JOE JACKSON: The Fool is here to stay. Recensione

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JOE JACKSON Live Roma
FOUR DECADE TOUR
19 marzo 2019
Auditorium Conciliazione.
Roma

Voto: 8
Testo e foto di Fabrizio Forno *

JOE JACKSON Live Roma

Torna in Italia Joe Jackson, a tre anni dal precedente tour, per le quattro date di presentazione del nuovo album”Fool” uscito a metà gennaio scorso. Non si tratta però solo di questo, in quanto JJ celebra in questo 2019 i quarant’anni di carriera, tanti ne sono passati da quel 79 che lo vide debuttare con l’album “Look Sharp!” che lo lanciò nel firmamento della musica internazionale. Il sottotitolo della tournée è infatti “Four Decade Tour” ed il debutto romano ha confermato l’importanza dell’occasione e la rilevanza della ricorrenza.

Joe Jackson Live
64 anni in forma

In splendida forma nonostante i 64 anni, l’artista britannico ha incantato il folto (ma non da sold out) pubblico presente a due passi dal “Cuppolone”, con due ore di grande musica, principalmente basata su 4 album, ciascuno in rappresentanza di un decennio, con qualche strappo alla regola e un paio di cover piazzate al punto giusto.

Le canzoni

Si comincia dalla fine, infatti “Alchemy” é sul disco il brano di chiusura di Fool: scelta azzeccata quale titolo di testa di questo excursus sonoro. “One More Time” ci fa subito capire perché JJ ha scelto questa formazione e da 4 anni non la molla più: compatti, energici, intensi e funzionali al supporto alle tastiere e alla voce del Nostro. Senza troppo dilungarsi nel dettaglio, segnaliamo un’insolita ma riuscita versione reggae di ”Real Men”, una convincente ”Fabulously Absolute”, primo singolo estratto dal nuovo album, una splendida ”King of the World” (quanti altri sarebbero in grado di avvicinare gli Steely Dan senza rischiare la figuraccia?) e una piacevole riscoperta, la ballad”Drowning” da ”Laughter and Lust”, scelta a rappresentare gli anni novanta.

Uno spettacolo costruito ma solido

La sensazione generale é quella di uno spettacolo solido, costruito con cura ma sincero e mai artefatto. I quattro (oltre a Jackson, il fido Graham Maby al basso, l’esplosivo Doug Yowell alla batteria ed il sornione Teddy Kumpel alla chitarra, evidentemente poco attento alla scaramanzia, visto il completo viola con tanto di panciotto e berretto) sembrano divertirsi; l’alchimia citata nel brano di apertura e chiusura è il segreto non troppo nascosto della perfetta riuscita sia del disco che di questo live, atteso a Bologna Milano e Torino e in numerose città europee fino a quest’estate.

Joe Jackson Live
Due chiacchiere nel backstage

Raggiunto nel backstage per una piacevole chiacchierata a quattr’occhi, Jackson ci ha raccontato di non amare particolarmente l’album “Big World”, del quale negli anni ha sempre riproposto la sola “Hometown” ma che recentemente a Seattle “quel tipo dei Pearl Jam, come si chiama, Eddie Vedder, gli ha confidato di amare moltissimo e di considerarlo tra i suoi preferiti”; inoltre ha confessato di essere affezionato profondamente a Berlino e di rammaricarsi di non viverci abbastanza e che il pensiero di avere sessantaquattro anni non lo turba più di tanto, gli sembra solo incredibile che sia passato così tanto tempo.

Il tempo è passato, ma ti ha ben conservato, caro Joe, continua così per altri quarant’anni di così onorata e apprezzata carriera!

* Fabrizio Forno è il traduttore italiano del libro di Joe Jackson “A Cure For Gravity” la cui versione italiana uscirà ad inizio estate per Vololibero Edizioni

Scaletta:

Alchemy
One More Time
Is She Really Going Out With Him?
Another World
Big Black Cloud
Fabulously Absolute

Joe Jackson Live

Real Men
Stranger Than Fiction
Drowning
Rain (Beatles cover)
Invisible Man
Wasted Time
Fool
Sunday Papers
King of the World (Steely Dan cover)
You Can’t Get Wat You Want (‘Til You Know What You Want)
Ode to Joy
I’m the Man

encores:

Steppin’ Out
Got the Time
Alchemy (reprise)


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