MUSE: la spettacolare potenza e completezza di un live (Recensione e scaletta)

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MUSE
Will of the people Tour
22 luglio 2023
Stadio San Siro
Milano

Recensione di Luca Trambusti
Voto:
7

Dopo aver riempito lo Stadio Olimpio di Roma i Muse replicano a San Siro a Milano dove tornano a distanza di 4 anni (periodo in cui è successo di tutto). Si erano infatti visti nel catino del capoluogo lombardo il 13 luglio 2019 (Leggi qui recensione).

Il trio inglese ha una gran fama per la qualità degli spettacoli, per il loro livello di spettacolarità e anche in questo tour non fanno mancare nulla al loro pubblico.

I Muse, vincitori di due Grammy Awards, un American Music Award, sette MTV Europe Music Awards, due Brit Awards, diciannove NME Awards e sette Q Awards, il 25 agosto 2022 hanno pubblicato il loro ultimo album “Will Of The People, che da il titolo al tour che vede la band impegnata.

Dunque, come al solito, l’attesa per loro era alta. Alle 21 23 s’inizia subito in maniera spettacolare e con i soliti (grossi) problemi di audio e la chitarra super effettata che inizia a grattugiare sin da subito (almeno così sembra e s’intuisce). Sul video un logo con l’acronimo in fiamme WOTP (“Will of the people”, il titolo del brano di apertura e del loro ultimo disco) con un acrobatico Bellamy mascherato

Con “Histerya” e più avanti “Time is Runnig Out” e in tanti altri momenti, quando arrivano le hit del trio, tutto si trasforma in un coro gigantesco “spazzolato dalle luci” sparate dal palco, con Bellamy che lascia “la palla” ai 60.000 di San Siro.

Muse Live San Siro luglio 2023

Dopo la prima parte tirata una breve pausa e il suono migliora… si fa per dire. Non sarà mai perfetto.

Stratificazioni di melodie vocali (con un falsetto inconfondibile e altissimo) e di assoli di chitarra il tutto su una base ritmica implacabile, con un basso che ti arriva nello stomaco (e spesso si prende la scena superando l’ambito ritmico, diventando solista) e una batteria che martella nella testa, questo è in sintesi il “modello” Muse.

Si parte con un suono di grande potenza, prossimo al metal, la chitarra di Bellamy (dopo che si è iniziata a sentire e a riconoscere) spara assoli furibondi, alternandoli con riff esplosivi, pesantissimi, spesso accompagnati da lance di fuoco sparate dal palco. A volte invece con la chitarra ci gioca insieme al pubblico come nell’intro di “Plug In Baby”. A sostenere il trio e a riempire nei momenti meno potenti, e in quelle occasioni in cui Matt si assenta da chitarrista assumendo il solo ruolo di cantante, si aggiunge una tastiera (Dan Lancaster).

Muse Live San Siro luglio 2023

A dominare tutto sono le luci, con esplosioni multicolori, incessanti nei loro cambi, presenti ovunque, anche sulle torri di rimando del suono sistemate a fine del prato. Ci sono luci sugli strumenti, sulle maschere che indossa Bellamy, sugli indumenti, ai bordi della passerella che s’incunea nel pubblico, sul pavimento.

Il tiro è potente, incessante e martellante, i brani si susseguono all’inizio pesanti come metallo, poi con qualche “ammorbidimento” e maggiori sfumature. “Complianace” è il momento più “pop” con tanto di stelle filanti sparate sul prato con Bellamy, vero mattatore, che invita il pubblico a cantare e a battere le mani al ritmo del brano.

Sulle note della melodica e intensa “Verona” lo stadio si accende con le torce dei telefoni mentre Bellamy canta su un tappeto di tastiere elettroniche per poi arrivare alla fine della passerella ed essere ricoperto da una quantità industriale di coriandoli che si spargono per tutto lo stadio. Mentre “Dark Side Alternative reality” è uno strumentale psichedelico sognante che unisce un arpeggio di tastiera con quello di una chitarra che poi sul finale torna a grattare.

In scaletta per questo tour trovano spazio sette brani dell’ultimo album che si uniscono a vecchie composizioni in un live che ripercorre la carriera pluridecennale della band con quelli che sono ormai diventati dei classici del rock contemporaneo, veri e propri inni da stadio, dotati di grande esplosività e spettacolarità.

Nel suo svolgimento il concerto parte al fulmicotone, ha un inizio muscolare, quasi prepotente, per assumere via via sfumature e contorni differenti, con un andamento quasi elastico tra accelerate esplosive e brani più “strutturati”. Ci sono momenti corali, in cui la partecipazione del pubblico è spettacolo nello spettacolo, con la struttura dello stadio che balla insieme ai presenti inequivocabilmente coinvolti. In altri episodi si viene come travolti dalla potenza sonora generata dalla macchina Muse. Ancora a volte prevale un certo spirito “progressive” o psichedelico, senza dimenticare la morriconiana armonica sulla lunghissima conclusiva “Kinights of Cydonia”.

