SWEET HOME PISTOIA: un libro ripercorre i 40 anni di storia del PISTOIA BLUES FESTIVAL (Recensione Libro)

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SWEET HOME PISTOIA
40 ANNI DI FESTIVAL BLUES
A cura dell’Associazione Blues In

Recensione di Marco Rumori
Voto: 7,5

In Italia il blues ha sempre avuto un buon seguito. Un importante contributo a questa passione lo hanno dato le esibizioni live, spesso legate ad una fitta rete di locali (sì una volta esistevano) dove i bluesman nostrani ed internazionali si potevano esibire. A questo si aggiungevano poi una serie di piccoli o grandi festival blues che contribuivano a diffondere le dodici battute sul territorio nazionale.

Passati gli anni la situazione generale è cambiata. Il blues raccoglie ancora appassionati ma purtroppo ha uno scarso ricambio generazionale, i locali hanno convertito la loro proposta artistica o chiuso e i festival si sono ridotti notevolmente di numero. Tra le storiche manifestazione spicca però ancora il “Pistoia Blues Festival” che spegne 40 candeline e continua la sua attività sebbene allargando gli orizzonti e andando oltre il puro blues.

Le foto del libro

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Per celebrare i quattro decenni e ripercorrere le tappe di questo lungo periodo Vololibero Edizioni ha pubblicato un libro “Sweet Home Pistoia – 40 anni di festival blues” che ripercorre anno per anno la storia della manifestazione toscana.

Coordinato da Enzo Gentile (giornalista musicale milanese) e curato dall’Associazione Blues In (che organizza il festival) nelle 180 pagine di questo preciso volume si raccolgono immagini, liste degli ospiti, testimonianze, ricordi, tante fotografie e cronache giornalistiche che ben fotografano quanto accaduto in ogni mese di luglio, a partire dal 1980, anno d’inizio del Pistoia Blues.

Gli ospiti

Tanto per capire il livello della manifestazione basta citare alcuni degli ospiti che su quel palco in Piazza Duomo sono saliti: Muddy Water , BB King, Fats Domino, Dizzy Gillespie, il giovane Pino Daniele, Roberto Ciotti, Guido Toffoletti (tutti nella prima edizione del 1980), John Mayall e Ray Charles (81), Zappa (82), Treves, Albert Collins (83), Jimmy Page, Roy Gallagher (84).

Ma il festival di Pistoia ha toccato anche altri territori musicali, come si scopre leggendo il libro e come riportano le cronache. Ecco allora che la città toscana apre le porte a David Bowie, Bob Dylan, Carlos Santana, David Crosby, Graham Nash, Patti Smith, Jethro Tull, Lou Reed, Steve Hackett, Dream Theater e molti altri, più o meno vicini al blues.

Questo dimostra che il festival ha avuto per tanti anni un cuore che batteva con le dodici battute del blues, ma ha da sempre aperto le sue porte ad altre sonorità e musiche. Quindi non c’è da stupirsi se nelle ultime edizioni il blues è sempre più rarefatto. Questo non è solo per volontà degli organizzatori ma anche perché la platea di artisti blues è sempre più ridotta.

I nomi già elencati e tutti gli altri saliti su quel palco, con il dettaglio delle date, sono elencati nel libro che si presenta con un’impaginazione molto curata che unisce immagini e parole, tutto stampato su carta di qualità.

Nel 2020 il Festival, per i noti motivi sanitari, non si è potuto svolgere on stage e una parte è andata on line, mentre nel 2021 è virata, nella parte live, verso una rassegna (“Storyteller – Suoni d’Autore”) dedicata alla musica d’autore e a settembre due serate sono state invece dedicate alla musica del diavolo made in Italy.

Per il 2022 è previsto il ritorno del Festival alla sua originaria forma.

Il libro

“Sweet Home Pistoia – 40 anni di blues” è la testimonianza di una manifestazione che ha saputo adeguarsi e rinnovarsi sempre all’insegna del blues aprendo però anche la sue porte ad altro, comunque sempre all’insegna della grande qualità. Il libro aiuta a ripercorrere tutta la qualità del Festival e lo fa con una sua bella veste grafica.

SWEET HOME PISTOIA – 40 ANNI DI FESTIVAL BLUES
A cura dell’Associazione BLUES IN
Coordinamento editoriale Enzo Gentile
Vololibero Edizioni
180 Pagine
25 Euro


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