MODENA CITY RAMBLERS: vitali anche nello streaming pandemico (Recensione concerto)

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MODENA CITY RAMBLERS
LIVE STREAM ON ST. PATRICK’S DAY
17 marzo 2021
Estragon
Streaming su Bandcamp

Di Luca Trambusti
Voto: 7,5

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Possiamo solo immaginare cosa significhi in termini di sofferenza emotiva per una band come i Modena City Ramblers, abituata a stare parecchi giorni all’anno su un palco, fermare la propria attività live. Però, pandemia o no, certi momenti vanno celebrati degnamente. Il combinato tra questa tediosa inattività, le celebrazioni per i trent’anni di carriera e i festeggiamenti del St Patrick’s Day (festa nazionale irlandese) era un’occasione troppo ghiotta per restare un’altra sera seduti sul divano. E così i MCR hanno deciso di mettere sul divano i propri ascoltatori e portare nei loro computer (o smart tv o ogni altro device adatto) un proprio concerto.

MCR bucano il computer

Diciamolo chiaramente: i concerti in streaming non sono propriamente decollati; pochi artisti si sono cimentati in VERI e completi show a uso e consumo domestico (abbiamo visto molti showcase). I MCR l’hanno invece fatto, e per una sera una loro performance live è tornata alle orecchie dei fan. Due ore di show tirato, in un Estragon (locale bolognese) pieno solo dei tecnici e lavoratori che hanno permesso la messa on line di questo concerto (che immaginiamo iper tamponato).

Complici l’astinenza e la dirompente carica live dei MCR il concerto è riuscito a bucare lo schermo portando delle sensazioni SIMILI a quelle di un VERO live. I MCR sono riusciti a entusiasmare e far muovere il culo anche dal divano.

In un’unica soluzione la band emiliana ha avuto la possibilità di raccogliere tutto il suo pubblico e per una sera ridare loro una sensazione, una parvenza di “normalità” (se tale può essere). Questo live non ha dato “l’effetto youtube” ovvero di un qualcosa di asettico, già costruito, freddo. Qui c’era sudore in diretta, c’erano emozioni, per quanto filtrate, che nello stesso istante vivevano musici e pubblico.

Senza il pubblico ma non importa

Certo deve essere dura stare su un palco di fronte a una ristretta platea, quasi una claque, soprattutto per chi come i MCR è abituato a respirare il sudore e gli umori di chi sta sotto il palco, a vedere pogare e bere birra chi è lì per divertirsi ma non solo. Al netto di tutto ciò, purtroppo in queste condizioni non replicabile, si è assistito a un concerto vitale, fisico, caldo e accaldato. Addirittura  Dudu ha sorpreso quando a un certo punto ha dichiarato che pensava fosse tutto più difficile, riferendosi all’assenza del pubblico.

La giusta scaletta

La scaletta scelta era quella giusta per festeggiare i 30 anni di carriera e il giorno di San Patrizio. Quindi un occhio alla storia della band, con buona parte dei loro “cavalli di battaglia”, alle radici irlandesi e a quell’immancabile attenzione socio politica che contraddistingue i modenesi (o quasi…). C’è stato tempo anche per ricordare due amici, due artisti, recentemente scomparsi: Raoul Casadei (con un breve cenno musicale ed un saluto) e una bella e vitale rilettura di “Se rilasso collasso” del repertorio Bandabardò dello scomparso Erriquez (Massimo Ghiacci il bassista indossava anche una maglietta della Banda). Due momenti di commozione.

Per il resto le versioni presentate dei brani erano come al solito, tipiche di quello stile che ha segnato la storia dei Modena City Ramblers. Grandi fughe di violino, fiati e fisarmoniche il tutto sorretto da una grande potenza ritmica. Solo un po’ meno (emotivamente) incisiva la versione di “Ebano”.

C’è anche una regia

La curiosità dello scrivere e raccontare un concerto in streaming è che oltre alle solite cose a cui prestare attenzione (scaletta, suoni, uscita audio, presenza scenica, produzione del concerto etc) bisogna anche considerare la regia della trasmissione, come si trattasse di un film. Il risultato in questo caso è stato soddisfacente, con cambi d’inquadratura alla giusta velocità, alcune uguali (quelle del batterista Diego Scaffidi), altri musicisti inquadrati un po’ meno. Buona dovizia di primi piani, giustamente centrati. Degno anche l’impianto luci e la resa sonora (quella comunque è soggettiva dipendendo dal proprio impianto domestico), solo la cassa della batteria risultava un po’ alta.

Il concerto, che è stato realizzato usando la piattaforma Bandcamp, aveva un costo di 15 euro ma dopo la diretta è, per chi ha acquistato il biglietto, disponibile on demand per altre 24 ore.

I MCR sono riusciti ad ammorbidire le diffidenze verso i live streaming, dimostrando che anche in queste condizioni è possibile costruire un concerto degno di tale nome. Ancora bravi.

Scaletta:
Grande famiglia
Club Banlieue
Volando controvento
Canzone dalla fine del Mondo
Morte di un poeta
The Body of an American (Cover Pogues)
Ricordo con Cover di Casadei
Viva la vida
La legge giusta
Al diavel (suonata live per la prima volta dopo la la morte di Germano Nicolini, il Comandante Diavolo)
Oltre il ponte
Dirty old Town (cover Ewan MacColl)
Polka strumentale
Gaucho, io e te
Una perfecta excusa
Ebano
Riaccolti
Il bicchiere dell’addio
Transamerika
Contessa (cover di Paolo Pietrangeli)
Se mi rilasso collasso (Cover Bandabardò)
In un giorno di pioggia
Mia dolce rivoluzionaria
I 100 passi
Bella ciao
The Great Song of Indifference (Cover Bob Geldof)
Ninnananna


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2 pensieri riguardo “MODENA CITY RAMBLERS: vitali anche nello streaming pandemico (Recensione concerto)

  • Recensione giusta, ma il voto è stato almeno un 9, concerto pazzesco, da salti, lacrime e brividi. Fantastici.

    Rispondi
    • Il voto è un po’ più basso per il fatto che era uno streaming e quindi mancava qualcosa. Sono d’accordo sulla forza del concerto.
      Grazie

      Rispondi

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