MOTTA: la fine dei 20 anni e la fine del tour. Recensione Concerto Live Milano.

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MOTTA
La Fine dei Vent’anni Tour
1 Aprile 2017
Alcatraz
Milano

Voto: 9
Di Luca Trambusti

Francesco Motta (più semplicemente A.K.A Motta) è uno dei più apprezzati, conosciuti , amati, visibili e “lanciati” rappresentati della nuova scena cantautorale italiana. Con “La Fine Dei Vent’anni” (Sugar) il suo album di esordio da solista (terminata l’esperienza con la band dei Criminal Jokers) ha vinto nel 2016 la Targa Tenco come miglior disco d’esordio.

A Milano fine tour con ospiti

Il suo ultimo anno il musicista livornese/pisano (ma romano d’adozione) lo ha passato sui palchi sempre più grandi e prestigiosi con un crescente numero di persone a cantare le sue canzoni. Dopo circa 80 date il “La Fine Dei Vent’anni Tour” si è concluso all’Alcatraz di Milano con un concerto/festa che ha portato tantissima gente nel club milanese, stipato come nelle migliori e più importanti occasioni.

Per festeggiare l’ultima data del tour Motta ha voluto accanto a se sul palco milanese una serie di amici musicisti le cui strade si sono incrociate: Criminal Jokers in primis, Giorgio Canali (che appare nel disco), Appino dei conterranei Zen Circus. Avrebbe dovuto esserci anche Nada (con cui Francesco ha collaborato) ma il dolore per la scomparsa di Fausto Mesolella, avvenuta pochi giorni prima del concerto, le ha impedito di esserci (comunque Motta ha ricordato Fausto invitando il pubblico ad un applauso e riconoscendogli i suoi grandi meriti).

Un approccio rock al cantautorato

Lunga serata quella dell’Alcatraz. Prima del protagonista sul palco una serie di giovani musicisti che hanno dato una buona performance. Alle 22,45 sale lui sul palco, con la sua ottima band e le sue canzoni. Francesco è sovraeccitato, salta, abbraccia tutti i suoi musicisti, si agita ma sopratutto presenta il suo repertorio musicale. In un concerto di Motta ciò che colpisce (e che lo differenzia da molti sui colleghi) è la rivoluzione iconografica dell’immagine del cantautore. Per molto tempo l’idea comune del cantautore è stata quella del serioso musicista sul palco con la chitarra e la gamba accavallata magari accompagnato da una bottiglia di vino o di altro alcolico impegnato in canzoni in cui la preminenza del testo è l’essenza stessa dello stile. Beh con Motta tutto questo viene stracciato, destrutturato. Il suo approccio, il suo stile sul palco è più da rock band. Ci sono le canzoni, c’è un evidente frontman ma c’è una band che ha un peso specifico elevatissimo. Non sono verbose canzoni d’autore ma canzoni con ampi ed importanti aperture musicali…… e che aperture musicali!!!

Potenza sonora e vitalità

Insomma una nuova forma di canzone d’autore, con puntate psichedeliche, lunghe, potenti e significative parti chitarristiche suonate di cesello e non di potenza. Tutto mentre il “titolare” salta, corre, picchia sui tamburi (anche mentre canta) ed introduce con una certa ironia (tutta pisana e livornese) i brani giocando anche su alcune spiacevoli ed errate interpretazioni del titolo dell’album (per folli riferimenti ai venti anni… come quelli del ventennio……) . E’ un concerto molto pieno e veramente piacevole che dimostra la creatività e il tipo di approccio alla sua musica da parte di Motta il tutto con delle bellissime canzoni che si rivolgono ad un pubblico giovane ma che affascinano anche chi i vent’anni li ha da lungo superati.

Tra gli ospiti i primi a salire sono gli ex compagni di avventura Criminal Jokers che si uniscono alla band creando un vero muro sonoro compatto, psichedelico/rumoristico che colpisce ma non travolge ma sopratutto appassiona il pubblico. Il rientro da una breve pausa introduce Giorgio Canali. A seguire sale sul palco, con una lunga presentazione, Appino degli Zen Circus (a cui Motta ha fatto anche per lungo tempo da fonico). Come detto mancava l’annunciata Nada (doppio peccato: per le motivazioni della sua assenza e per la persa occasione artistica).

Saluta con un concerto bomba

Dunque Motta, con un concerto bomba, archivia (almeno così dice) la sua presenza scenica con un bilancio decisamente positivo. Un meritato periodo di riposo, a cui farà seguito una fase di scrittura ed a cui seguirà ancora una presenza sul palco. Dunque se in questo anno ve lo siete persi vi consiglio caldamente di non mancare al prossimo giro. Vi riconcilierete con la musica, anche per coloro che sono scettici nei confronti della canzone d’autore.

Tutto su: FRANCESCO MOTTA


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