PIERO PELÙ: ben ritrovato rock (Recensione live)

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PIERO PELÙ
GIGANTE TOUR
15 luglio 2021
Carroponte
Sesto San Giovanni / Milano

Recensione di: Luca Trambusti
Voto: 8

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É evidente che Piero Pelù aveva voglia di tornare sul palco. Una lunga assenza che ha pesato sul rocker fiorentino da sempre “animale da palcoscenico”, condizione in cui si esalta e si “energizza” in maniera contagiosa.

La terza data del “Gigante Tour” (che celebra i 40 anni di carriera, ormai diventati 41) Pelù la fa al Carroponte di Sesto San Giovanni, la struttura alle porte di Milano dove pochi giorni prima dopo un concerto erano risultate positive tre persone. Nell’”archeologia industriale” degli ex capannoni della Breda arriva il rock accompagnato da tante belle seggioline blu e rigorosi addetti che invitano il pubblico distanziato e all’aria aperta a tenere le mascherine sollevate.

Presente all’esibizione tutto il popolo dei Litfiba e di Piero Pelù che ancora una volta si conferma trascinatore e potente rocker. Evidentemente l’astinenza da palco lo ha spinto a dare di acceleratore e spingere ancor più sulla sua anima rock.

Il concerto parte piano, ma dopo due brani arriva un’impennata che innalza il volume e la potenza musicale, per poi tornare più pacato ed infine esplodere nuovamente nella sua ultima parte.

Piero Pelù

Sul palco la classica formazione rock: chitarra, basso e batteria (più il front man). Alla sei corde Finaz (della Bandabardò) che si rivela essere un potente chitarrista rock.

Tra il proprio repertorio e quello dei Litfiba il rocker toscano mette in scena uno spettacolo potente, ben costruito in cui la musica ha grande spazio. Assoli di chitarra, di batteria e di basso sono gli elementi essenziali della liturgia rock che Pelù e i suoi Bandidos rispettano in pieno e interpretano con grande passione.

Pelù ancora una volta si dimostra attento agli argomenti a lui cari: ambiente, lotta alle mafie, diritti. La sua passione per i giovani del “Friday For Future” (Il movimento legato a Greta Thunberg) si conferma anche in questa occasione, così oltre a “campionare” la voce di Greta in “Picnic dall’inferno” Piero lascia spazio sul palco ad una delegazione del movimento che annuncia le prossime iniziative/manifestazioni in programma.

Come al solito un concerto di Pelù è anche occasione per il cantante di esporre le sue idee, di protestare e denunciare il suo disagio su qui temi che gli stanno a cuore e che lo caratterizzano, Per farlo usa il linguaggio colorito e una comunicazione diretta non certo mediata e non solo verbale. In generale è un concerto anche “parlato”: tutti i brani sono accompagnati da una breve introduzione.

Certo trattasi di un concerto rock (e potente anche) e l’anomalia del “tutti seduti” si sente forte. Ma è lo stesso cantante dal palco a dare una sorta di “Al mio via scatenate l’inferno”, quando introduce “Tribù” dicendo “alzate il culo da quelle caXXo di sedie”… e il Carroponte, che non aspettava altro, risponde con grande entusiasmo anche se con un forte senso di responsabilità.

Non mancano nemmeno certi riti come quello dello “scapezzolamento femminile” durante “Regina di Cuori”, quando Pelù invita il pubblico femminile a mostrare il seno (due in seconda fila hanno aderito con entusiasmo). Sempre durante la lunghissima versione di “Regina di cuori” c’è una citazione per Raffaella Carrà ”) di cui ripropongono un frammento di “Rumore”. I due hanno lavorato insieme come giudici nella prima e seconda edizione – 2013 e 2014 – del talent RAI “The Voice Of Italy.

Il concerto di “Gigante Tour” sono due ore e mezza, con un’ottima acustica, di rock tirato, pulito, senza concessioni al pop, pieno di chitarra elettrica, di batteria tonante e di basso pulsante. Energia pura che travolge il pubblico a cui però non viene servita sul piatto solo musica ma anche spunti di riflessione e di condivisione. In sintesi la performance ha un gran bel “tiro”, è serrata e rumorosa il giusto. Pelù si macina mille mila chilometri sul palco, si muove a volte teatralmente e sempre con un instancabile energia.

In scaletta anche un tuffo nel passato più remoto dei Litfiba con il recupero di “Re del silenzio” (dall’album “17Re” 1986, secondo lavoro in studio della band) qui proposta con un nuovo e moderno arrangiamento.

Pelù offre la giusta occasione per tornare a vivere del sano rock, sgranchirsi dopo un anno e mezzo di assenza ed il primo a sfruttare l’occasione è lui stesso.

Ps: nella lunga lista dei ringraziamenti, letta a fine concerto sulle note di “Lacio drom”, Pelù annuncia per ottobre l’uscita di “qualcosa di nuovo”.

I Bandidos sul palco con Pelù:
Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandarbardò) – chitarra e cori; Luca “Luc Mitraglia” Martelli – batteria, sequenze e cori; Dado “Black Dado” Neri – basso, bassochitarra e cori; Francesco “Felcio” Felcini al suono di sala e agli effetti speciali.

Scaletta
Vivere il tuo tempo (Litfiba)
Picnic dall’ inferno
Io ci sarò
Gigante
Ragazzo (Litfiba)
Dea musica
Fata Morgana (Litfiba)
Tribù
Re del silenzio (Litfiba)
Prendimi così
Regina di cuori
Fossi fuoco(con voce di Appino – Zen Circus – in base)
Fiorirà
Eroi nel vento (Litfiba)
Spirito (Litfiba)
bomba boomerang
Gira nel mio cerchio (Litfiba)
Break on through (Doos)/Tequila (The Champs)
La preda (Litfiba)
Lacio drom ((Litfiba)
Toro loco


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