ZEN CIRCUS live: l’anima conta… eccome se conta (Recensione concerto)

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THE ZEN CIRCUS
L’ULTIMA CASA ACCOGLIENTE TOUR
10 settembre 2021
Carroponte
Milano

Recensione concerto di Luca Trambusti
Voto: 8,00

Passa da Milano la penultima tappa del tour di presentazione dell’ultimo album della band pisana degli Zen Circus. La location è quella del Carroponte che, pur nelle limitazioni imposte dalle normativa anti Covid, appare ben “fornito” di pubblico, sempre pronto ad accoglierli con grande entusiasmo.

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Foto di Helga Bernardini

C’è un nuovo disco da presentare, “L’ultima casa accogliente” (Leggi la recensione su NEWSIC), senza tuttavia dimenticare gli oltre vent’anni di dischi e palchi. La maggior parte delle canzoni in scaletta arrivano ovviamente dall’ultimo album (uscito nel novembre del 2020 e ormai ben assimilato dal pubblico) ma non mancano i classici e si va a ritroso addirittura sino al 2005 (“Fino a spaccarti due o tre denti”). Una scaletta bilanciata, ben costruita, tra esplosioni rock, momenti più intimi e una grande propensione alla canzone d’autore. Una scaletta che racconta un percorso di crescita e di consapevolezza. Il tutto però segnato da quelle tipiche melodie che contraddistinguono e caratterizzano gli Zen. C’è spazio anche per momenti musicali travolgenti, il rock di Catrame, la bellissima storia di “Bestia Rara” e la sua lunga coda strumentale o la versione di “Andate tutti affanculo” con un lungo intermezzo con la chitarra acustica.

Sul palco i 5 artisti (si aggiungono Maestro Pellegrini e il Geometra Pagni) sembrano rilassati e come al solito Appino e Ufo scherzano tra loro ad ogni canzone coinvolgendo in alcune occasioni anche il pubblico. Non è un concerto rock in senso sonoro, lo è per molte altre ragioni ma le chitarre non urlano sempre, spesso sono acustiche e c’è anche una rilettura di “L’amore è una dittatura” (il brano di Sanremo 2019) per voce e chitarra (con un leggero tappeto di tastiere).

Ha ragione Ufo,come ci ha detto in un’intervista, che la formula live di questo tour avrebbe portato in primo piano i testi. Così infatti è stato e la “configurazione” finale è quella del rock d’autore.

C’è una canzone sul termine del concerto che s’intitola “L’Anima conta” (eseguita in una versione “bluesy”) ed è vero. Gli Zen Circus in questo concerto (ma non solo in questo) lo dimostrano pienamente. C’è per loro una spinta “morale” e mentale più ancora che musicale. Loro l’anima ce la mettono e se la giocano sul palco e il risultato è quello di un concerto caldo, intenso, da cantare piuttosto che da “pogare”. A proposito del live i pisani fanno notare che,l in questo periodo di pandemia, il pubblico della musica è stato quello più paziente e ligio alle regole, nonché quello più penalizzato. Adesso però, dicono, è il momento di dire basta.

E per dire basta a questo concerto gli Zen Circus scelgono, dopo due brani travolgenti, una versione “buskers” di “Vent’anni”. Sulle note di “Adieus” del livornese Piero Ciampi (la canzone in cui manda ripetutamente affanculo il suo amore) i tecnici staccano gli strumenti e spengono gli ampli. La band conquista il frontepalco e semplicemente con le chitarre acustiche e la voce intonano “Vent’anni” seguiti dal pubblico. Momento di grande partecipazione e platea in delirio che dopo i saluti continua a chiamarli a gran voce. Ma il concerto finisce qui, ci sarebbe però stato il piacere di ascoltarli ancora per altro tempo.

Una conferma e una certezza di qualità.

THE ZEN CIRCUS
l’ULTIMA CASA ACCOGLIENTE TOUR
Scaletta:

Non
Non voglio ballare
Catene
Come se provassi amore
Il fuoco in una stanza
Andate tutti affanculo
Catrame
Ilenia
Fino a spaccarti due o tre denti (2005)
Appesi alla luna
Canta che ti passa
Figlio di puttana
Bestia rara
L’amore è una dittatura
L’ ultima casa accogliente

Bis
L’anima non conta
Viva
Vent’anni


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