SETTIMANA DELLA MUSICA: i grandi eventi live rinascono ma solo in Tv e on line con poco pubblico

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SETTIMANA DELLA MUSICA
Seat Music Award / Partita del cuore / Heroes
2, 3, 5, 6 settembre 2020
Arena di Verona / Stadio Bentegodi
Verona

Di Luca Trambusti

Tre delle principali agenzie dei live in Italia si sono consociate per gestire il ritorno sul palco della musica pop in Italia. Sarà un rientro tutto a favor di telecamere e on line oltre che limitato a pochi spettatori fisicamente presenti alle manifestazioni.

In Tv e on line ma per poco pubblico “fisico”

Friends&Partners, Live Nation e Vivo Concerti sono gli organizzatori del Seat Music Award e del concertone “Heroes” che si svolgeranno tutti all’Arena di Verona. Per i Seat Music Award (2, 5 ed il pomeriggio del 6 Settembre) saranno sul palco nelle tre puntate oltre 70 artisti tra i più famosi del mondo pop. Quest’anno il format (interamente a favor di telecamere) non prevede il premio ma solo una parata di tutti quei nomi che avrebbero “combattuto” per aggiudicarsi il premio in palio. Le tre puntate andranno in onda su Rai 1. Grazie anche alla presenza dello sponsor la manifestazione si è salvata. Per l’occasione l’Arena aprirà le porte anche a 3800/4000 spettatori fisicamente presenti nel massimo rispetto delle norme di sicurezza. Per la prima volta uno spettacolo riapre le porte ad un così vasto pubblico.

Il 6 sera (dalle 19) la musica tornerà invece in rete. Sarà infatti in scena “Heroes”, un concertone, sempre organizzato dalla triade Friends&Partners, Live Nation e Vivo Concerti, che porterà in scena il meglio (non solo pop) della musica italiana (in realtà le sovrapposizioni di artisti sono parecchie). Il tutto sarà in streaming A PAGAMENTO sul sito www.futurissima.net.

Questi due eventi, oltre alla Partita del cuore (dallo stadio Bentegodi di Verona), hanno una doppia valenza: quella di riportare la musica ad essere protagonista ed un significato solidale. Infatti i biglietti venduti e le donazioni effettuate (dall’1 al 21 settembre tramite il numero 45588) confluiranno in un fondo costituito (ben prima del Covid) e gestito da Music Innovation Hub, struttura fondata dalla triade Friends&Partners, Live Nation e Vivo Concerti. Quanto contenuto in questo fondo sarà successivamente ripartito tra i lavoratori dello spettacolo, cosa che già avviene da tempo, con distribuzioni settimanali.

Live significa occupazione

A dimostrazione di cosa implichi organizzare eventi di questo livello e quale sia la ricaduta economica lo certificano le cifre relative ai lavoratori che girano intorno a queste tre manifestazioni (Seat music award, Partita del cuore e Heroes): ci saranno infatti 1415 persone impegnate a diverso titolo (artisti, tecnici, operativi, amministrativi) negli eventi.

Le discoteche hanno portato focolai, i concerti no

In merito a queste manifestazioni Roberto De Luca, il boss di Live Nation Italia dice: “Questa è una settimana di musica che aiuta chi ha difficoltà e serve per aiutarci a ripartire. A febbraio – prosegue De Luca – è calato il sipario, siamo stati i primi a chiudere e probabilmente saremo gli ultimi a ripartire e non sappiamo quando. Questo ha messo in sofferenza tutto il settore della musica live, in particolare i lavoratori. Spesso molti di questi vengono definiti “invisibili”, lo saranno per il pubblico ma sono ben conosciuti da noi operatori per il loro apporto.” Salzano (Friends&Partners) aggiunge “Sono eventi fortemente simbolici anche perché la musica è aggregazione e sudore, il contrario del covid.” Lo stesso Salzano prosegue con un filo di polemica: “La scriteriata apertura delle discoteche ci ha fatto fare 100 passi indietro – dice – Ai nostri concerti invece non c’è stato un solo focolaio. Questa estate non si poteva fare di più rispetto a quanto fatto e soprattutto abbiamo pensato di lavorare in accortezza ed in sicurezza”. In realtà l’estate è stata costellata di molti piccoli eventi, ciò che è mancato sono i grandi eventi.

L’impatto economico

A proposito dell’impatto economico della musica live De Luca prosegue. “L’hanno definita “musica leggera” ma in realtà è “Musica pesante” perché lascia sul territorio ingenti cifre economiche, in maniera diretta ed indiretta. In merito alla collaborazione tra le agenzie chiude De Luca affermando “E’ una grande opportunità tra le tre principali società del panorama della musica live. Per una volta si sono abbandonate le velleità del proprio orto e ci siamo uniti per creare questa settimana. Un buon precedente.”

Clemente Zard (Vivo Concerti) aggiunge: “Abbiamo instaurato una cooperazione ad alto livello, tutti insieme verso la stessa meta. E questa è già una notizia. Nei concerti che ho potuto organizzare questa estate mi sono reso conto di quanto il pubblico abbia bisogno della musica dal vivo. È un’esperienza di grande socialità”.

Le scelte del governo

C’è qualche rammarico invece sulle scelte che il Governo ha fatto nei confronti della musica e che, come dice De Luca “hanno falcidiato i nostri bilanci” (anche se in realtà i biglietti gli organizzatori, supportati dalle disposizioni legislative, gli hanno già incassati e non hanno dovuto restituire l’importo agli spettatori). “C’è sempre qualcosa da rimproverare – afferma de Luca – Inizialmente c’è stata poca attenzione. La musica live è importante per i lavoratori e per le aziende ed è una buona fetta di PIL. Sarebbe stato importante porre più attenzione al settore.”

E il futuro?

”Non abbiamo nessuna data di ripartenza sicura – afferma Zard (Vivo Concerti) – siamo in attesa della fine di questa pandemia.” Ed ancora De Luca aggiunge: “La musica dal vivo è aggregazione, è quindi difficile ipotizzare una ripartenza quando tutti devono essere seduti distanziati. Per ora è possibile pensare solo piccoli eventi, per poi riprendere a fine pandemia con le manifestazioni più grandi.”


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