ASBURY PARK la culla di Bruce Springsteen e amici Recensione Film

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ASBURY PARK
LOTTA, REDENZIONE, ROCK AND ROLL
ASBURY PARK culla di Springsteen
Film
In sala 22, 23, 24 Maggio 2019
Voto: 7

Di Luca Trambusti

Film
In sala 22, 23, 24 Maggio 2019
Voto: 7

Di Luca Trambusti

Bruce Springsteen. Le radici

ASBURY PARK culla di Springsteen
A giugno uscirà il nuovo album di Bruce Springsteen. Nell’attesa gli appassionati del Boss possono ripassare un po’ di storia relativa ai primi passi del rocker. Storia di cui, chi ha letto l’autobiografia “Born To Run” sa già qualcosa.

Asbury Park
Bruce Springsteen, Little Steven, Southside Johnny

Asbury Park è una cittadina costiere a poche miglia da New York che ha dato i natali a Springsteen e che deve la sua “fama” anche a questo illustre nome. In realtà la storia della città è strettamente intrecciata con i destini artistici di Bruce, che lì, nelle condizioni e nella scena della località balneare che si è formato, cresciuto sino ad arrivare al suo suono, alla sua forma musicale.

La città e il film

Il film “Asbury Park – Lotta, redenzione, rock and roll” racconta la storia, per certi versi drammatica di questa località. Lo fa partendo proprio dalla sua fondazione e dal ruolo sempre crescente che nella storia ha avuto in merito al divertimento, attenzione allo spettacolo e musica. Divisa in due da una ferrovia Asbury ha sempre avuto due anime: quella West e quella East. A questa distinzione topografica e urbana corrispondeva anche una suddivisione culturale e sociale. Il tutto poi negli anni bui, segnato da una pesante differenza razziale. La zona West fu quella che a fine anni ’60 ebbe una maggior impronta rock e soul, fu quella dove nacque quel suono particolare, quello stile unico che si accosta inevitabilmente al nome della città. E’ lì. in quel brodo culturale che nacquero tanti locali e presero vita carriere di artisti come Little Steven Van Zandt, Southside Johnny e soprattutto Bruce Springsteen (prima con gli Still Mill e poi con la primigenia E Street Band).

La scena

Questi artisti ruotavano intono ad una serie di locali per poi concentrarsi tutti nella stimolante atmosfera dell’Upstage, il club dove si faceva musica sino alle 5 del mattino, con jam session improvvisate e dove gli artisti erano liberi (anzi era la condizione essenziale) di fare la loro musica, di creare qualcosa di nuovo. L’ordinario, ciò che chiedeva il mercato lo si trovava in altri locali della città, lì la parola d’ordine era creatività.

Declino e rinascita

Tutto funziona, tutto è stimolante, tutto è arte sino al 4 luglio 1970, quando la città va a fuoco, fisicamente ed idealmente, per una durissima protesta razziale, problema sempre vivo, quello della segregazione, insieme a problemi economici, soprattutto per la popolazione nera, un mix esplosivo che ad un certo punto deflagra e porta alla distruzione (anche fisica) della città che da allora non si è più ripresa per lunghi anni.

Adesso la città sta riprendendo vita, si sta risvegliando più nella parte east, mentre la west resta ancora quella degradata e povera. Ora sono altre forme di spettacolo e d’intrattenimento, la città ha una grande comunità LGBT che sviluppa in un terreno fertile la propria creatività e rafforza l’economia locale.

Immagini, parole e musica

“Asbury Park – Lotta, redenzione, rock and roll” racconta questo ed altro ed ovviamente lo fa per immagini, parole e musica. Bruce Springsteen, Little Steven, Southside Johnny, David Sancious e altri artisti di quella scena tra cui i primi componenti della E Street Band raccontano di quel luogo, di quella città, di ciò che facevano in quel locale e come lo facevano, del fermento creativo che arricchiva i musicisti ed il pubblico (con i due ruoli che si mischiavano). Tutto ovviamente ruotava intorno all’Upstage da lungo tempo chiuso e riaperto solo per registrare le interviste ai protagonisti.

Immagini storiche

ASBURY PARK culla di Springsteen
Ad aggiungersi alle parole ci sono poi immagini di repertorio della città e dei concerti, frammenti audio di registrazioni live, oltre che fotografie d’epoca. Non è un concerto, non è un film live, ma fotografa una scena live, racconta di come la musica sia comunanza (anche razziale) e di come in un ambiente giusto, stimolante e slegato da pure logiche commerciali, l’arte (in questo caso la musica) possa svilupparsi e creare qualcosa di nuovo. Ma il film è anche uno spaccato sull’America a cavallo tra i ‘60 ed i ‘70.

Si chiude con Bruce & Friends

Quando però vedete i titoli di coda (nelle sole sale cinematografiche) mettetevi comodi perché qualcosa di bello sta per arrivare. Nel 2017 al Paramount Theater di Asbury Park, i protagonisti della gloriosa stagione della città si sono ritrovati sul palco per celebrarla. Gli esaltanti venti minuti finali del film raccontano proprio di quell’evento, di una enorme jam session, guidata da Little Steven e Bruce Springsteen che ripropone quanto avveniva sul palco dell’Upstage, ne riporta il calore, la forza creativa ed anche il divertimento di quelle interminabili ore di musica. Sul palco anche le nuove generazioni, rappresentate da una band di ragazzini poco più che decenni che ripercorrono le strade di quelli che potrebbero essere i loro nonni e che continuano a tenere viva la tradizione musicale della città.

Tra storia, curiosità e futuro. Su tutto una musica senza tempo.


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