Tra tutto questo il denominatore comune è la spettacolarità dello show, in una perfetta unione tra musica e coreograia, senza tuttavia raggiungere l’effetto “baraccone” (alla Kiss per intenderci… con tutto il massimo rispetto per Simmonds e soci). Qui c’è tanta sostanza in ciò che propongono dal palco, nella ricerca dell’impianto scenografico, della produzione e anche nei contenuti delle canzoni. I Muse puntano sulle luci, che sono l’unico vero elemento scenografico, a differenza del precedente passaggio in Italia quando appariva addirittura un mostro a volersi mangiare la band. Oggi il mostro sul finale è apparso, ma non era affamato.

https://www.facebook.com/muse

Muse Live San Siro luglio 2023

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16 pensieri riguardo “MUSE: la spettacolare potenza e completezza di un live (Recensione e scaletta)

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  • Ma eravate presenti al concerto? Dal verde e blu non si sentiva niente, e si vedeva mezzo palco perché chiuso sui lati. Se si sente e si vede bene solo dal rosso, evitate di vendere biglietti a 60 euro per le curve. Per la mia opinione, con questi concerto hanno assolutamente perso lo scettro di miglior live band.

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    • Ero anche io nel secondo anello verde. Quando ho acquistato il biglietto, quello del ticket office mi ha fatto vedere la pianta e sembrava ok. Una volta sul posto ho scoperto di essere ai margini. Non si vedeva e sentiva nulla e così ci siamo immediatamente spostati verso l’anello rossi, ma restando sempre nel verde. Lì si vedeva qualcosa ma un disastro l’audio. Mi sono letteralmente intossicata. Che delusione. Dopo i Coldplay ed i Depeche Mode, dove non c’erano stati grandi problemi audio se non quelli che ci si può aspettare da stadio e posizione, speravo di chiudere la trilogia dei concerto estivi in grande. Hai ragione, pure gli schermi laterali erano messi in modo irriguardoso…
      Comunque su Rolling Stone c’è un articolo che ne parla e riferisce che persino dal secondo rosso si sentiva malissimo. Una mia amica è scesa sul prato, ma mi ha detto che anche da lì non era un granché. Stamattina mi sono messa a cercare video, per vedere se da altrove era meglio, ma dopo decine di concerti a cui sono stata nella mia vita, una delusione del genere non l’avevo ancora mai avuta…
      Infine, comparando i video che ho ripreso nei tre concerti, già lì si sente la differenza… che tristezza, suoni martoriati da un audio totalmente inadeguato e dilettantistico.

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  • Ma da dove avete ascoltato il concerto. Secondo anello verde, Qualita` del suono pessima

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  • Passino le due ore sfiorate e il niente bis…ormai è un pessimo trend assodato.
    Ma vogliamo parlare del suono?!? Chi cazzo l’ha messo assieme …paperino?? Alcuni pezzi irriconoscibili…voce e basso affogati (hysteria e time is running out le coglievi dopo 30 secondi…anche qui ormai prezzi raddoppiati e qualità dimezzata. Loro e la loro musica sono grandiosi…ma qui il suono era da sagra di paese. Nel 2019 era un altro mondo….

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  • Ero al secondo anello verde a ridosso del rosso: il suono era confuso per un eco assurda. La musica della band finiva addirittura per essere sopraffatta dai cori. Sono stata, sempre al San Siro venerdì scorso per il concerto dei Depeche Mode, sempre secondo anello verde ed era di gran lunga migliore e più potente la qualità audio. A fine giugno sono stata al concerto dei Coldplay, terzo anello blu in alto in alto: persino in quell’occasione l’audio era meglio. Mi pare evidente o che ci sia stato un problema tecnico o scarsa attenzione. Allora concordo con chi dice di non venderli biglietti così, perché hanno il sapore di beffa.

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  • PS: leggendo la recensione su Rolling Stones si apprende che oltre a dive ero io, anello verde, anche quelli del secondo anello blu e persino quelli nel secondo anello rosso hanno avuto problemi. Infine confrontandomi con persone scese sul prato, persino lì lasciava a desiderare.

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  • In 200 concerti non ho mai sentito una schifezza sonora simile. O si era rovinato l’impianto o i tecnici del suono sono degli incompetenti. Vorrei chiedere il rimborso dei biglietti. E non dite che è colpa dello stadio

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  • Luca Trambusti ma dove era la tua posizione nello Stadio per non accorgerti che l’acustica era pessima??

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    • Veramente l’ho scritto che l’acustica era pessima

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  • Secondo anello blu:
    Riverberi su riverberi e voce a tratti quasi inesistente.
    Peccato perché lo spettacolo visivamente parlando è stato di altissima qualità.
    L’amplificazione del suono deve essere stata fatta in modo approssimativo e sinceramente non posso far passare questo come un errore vista la portata dell’evento.
    Passi che San Siro possa avere problematiche audio visto che non nasce come struttura da concerti ma nel 2023 non è pensabile che la tecnologia non possa sopperire alla mancanze della struttura stessa.
    Vorrei richiedere il rimborso dei biglietti, qualcuno sa come fare?

    Grazie

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    • Guarda, è inutile ma puoi provare scrivendo a questo indirizzo dal form contatti. Ma non illudiamoci, non sganciano al 100%: https://www.ticketone.it/helpcenter/?form=1

      Comunque concordo su tutto e aggiungo che dal terzo anello verde, la chitarra l’ho sentita solo su Plug in Baby dove inizialmente suona il riff solo lui. Poi zero quasi assoluto. E riverberi su basso e batteria che sono stati un martirio, ho resistito fino alle fine solo perché ho pagato il biglietto. Ma giuro che non mi era mai capitato di andare ad un concerto dei Muse (è stato il mio quarto concerto dei Muse) e desiderare che finisse per andarmene.

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  • Claudio Attila

    Anche io sono rimasto molto deluso dall’audio ! Io pensavo fosse perché venivo dall’ultimo concerto dei Rammstein a Budapest con un audio sublime…… Che peccato!!

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  • Claudio Attila

    Sarebbe da fare ripetere il concerto !

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