JOHNNY MARR: convince giocando tra il nuovo e il vecchio repertorio. Recensione

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JOHNNY MARR live Milano
CALL THE COMET TOUR
29 Novembre 2018
Fabrique
Milano

Voto 7,5
Di Giorgio Zito

PHOTOGALLERY DEL CONCERTO

JOHNNY MARR live Milano

Un concerto molto atteso, quello di Johnny Marr, per i tanti che, non avendo potuto vedere gli Smiths all’epoca, non hanno mai potuto ascoltare live il chitarrista e autore delle musiche della band di Manchester, che, al contrario del co-leader Morrissey, non si è mai fatto vedere troppo spesso in Italia.

Si parte con gli Smith

Un pubblico di età mista affolla il Fabrique: molti intorno ai 50 sono qui certamente proprio per il suo passato, ma ci sono anche molti giovani che dimostrano di conoscere bene il repertorio più recente, sia del nuovo disco solista che delle molte formazioni in cui il chitarrista ha negli anni militato. Lui senza dubbio ne è consapevole, e prepara una scaletta equilibrata tra presente e passato. L’inizio ne è una dimostrazione, con una sequenza azzeccata: la nuova The Tracers, seguita a ruota da una tiratissima Bigmouth strikes again.

Un colpo ben assestato, soprattutto ai vecchi fans, che forse non si aspettavano di sentire gli Smiths subito in apertura. Marr sembra molto rilassato, gioca a mettersi in pose da rockstar ad uso e consumo dei fotografi, con un atteggiamento divertito che terrà per tutto il concerto.

I nuovi brani

Convincono molto alcune canzoni del nuovo disco, come la carica e potente Hey Angel, così come quella Getting Away With It ripresa dal repertorio degli Electronic, e presentata come una canzone disco dedicata a Manchester. Ma è indubbio che buona parte del pubblico si aspetta di sentire quelle canzoni che hanno fatto la storia del rock inglese degli anni ’80. Così, quando le note delle tastiere introducono Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me, arriva l’ovazione, e Marr colpisce al cuore ogni fan degli Smiths presente stasera.

Smith senza nostalgia

Marr è certamente consapevole dell’importanza del proprio passato, ma non ne sembra schiavo, anzi. Si diverte a giocarci, come quando, chiedendo ai presenti quale canzone vogliono sentire, accenna al riff di This Charming Man fingendo poi di non ricordarla. Ma quando attacca una dirompente versione di How Soon Is Now?, la partita è vinta. Una partita non semplice: recuperare il repertorio degli Smiths senza alcun’ombra di nostalgia non era facile. E farlo senza la voce di Morrissey ancora più difficile. Ma anche questa sfida, stasera, sembra vinta.

Novità e storia anche nei bis

Lo schema della serata si ripete anche nei bis: prima due brani dal nuovo disco, poi due classici degli Smith: There Is a Light That Never Goes Out, in cui Marr, ancora divertito e sorridente, lascia cantare il ritornello al pubblico, e You Just Haven’t Earned It Yet, Baby. Perché alla fine, il suono di quelle canzoni è per gran parte merito suo, e Marr ha tutti i titoli per riprendersele.

Setlist

The Tracers
Bigmouth Strikes Again
Jeopardy
Day In Day Out
New Dominions
Hi Hello
The Headmaster Ritual
Walk Into the Sea
Getting Away With It
Hey Angel
Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me
Spiral Cities
Get the Message
Easy Money
New Town Velocity
How Soon Is Now?

Bis

Rise
Bug
There Is a Light That Never Goes Out
You Just Haven’t Earned It Yet, Baby


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