PEPPE VOLTARELLI: le sue canzoni in giro per il mondo (Recensione)

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PEPPE VOLTARELLI
20 febbraio 2022
Isola Ritrovata
Alessandria

Recensione e foto di Giorgio Zito
Voto: 7,5

Il tour di Peppe Voltarelli per presentare il nuovo disco “Planetario” ha fatto tappa all’Isola Ritrovata di Alessandria in una serata particolare: l’ottantesimo compleanno del gestore Ezio Poli, membro del Club Tenco, in onore del quale negli spazi del locale è stata allestita una mostra di disegni creati appositamente, e a lui dedicati, da alcune delle matite italiane più celebri (da Staino a Cavezzali a Contemori).

Chitarra e pianoforte

Il cantautore giramondo calabrese, da solo sul palco, alternandosi tra chitarra e pianoforte, propone una scaletta quasi interamente dedicata al nuovo album, vincitore della Targa Tenco per il disco di Interprete. Sono infatti brani di grandi artisti, quasi tutti stranieri, tradotti appositamente in italiano per questo lavoro da Sergio Sacchi.

La serata si sviluppa quasi come uno spettacolo teatrale, in cui le canzoni si alternano a racconti, aneddoti e ricordi dei suoi viaggi intorno al mondo. Partendo dalla sua Calabria, poco per volta allungando il raggio d’azione Voltarelli è arrivato negli Stati Uniti della grande emigrazione italiana a cantare per le comunità calabresi, conquistando ogni volta il pubblico, anche quello inizialmente più diffidente. Da lì ha allungato il passo e lo sguardo, arrivando al Sud America, per poi attraversare un altro mare e scoprire l’America Latina, fino ad arrivare all’Argentina.

Anedotti divertenti e curiosidi Peppe Voltarelli

Aneddoti divertenti, che fanno capire quanto Peppe Voltarelli sia sempre stato uno spirito libero e genuino, pur nella costante ricerca di quel successo che sognava da ragazzo. Così si ritrova a essere intervistato sulla principale rete radiofonica nazionale argentina, senza sapere una parola di castigliano, da quella che scoprirà in seguito essere la più grande cantante nazionale, Adriana Varela, conquistando gli ascoltatori e facendo impazzire i telefoni della radio.

Cosi come si ritroverà primo in classifica nella Repubblica Ceca (davanti agli U2) e conquisterà poco alla volta l’apprezzamento degli ascoltatori di tutti i paesi visitati, e l’amicizia dei tanti cantautori incontrati per il mondo, molti dei quali hanno accettato di collaborare al suo ultimo lavoro Planetario.

Aneddoti anche curiosi, come l’incontro / scontro con Antonio Albanese per l’utilizzo del brano “Onda Calabra” nella colonna sonora del suo primo film di successo, rovesciandone il significato, senza chiederne il consenso, diventando un tormentone fenomenale. O come all’ultimo Tenco, quando a un tavolino di un bar a Sanremo, il giorno dopo l’esibizione, viene riconosciuto da un cliente seduto vicino, che gli fa i complimenti per quella bella canzone allegra sentita in un servizio tv la sera prima. La canzone era “Cavalli Bradi”, uno dei brani più tristi che ci si possa immaginare.

Racconti che fanno capire la potenza dei grandi mezzi di comunicazione nel raggiungere il pubblico, col rischio però di trasfigurare il significato. Ovviamente, anche quel signore incontrato casualmente al bar di Sanremo, alla fine si scopre essere di origine calabrese, così come i tanti calabresi incontrati in ogni angolo del mondo.

Racconti di un’altra Italia

Raccontando il suo percorso artistico, Voltarelli racconta anche un’altra Italia, quella spesso nascosta alle cronache quotidiane, che lui chiama “l’Italia delle superstar al di là del mare“. Ne esce il ritratto di un’artista puro e genuino, aperto verso il mondo e verso ogni altra cultura, mantenendo però sempre ben salde le radici nella sua Calabria e il grande attaccamento alla sua terra d’origine. Quell’amore che gli fa dire, presentando la sua versione italiana di Winterlude di Bob Dylan, che uno dei suoi intenti principali è sempre stato riportare le radici della canzone popolare alle nuove generazioni, e come Dylan fece con Woody Guthrie, così lui ha voluto fare con Otello Profazio.

Scaletta

26 aprile 1945:piccola serenata diurna
Margalida
Voce d’asfalto
A la manic
Ostenda
Rotterdam
Winterlude, Interludio
Els mariners
Saeta
Sta città
La prima compagnia
Musetto
Onda calabra
Nel porto di Amsterdam
Cavalli bradi


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