XAVIER RUDD: reggae, love’n’peace. Recensione

Condividi

XAVIER RUDD recensione Milano 2018
10 Ottobre 2018
Alcatraz
Milano

Voto: 7,5
Di Luca Trambusti

LEGGI QUI RECENSIONE CONCERTO ESTATE 2017

Xavier Rudd torna in Italia

Che Xavier Rudd sia di casa in Italia è una (piacevole) conferma che arriva anche dall’organizzatore del concerto che dichiara il 29esimo show nel nostro paese per il musicista australiano che ha iniziato la sua carriera musicale nel 1998.

Ogni volta che arriva Xavier raccoglie un buon numero di spettatori, pur senza essere popolarissimo, che partecipano appassionati ai suoi show. Le tre date italiane (il concerto di Milano chiudeva questo mini tour ed arrivava dopo Roma e Bologna) erano occasione per presentare il nuovo disco dal titolo “Storm Boy” pubblicato dopo circa tre anni di silenzio discografico.

Xavier Rudd Scaletta Milano ottobre 2018
Tre show in uno

Quello che va in scena è un tipico show di Xavier, diviso in tre parti: la prima e quella finale molto ritmiche e potenti, quella centrale più intima, “filosofica”. In tutti i modi però Xavier mette in evidenza la sua visione del mondo alla cui base c’è un incrocio tra ambientalismo, “Peace&Love”, amore, fratellanza, difesa delle minoranze etniche, buone vibrazioni, sempre coniugati con il ritmo in levare e/o la sua voce e la chitarra acustica. Ad accompagnarlo in questo viaggio ci sono un bassista, una batterista (dal tocco molto potente e secco) ed un tastierista che si occupa anche dell’aspetto “dub” della musica che arriva dal palco.

Si balla

Nelle due parti muscolari e ritmiche il ritmo in levare la fa da padrone, si balla, si “dondola”, ora trasportati ora cullati dall’ipnotica musica che il musicista/surfista australiano propone al suo pubblico. I brani si dilatano, le atmosfere a volte si fanno psichedeliche ed il coinvolgimento fisico è massimo. Xavier si muove tra la chitarra acustica, elettrica e l’immancabile Didgeridoo, strumento a fiato di origine aborigena dall’inconfondibile sonorità.

Xavier Rudd Live Milano 10 10 18
Si riflette

Nella parte centrale dello show tutto si asciuga, il gruppo scende in secondo piano e sale la chitarra acustica del protagonista. Sono canzoni di impatto emotivo, molto “politiche” e che ben rispecchiano la filosofia di Rudd. E’ un continuo invitare il pubblico a riflettere, a dichiarare che l’amore, la musica e la connessione tra la gente ed i cuori sono la salvezza del mondo. E’ anche un ruffiano omaggio al pubblico italiano che secondo lui ben interpreta questo. Alla fine, il tutto si trasforma in una sorta di messa laica ed in un’ennesima declinazione del “su le mani Milano”, anche se con intenti molto più nobili di quelli di una qualsiasi popstar (nostrana o no).

La hit

Dopo essere tornato sul ritmo e sulle dilatazioni con derive psichedeliche il primo set si chiude sulle note della hit “Follow The Sun” apprezzatissima e super ripresa da parte del pubblico che ne canta il ritornello insieme all’autore.

Il silenzio per “Spirit Bird”

I bis si aprono, dopo pochi minuti di buio sul palco, con una nuova disposizione on stage. Quando le luci si accendono al centro c’è una batteria dietro la quale siede lo stesso Rudd che segue il ritmo su un’incredibile base elettronica (il gruppo è dietro le quinte, assente), un reggae che diventa ipnotico, quasi trance pieno di suoni e di atmosfere ammalianti allo stesso tempo di grande impatto ritmico. Una vera e gradita sorpresa. Ancora due brani: il primo elettrico e poi a grande richiesta del pubblico il tutto si chiude sulla voce e la chitarra acustica di Xavier che interpreta un’intensissima “Spirit Bird” (Vedi video). Il pubblico, che sino a quel momento aveva chiacchierato parecchio (abitudine sempre più diffusa e deprecabile) a quel punto chiede il silenzio e l’Alcatraz si adegua, lasciando che la canzone entri nell’anima degli ascoltatori.

Good vibration

Xavier Rudd si conferma come cantore dei buoni sentimenti, delle good vibrations in chiave moderna, attento alle culture altre ed a stili di vita alternativi ma non estremistici e che sanno anche apprezzare il buon vivere e l’aspetto “ludico” della vita. E lo fa attraverso un messaggio musicale diretto, semplice ed efficace. A volte eccede sino a quasi trasformare il tutto in una (breve) predica (laica e condivisibile) per l’esaltazione di “buoni” valori. Ma ci sta, anzi ben venga.

XAVIER RUDD recensione Milano 2018

Tutto su: Xavier Rudd


Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *