TRIBALISTAS: allegria, ritmo e colore a dimostrare che c’è vita sul pianeta musica. Recensione

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TRIBALISTAS recensione concerto Milano
Tribalistas Tour
08 Novembre 2018
Teatro degli Arcimboldi
Milano

Voto: 8,5
Di Luca Trambusti

Tribalistas in giro per l’Europa

Finalmente il mito si è concretizzato nella sua forma live. I tre Tribalistas (Marisa Monte, Carlinhos Brown e Arnaldo Antunes), con il loro progetto comune, hanno portato la loro musica in giro per l’Europa con un tour che include due date italiane (Milano e Roma – 8 e 11 novembre 2018).

Vitalità e bellezza.

Attesissimi i tre – accompagnati sul palco dai musicisti Dadi Carvalho (basso, chitarra elettrica, mandolino e tastiera), Pedro Baby (chitarre acustiche ed elettriche), Pretinho da Serrinha (cavaquinho) e Marcelo Costa (batteria) – hanno richiamato al teatro milanese un buon numero di persone (moltissimi i brasiliani) che con grande entusiasmo e tanta partecipazione hanno avuto la fortuna di assistere ad uno spettacolo di grande vitalità e bellezza.

I tre protagonisti appaiono sul palco con costumi molto colorati, più tribali quelli della Monte e di Brown, più urban Antunes. Sin dalle prime note è un’esplosione di ritmo, d’altronde non può essere altrimenti vista la nutrita presenza di percussioni. Tutto è colorato, tutto è all’insegna del positivo, tutto è coinvolgente. Carlinhos Browne e Arnaldo Antunes sul palco sono inarrestabili, delle bombe di energia mentre Marisa Monte è più “compressa” nel ruolo di cantante chitarrista, segnata però da una grande eleganza di portamento, di presenza scenica e di essenza artistica.

Impossibile restare impassibili

Nella prima parte del concerto è praticamente impossibile restare impassibili (in questo, stavolta, il teatro non aiuta, ci sarebbe bisogno di maggior libertà di movimento). Mentre i tre esplodono con la loro contagiosa energia uno schermo alle loro spalle propone immagini colorate o vecchie foto il tutto strettamente correlato a quanto stanno proponendo i tre Tribalistas.

Le emozioni di Marisa Monte

Nella parte centrale alcuni momenti si fanno più intensi, intimi, la melodia prende il sopravvento sul ritmo ma anche in queste occasioni la qualità musicale è molto alta, la parte emozionale viene affidata alla voce di Marisa, alle sue sfumature ed anche in questo caso il consenso e l’entusiasmo del pubblico (che accompagna tutto lo show) è notevole. A spingere la platea (e la galleria) ci sono in particolar modo Arnaldo e Carlinhos che in più occasioni invitano il pubblico a partecipare battendo le mani o ad agitare le braccia (in un rito collettivo molto popolare)

Una vera festa del ritmo

Il finale ovviamente è travolgente, è una vera festa del ritmo, colori e grande vitalità, con i tre che esortano il pubblico a lasciarsi andare cantando in coro ed a superare le barriere architettoniche teatrali scendendo verso il palco o ballando al proprio posto. In questo “aspetto fisico dello spettacolo” c’è da dire che il pubblico si è dimostrato molto compassato, ordinatamente al termine dei brani più coinvolgenti tutti tornavano a sedersi per poi alla successiva occasione tornare a partecipare con il corpo oltre che con la mente.

Tradizione e modernità

Musicalmente i Tribalistas si muovono nell’ambito della tradizione musicale brasiliana portandola però verso la modernità, aggiungendo parecchi elementi che esulano dalla classica sonorità brasiliana. in scaletta le hit del trio ma anche brani dal repertorio solista della Monte e di Antunes. Ci sono accenni di reggae, di funky e soprattutto di grande pop, quello di qualità e spessore. Sostanzialmente questa musica ben si adatta all’ambito live ed i tre giustamente confezionano uno spettacolo espressamente pensato per questa dimensione, con tutte le carte in regola per essere coinvolgente e mai banale. Anche tutto quello che può essere “orpello” e/o “spettacolo” diventa in realtà sostanza, rientra a pieno titolo nell’essenza dello spettacolo stesso. Il concerto nei momenti maggiormente ritmici e coinvolgenti diventa magia pura, intrattenibile inno alla vita ed alla sua visione positiva (anche se poi i tre non sono mai così banali e superficiali nella loro musica e nei loro testi). Tribalistas live, senza cadere nel becero stereotipo del “trenino” sulle note di una bossa, è un’esplosione, è condivisione, è l’allegria, è incoscienza e la follia ma è anche l’occasione per riconciliarsi con la musica stessa e capire che c’è vita sul pianeta musica. Imperdibile.

TRIBALISTAS recensione concerto Milano


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