PUBLIC IMAGE Ltd: Live Milano (Recensione scaletta)
PUBLIC IMAGE Ltd
30 ottobre 2023
Magazzini Generali
Milano
Recensione e foto: Giorgio Zito
Voto 7,5
I Magazzini Generali di Milano sono sold out per l’unica data italiana del tour dei Public Image Ltd. per presentare il nuovo disco End of the World. L’età media del pubblico tende verso l’alto, così come quella dei quattro musicisti sul palco (con John Lydon nel suo consueto vestito oversize ci sono ancora Lu Edmonds alla chitarra, Scott Firth al basso e Bruce Smith alla batteria).
Forse qualcuno tra il pubblico pensava di essere a un concerto punk, non sapendo che i P.i.L. punk non lo sono mai stati. Anzi, Lydon si può considerare come uno dei pochi che sia riuscito a uscire dal punk a testa alta, continuando a fare musica originale e innovativa, senza rinnegare il passato ma senza rimanerci legato. E il concerto di questa sera lo dimostra ancora una volta, con una scaletta che va a pescare praticamente da tutti i dischi dei P.i.L., con prevalenza per i brani del nuovo “End of the World” e del capolavoro “Metal Box”.
Da quest’ultimo arrivano “Albatros” in una versione strepitosa, una lunga cavalcata elettrica che dà modo al leader di mostrare una capacità espressiva notevole, e la coinvolgente “Poptones”. Tra i brani del nuovo disco colpiscono per efficacia e resa live “Being Stupid Again” e “Car Chase”.
Ma sono i classici del repertorio dei Public Image Ltd. quelli che scatenano di più il pubblico. Tra questi, “Flower of Romance”, con i ritmi tribali del basso e della batteria e con il mandolino suonato con l’archetto, che a distanza di più di quarant’anni mantiene intatto il suo fascino, l’inno “Public Image” e ovviamente l’attesa “This Is Not a Love Song” che fa immediatamente scatenare il pubblico sotto il palco.
Ma non sono da meno anche brani forse meno conosciuti del repertorio, come una versione dance-elettro irresistibile di “Warrior”, la melodia ipnotica e sghemba di “The Body” e la travolgente darkness “Death Disco”. Il concerto si chiude con “Rise”, e con quel verso “anger is an energy”, un vero e proprio anthem ripetuto a lungo da Lydon e dal pubblico.
Nonostante il tempo che passa e il fisico che cede, di cui Lydon è ben consapevole (“gli ultimi dieci anni sono stati molto difficili vero? Anche per noi” dice rivolto al pubblico), il cantante di Londra è ancora un leader carismatico, capace di ammaliare il pubblico con quello sguardo che sembra sempre rivolto proprio a te, mentre canta con la consueta carica e grinta e con uno stile vocale unico, supportato da una band granitica e un suono potente.
Il suo atteggiamento sul palco è lo stesso di sempre, combattivo (manda letteralmente a quel paese chi sotto il palco riprende con il telefono con un sonoro “We are real people, not camera people. Fuck off camera people, fuck off youtube people” ma anche molto autoironico: a fine concerto prende dal leggio il libro con i testi e ne mostra soddisfatto e sorridente la copertina con il titolo Fairy Tales. Contro tutti i detrattori, e contro il tempo che passa inesorabile, anche stavolta a vinto lui.
Scaletta
Penge
Albatross
Being Stupid Again
This Is Not A Love Song
Poptones
Death Disco
The Room I Am In
Flowers of Romance
Memories
Car Chase
The Body
Warrior
Shoom
bis:
Public Image
Open Up (Leftfield cover)
Rise
