CLEMENTINO: L’aperitivo on line tra rap e teatro. (Intervista)

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CLEMENTINO
#MARTINILIVEBAR
Mercoledì 13 ottobre 2021 ore 19:30
Aperitivo Live Streaming
Terrazza Martini
Milano

Intervista di Luca Trambusti

Con il settimo e ultimo appuntamento si chiude la stagione degli aperitivi musicali in streaming organizzati da Martini. dalla spettacolare Terrazza Martini, da cui si domina Milano, sette artisti si sono esibiti con performance esclusive e particolari. Una formula nata in pandemia che ora giunge al termine e che ha avuto un buon riscontro di pubblico.

Ultimo ad esibirsi dalla spettacolare location sarà il rapper napoletano Clementino. Con lui, come prezioso ospite, Saturnino (il bassista di Jovanotti) e dj Johnson in consolle.

Un live che, come già fatto con i precedenti, sarà trasmesso il 13 ottobre 2021 dalle 19,30 in diretta live streaming sui canali Facebook @MartiniItaly e Instagram @Martiniit, e su quello del rapper @clementinoiena.

Come vivi questa vigilia?
Sono felicissimo. Per 5 anni ho vissuto a Milano, conosco bene la Terrazza Martini e i suoi aperitivi. Ora ci suono. Non vedo l’ora di accendere il microfono.

Che tipo di performance sarà?
Unica ma nel mio stile. Ho sempre cercato di collegare il rap al teatro perché sono cresciuto nelle quinte dei teatri guardando i miei genitori che erano attori e recitavano le commedie di De Filippo. Poi ho scoperto e mi è piaciuta la musica rap ma ho sempre avuto l’idea di unire le due esperienze: la teatralità del rap e l’improvvisazione teatrale. Per questo spettacolo partirò dalle mie canzoni super conosciute sino a arrivare a chicche di musica reggae che con l’arrivo del raggaetton pare essere dimenticato e di cui sono appassionato. Passerò poi dalla musica d’autore partenopea sino al freestyle ed all’improvvisazione. Il tutto con l’idea di intrattenimento.

E con Saturnino cosa farete?
Con lui ci sarà molta improvvisazione. Abbiamo registrato delle basi di batteria e lui ci improvvisa sopra.

Conosco Clementino – interviene Saturnino – dalle tante collaborazioni con Lorenzo. L’ho apprezzato sia quando è salito sul palco ma prima ancora nel backstage. Quando improvvisa sono grandi momenti. Una volta è riuscito a rappare in freestyle sui 120 bpm messi dal dj. Con lui mi diverto sempre. Così sarà anche questa volta.

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Clementino-Live-Milano-17-12-19

Clementino, tu hai studiato anche improvvisazione teatrale. Quanto ti è servito questo studio per i concerti
Parecchio, anche se sono due cose differenti. Un conto improvvisare su un testo teatrale, altro seguendo il ritmo del rap e della musica. È molto più difficile.

Com’è cambiato Clementino dagli esordi a ora?
Dalle gare di freestyle da ragazzino con le braghe larghe e il cappellino al contrario è cambiato molto. Al prossimo dicembre sono 40 anni e ora la mia vita artistica è occupata e presa da altro. Prima c’era solo il freestyle ora mi sono aperto al mondo del cinema e della televisione. Da giovane c’era solo il rap per ragazzini ora mi piace confrontarmi anche in altri contesti e con altre fasce di età. Inoltre devo stare attento a quello che dico, perché tante cose sono cambiate. Comei miei ascolti e gusti musicali. Non ascolto più solo Eminem, 2Pac e Pino Daniele ma anche molto classic rock e reggae oltre che Murolo, Dalla e De Andrè. Senza dimenticare i miei amici rapper.

Tv e cinema appunto sembrano i tuoi nuovi orizzonti.
Sì mi ha divertito molto fare The Voice Senior e produrre uno dei concorrenti che mi ha colpito. Poi c’è questa esperienza al cinema con Castellitto in “Materiale Emotivo” dove non sono protagonista ma ho un ruolo importante.

Quanto ti manca il live e cosa ne pensi delle nuove regole per le capienze dei concerti?
Credo che il live sia la nostra anima il nostro habitat naturale. Senza palco, senza luci è tutto difficile. La musica non nasce e finisce nel cd o nei file, la vera prova è il live. Penso che si debba ripartire in un modo o nell’altro ma non creare problemi. Credo che le regole debbano essere le stesse per tutti. Stadio, teatro e discoteche tutti i luoghi di affollamento: se apri devi aprire tutto. Tempo fa ho suonato a Lugano con la massima capienza e senza distanziamento ma con controlli del green pass e dei tamponi. Pare che non sia successo niente. Perché in Italia non si possono fare le stesse cose? Io non sono un dottore o un politico, tuttavia mi pare tutto strano, mi sembra ci sia molta confusione. Certo poi fa piacere sentire Fauci dire che l’Italia ha avuto un comportamento virtuoso.


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