LAURA PAUSINI: trenta anni con i fan in tre concerti (recensione e scaletta)

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LAURA PAUSINI
30 YEARS IN 24 HOURS
CELEBRATING LIVE
27 febbraio 2023
Teatro Carcano
Milano

Recensione di Luca Trambusti

VEDI PHOTOGALLERY LIVE NEW YORK
Foto Francesco Prandoni

30 anni di carriera in un tour de force di 24 ore con tre concerti in due continenti. Questo è il modo che Laura Pausini ha scelto per celebrare tre decadi di musica, la sua musica. Il tutto in corrispondenza con l’anniversario dell’inizio del suo cammino.

Laura Pusini scaletta New York

Era infatti il 27 febbraio 1993 quando Laura riceveva dalle mani di Pippo Baudo il premio per la vittoria tra le giovani proposte del Festival di Sanremo con “La solitudine”, brano che le spalancò le porte del successo (rafforzato l’anno successivo dal terzo posto – sempre a Sanremo ma tra i big – di “Strani amori”). Un successo che oggi a 30 anni di distanza è intercontinentale e la consacra su parecchi mercati del mondo (in particolare quelli spagnoli e americani… e scusate se è poco).

Il successo di Laura però non si misura solo in copie vendute (quando c’erano) o con altri strumenti commerciali più attuali ma anche attraverso l’affezione del pubblico, un rapporto con la fan base che per lei è molto solido e particolarmente stretto.

Potendoselo permettere Laura Pausini ha dunque deciso di celebrare con un’intera giornata dedicata alla sua carriera. Ecco allora che è salita sul palco dell’Apollo Theater di New York alle 6 pm, quando in Italia era giusto la mezzanotte del fatidico 27 febbraio, il giorno da celebrare.

Una manciata di canzoni del repertorio anni ’90, poi una corsa in aeroporto, un volo intercontinentale per poter essere alle 15,00 sul palco di Madrid dove riproporre il suo repertorio degli anni ’00. Pochi minuti per raccogliere gli applausi perché in pista c’è di nuovo l’aereo pronto in direzione Milano, dove salendo sul palco del Teatro Carcano alle 23, ha chiuso, esattamente a mezzanotte, la giornata ripercorrendo gli anni ’20 e presentando (come nelle altre due tappe) le novità.

I suoi fan

Laura Pausini Scaletta Madrid

Un bagno di folla, un bagno di fan. Perché di fatto poi questo è stato; un lungo messaggio d’amore verso il proprio pubblico, un abbraccio stretto con chi l’ha sempre sostenuta e l’ha spinta con grande affetto e devozione, sentimenti che solo i veri fan sanno mettere in campo. L’aggettivo “divina” in teatro a Milano è stata la parola più sentita. Un’ora di musica e tante parole di affetto e di riconoscenza verso un pubblico fedele e sempre pronto a sostenerla.

Di fatto tutto il progetto era destinato ai fan, tre show con musica e parole a ingresso gratuito a cui sono accorsi i suoi sostenitori nel mondo, durante il quale (il riferimento è a Milano) Laura ha continuato a elogiare i presenti (ma anche gli assenti), a commentare il loro affetto e a legarsi sempre più a loro in un afflato e una passione che pare essere reciproca.

I suoi racconti

Tanti anche i racconti della sua vita, a partire da quel primo premio a Sanremo, per passare attraverso i suoi sentimenti e le emozioni che la legano al pubblico e a questo lavoro.

Ma siccome come dice la stessa Pausini lei non ama sedersi, ha invitato i fan a seguirla nella sua nuova avventura ed ha proposto la prima strofa di un brano di prossima uscita dal titolo “Un buon inizio” (il “U. B…I…” in scaletta), scritto per lei da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari.

Il suo percorso … a cappella

Pausini Scaletta Milano

Cala il sipario tra infiniti ringraziamenti, ma non è finita. Pochi minuti e Laura riapre le tende ed appare. Non può andarsene, nel giorno del ricordo del percorso, senza aver fatto “La solitudine”.

Per arrivarci la prende larga e ripropone a cappella una lunga carrellata con un accenno di tutti i suoi successi dei decenni passati, quelli non fatti a Milano. Le ottime doti vocali di Laura si evidenziano anche in assenza della musica. Il pubblico a quel punto è in fibrillazione, esaltato, qualcuno commosso e tutti affascinati da quelle esecuzioni.

Non è ancora finita perché il sipario si riapre, riappare la band (peraltro ottima) e via con la “Solitudine” cantata a squarciagola dai presenti che sostengono Laura quando si dimentica il testo. A quel punto mancavano solo gli svenimenti in platea o in galleria. È così che il cerchio si richiude con il compasso che raggiunge il punto di partenza iniziale.

Dopo cinque anni di assenza Laura Pausini torna dal suo pubblico e lo fa nell’intimità del teatro (anzi tre) con un contatto ravvicinato che rinforza il legame tra artista e pubblico. I veri bagni di folla, a cui Laura è abituata, sono in arrivo con due concerti a Siviglia e tre in Piazza San Marco a Venezia.


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