canoni del rap, abile nel costruire uno spettacolo vitale e allegro, toccando anche temi cari agli artisti di questo genere musicale (immancabile la satirica critica contro Salvini ed il suo proibizionismo estremo. Il giorno prima si era bloccata la legge per la Cannabis Light). Bravo Clementino nel mischiare gli stili, nell’aprire ad altro, nel saper mischiare e dosare elementi diversi in maniera precisa e coerente senza perdere credibilità e mai tradire la sua origine hip hop. Bravo infine per la vitalità, la gioia, il divertimento che mette nel suo stare sul palco. Sembra non prendersi mai sul serio rendendosi invece maledettamente serio.

Tarantelle tour

VENERDÌ 13 DICEMBRE 2019
PADOVA HALL – PADOVA


SABATO 14 DICEMBRE 2019 
ESTRAGON – BOLOGNA


MARTEDÌ 17 DICEMBRE 2019
FABRIQUE – MILANO

VENERDÌ 20 DICEMBRE 2019 
SPAZIO ROSSELLINI – ROMA


SABATO 21 DICEMBRE 2019 
DEMODÈ – BARI


LUNEDÌ 23 DICEMBRE 2019 
TEATRO PALAPARTENOPE – NAPOLI

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