KINGS OF CONVENIENCE: Un approccio senza fretta. Recensione

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KINGS OF CONVENIENCE Recensione Gardone
17 luglio 2016
Anfiteatro del Vittoriale
Gardone Riviera (Brescia)

Voto: 8,5
di Francesco Bommartini

Sono arrivato a Gardone Riviera felice di poter vivere, finalmente, un live nell’Anfiteatro ma con molti dubbi sui Kings of Convenience. L’ascolto su Spotify del loro disco più osannato, Quiet is the new loud, non aveva smosso in me granché. Su entrambe le mie idee sono stato piacevolmente smentito.

La location è meravigliosa: un grande palco con il lago alle spalle ed un’ottima acustica. I Kings of Convenience anche. Il duo si presenta sul palco con due chitarre, due microfoni ed un piccolo pianoforte. La recente morte della madre di Erlend Oye, che aveva fatto temere l’annullamento anche di questo concerto oltre a quello di Pordenone, non ha minimamente inficiato la performance. Almeno apparentemente. Il loro live parte con toni dimessi, così come lo attendevo da ascolto dei dischi.

Fin dai primi pezzi si può notare la bravura di entrambi nell’arte di suonare la chitarra. Mentre Oye si applica su quella acustica, preferendo concentrarsi sulle parti soliste ma non per questo disprezzando la ritmica; Erik Glambek Boe dimostra di padroneggiare la classica a suon di arpeggi tutt’altro che scontati. Spesso le ritmiche rimandano a sonorità più tropicali, subito limitate dalla provenienza del duo, di Bergen, Norvegia.

King Of Convenience Gardone Riviera

Ma quello che stupisce ancora di più è la crescita esponenziale della qualità del concerto. I suoni cristallini colpiscono l’obbiettivo, confinando in una splendida bolla un momento musicale decisamente alto. La crescita va di pari passo con l’interazione con il pubblico. Che inizia con la richiesta di Oye di schioccare le dita per accompagnare alcuni brani e sublima quando quest’ultimo invita una ventina di persone a ballare davanti al palco. L’audience molla i freni ed inizia ad alzarsi sui gradoni e ballare nella penombra, il cui fascino è favorito dalle luci discrete.

Oltre ai brani più famosi – tra i quali Failure, Singing softly to me e la bellissima Losing a battle, winning the war – vengono suonati anche pezzi da Riot on an empty street e Declaration of dependence. Tra queste 24-25, dedicata da Oye ad un amico in prima fila. Oye si spinge addirittura a dire qualche frase in italiano, stupendo il pubblico con “Come sta il culo?”, riferendosi alla scomodità di chi ha scelto di sedere sulla gradinata non numerata.

L’affinità con l’Italia c’è, ed è figlia anche del lavoro svolto nello studio di registrazione Esagono per l’ultimo disco. Che, per inciso, è del 2009. In questa nota di colore sta anche una peculiarità di questo duo. La fretta non fa parte del loro approccio, e questo è rincuorante, in un mondo che va sempre troppo di fretta.

Perché il piano è davvero il nuovo forte…

King Of Convenience Gardone Riviera

Prossime date :
19 07 Rimini – Cortile degli Agostiniani
20 07 Sarzana – Fortezza Firmafede
22 07 Cosenza – Castello Normanno – Svevo
23 07 Napoli – Castel Sant’Elmo

KINGS OF CONVENIENCE Recensione Gardone


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