ROGER WATERS: il pensiero oltre la musica (Recensione e scaletta)

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ROGER WATERS
This Is Not A Drill – His First Farewell Tour
27 marzo 2023
Mediolanum Forum
Milano

Recensione di Luca Trambusti
Voto: 7

L’invito iniziale che appare sugli schermi è esplicito: se amate i Pink Floyd ma non siete d’accordo con le idee politiche di Roger Waters andatevene a ‘fanculo al bar. E sì perché questo è lo show più politico e intransigente che l’artista inglese ha messo in scena.

Uno sguardo critico

Non è certo una novità, da sempre Waters è un feroce osservatore e implacabile critico della società, già con “The Dark Side Of The Moon” toccava temi sensibili. Quella sua visione a 50 anni di distanza è ora più feroce, ma d’altronde lo aiutano i tempi che stiamo correndo, la guerra, le differenze sociali, la violenza, la soppressione della libertà di dissenso e di altro pensiero, il predominio sul mondo, tutte cose di cui il 79enne artista, alla sua età e con la sua posizione, non ignora, libero di potersi esprimere senza timore di censura …. o quasi (vedasi quanto successo in Germania dove gli hanno cancellato i concerti per le sue posizioni politiche). 

Questo cappello extra musicale è necessario per entrare nell’atmosfera e nella sostanza dello spettacolo. La sua visione, non certo positiva, permea tutto il concerto, lo veste con un’atmosfera angosciosa, non molla, lo sviluppa per immagini. Idee sacrosante, condivisibili, ma che a volte sembrano declinate con un forte senso fobico, quasi da togliere il respiro e il piacere di gustarsi un concerto. Il che non vuol dire “mettere il cervello in folle”, la visione e l’uso della musica per veicolare messaggi è sacrosanto (e necessario) ma tra questo, la fobia e l’ossessione c’è in mezzo un vasto territorio.

L’atmosfera

Il “This Is Not A Drill – His First Farewell Tour” è un concentrato di ideologia e tecnologia. Il palco, a forma di croce è al centro del parterre, e non “schiacciato” nella consueta posizione, è una visione avvolgente e i musicisti si muovono sui quattro lati/braccia del palco. In attesa dell’inizio il tutto sembra una scatola chiusa. Ma dopo il primo brano la parte superiore si solleva e si trasforma in mega schermi su cui scorrono le immagini.

roger Waters live Milano 27 03 23

Il senso di questo show è chiaro sin dalla prima canzone. “Comfortably Numb” (dall’album “The Wall”) in origine ha quello che può essere annoverato tra i migliori assoli di chitarra, che in questa versione sparisce, sostituito da urla e rumori. Tutto rallenta, sugli schermi scorrono immagini di distruzione di guerra e di morte. L’atmosfera è drammaticamente cupa, compressa, s’inizia già a respirare quel senso di angoscia che spesso accompagnerà il concerto.

La prima parte del live è interamente dedicata a “The Wall” e i suoi temi, “raccontati”, messi in chiaro dalle immagini che scorrono sugli schermi. Seguono poi due brani del Waters solista e un brano inedito, non ancora pubblicato (“The Bar”) preceduto da un lungo speech, una sorta di comizio di RW.

Il terzo blocco ha più una valenza umana: è quello legato all’album “Wish You Where Here” e al delicato e affettuoso ricordo di Waters verso l’amico Syd Barrett, accompagnato da molte immagini di repertorio dei giovani Pink Floyd.

Il primo tempo si conclude sulla lunga “Sheep” (da “Animals”) introdotta da un’autocelebrazione dell’autore e accompagnata dal volo della pecora drone sulle teste degli spettatori.

È tempo di riprendere fiato (a volte l’età pare farsi sentire) e quindi di una pausa.

Il secondo tempo

Il ritorno sul palco è nuovamente affidato ai brani e concetti di “The Wall” con Roger Water vestito in pelle e occhiali da sole nelle vesti di un sanguinario dittatore che spara verso la folla. Il tutto accompagnato dal maiale drone che fa il giro del Forum.

Roger Waters

Segue un’altra sezione presa dal Waters solista (con l’inquietante interrogativo di “Is This The Live We Really Want?”) cui fa seguito la parte musicalmente più accattivante, quella che ripercorre, attraverso i suoi brani più significativi ”The Dark Side Of The Moon”. È un’esplosione di chitarre, di sax, di basso pulsante, sono canzoni su cui adagiarsi e farsi trasportare, sono colonna sonora di una vita, ma anche brani di denuncia ancora oggi fortemente attuali. È anche la parte in cui la musica prende il sopravvento. Tra grandi effetti scenici, esplosioni di luci, di raggi laser e parole che scorrono sugli schermi insieme a immagini forti e accusatorie si va verso il finale.

Waters, dopo altri lunghi interventi parlati ci porta a “Final Cut”, il suo ultimo album con i Pink Floyd, ci accompagna nuovamente al “The Bar” (con la reprise del brano inedito) e chiude  sulla presentazione video della band che raggiunge suonando il backstage accompagnata dalle immagini sugli schermi.

Uno spettacolo complesso e non liberatorio

In “This Is Not A Drill – His First Farewell Tour” Roger Waters mette in scena uno spettacolo complesso, in cui critica, pensiero, storia, tecnologia, politica, rabbia e frustrazione si mischiano. Non c’è niente di solare in questo spettacolo che in più occasioni “schiaccia” l’ascoltatore, lo mette all’angolo, lo destabilizza, e forse non lo soddisfa appieno, spostando l’attenzione dalla musica ad altro, sia questo il pensiero o l’immagine.

Insomma non pensate di avere un oltre due ore di relax, di fare un tuffo nel tempo e di godervi la musica, Roger Waters vi tiene in tensione per tutta la durata e quando uscite il vostro animo non sarà certo libero e leggero.

Secondo show a Milano il 28 marzo 2023, poi ancora il 31 marzo e 1° aprile. Waters tornerà a fine aprile a Bologna per altre tre date, 21, 28 e 29.

SETLIST

Comfortably Numb – Cover di Pink Floyd
The Happiest Days of Our Lives – Cover di Pink Floyd
Another Brick in the Wall, Part 2 – Cover di Pink Floyd
Another Brick in the Wall, Part 3 – Cover di Pink Floyd
The Powers That Be
The Bravery of Being Out of Range
The Bar
Have a Cigar – Cover di Pink Floyd
Shine On You Crazy Diamond (Parts VI-VII, V) – Cover di Pink Floyd
Wish You Were Here – Cover di Pink Floyd
Sheep – Cover di Pink Floyd

Set 2:

In the Flesh – Cover di Pink Floyd
Run Like Hell – Cover di Pink Floyd
Déjà Vu
Déjà Vu (Reprise)
Is This the Life We Really Want?
Money – Cover di Pink Floyd
Us and Them – Cover di Pink Floyd
Any Colour You Like – Cover di Pink Floyd
Brain Damage – Cover di Pink Floyd
Eclipse – Cover di Pink Floyd
Two Suns in the Sunset – Cover di Pink Floyd
The Bar (Reprise)
Outside the Wall – Cover di Pink Floyd

https://www.facebook.com/rogerwaters


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