SHEL SHAPIRO e MAURIZIO VANDELLI: Un salto nella storia con un cd ed un tour. Intervista

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SHEL SHAPIRO e MAURIZIO VANDELLI
LOVE & PEACE PER I DUE NEMICI AMICI

Intervista di Luca Trambusti

Negli anni ’60 si combattevano il posto in cima alle classifiche di vendita. Una sfida continua alla ricerca della corona della migliore beat band italiana. La rivalità tra i due leader è sempre stata forte. Passati i fulgori ed il grande successo ognuno per la sua strada, strade diverse come sono diversi tra loro (anche artisticamente) Shel Shapiro e Maurizio Vandelli, leader rispettivamente dei Rokes e dell’Equipe84.

Oggi, dopo 50 di rivalità, i due hanno deciso di sotterrare “l’ascia di guerra” e raccogliere il loro passato in un nuovo progetto dal titolo “Peace And Love” che inizia con un disco (nei negozi dal 21 settembre 2018) con 13 brani, le hit, dai loro rispettivi repertori, riarrangiati, risuonati ed interpretati a due voci. Al disco farà seguito un tour che girerà per i teatri italiani, partendo da Firenze il 10 dicembre.

Shapiro (75 anni) e Vandelli (74) sembrano cane e gatto, “bianco e nero” come dicono loro ed ogni occasione è buona per punzecchiarsi, tra il serio ed il faceto, cavalcando molto il ruolo degli eterni nemici. Ciò che tuttavia colpisce è la vitalità, la partecipazione e la voglia che mettono in questo progetto. “Siamo più nemici che amici – confessa Shapiro – e non ci frequentiamo. Però non ci siamo mai addormentati, siamo ancora belli incazzati (in realtà più l’inglese che Vandelli ndr) e non rinunciamo ad essere ciò che eravamo.”

Come nasce questo progetto e cosa significa?

Shapiro – Speravo di fare uno spettacolo che seguisse “Sarà una bella società” (il suo successo teatrale del 2009 ndr). Poi mi hanno suggerito di fare uno spettacolo con Vandelli; io non volevo ma gli amici mi hanno convinto. Ci siamo sentiti e Maurizio ha accettato volentieri dicendomi che ci stava pensando anche lui

Vandelli – In realtà è stato un sì un po’ tremolante. Ci pensavo dal 2016 ma non avevo il coraggio dirglielo. Così lui me l’ha proposto ed io ho accettato.

Shapiro – C’è un desiderio di rivedere delle cose e delle posizioni. Già sapevo che le parole delle mie nostre canzoni hanno ancora oggi un valore. Sono sopravvissute alla comunicazione ma allora quando le suonavamo non ci rendevamo conto di questo. Qui abbiamo dato una veste moderna alle parole senza tradirne la storia ed il significato. Non è nostalgia ma memoria.

Vandelli – In realtà avevamo anche degli inediti ma rischiavamo di essere giudicati per questi e non per ciò che abbiamo fatto.

Shapiro – La volontà era di riprendere il nostro passato per stabilire chi siamo oggi

Foto: Oliviero Toscani
“Love and Peace” rimanda ai sogni degli anni ’60, gli anni della protesta giovanile. Come mai questo titolo?

Shapiro – La nostra storia nasce nel periodo di quella parola d’ordine. Oggi forse sono un po’ perse e quindi recuperarle é un segno importante di solidità, di non rifiuto, di abbraccio al mondo. Altrimenti finiamo senza love e peace

Vandelli – Quello del Love And Peace è un concetto che ho mangiato e digerito, ora serve a noi per restare calmi, per smorzare i nostri spigoli. L&P siamo noi che ci sforzeremo per diventare amici.

Shapiro – Intanto già ci telefoniamo e questo è un valore. (Ridono entrambi)

Al disco (che è forse anche un po’ una scusa ndr) seguirà uno spettacolo. Che tipo di show sarà?

Vandelli – Ci racconteremo tra noi e forse ci prenderemo per i fondelli, se mi scapperà la battuta non mi tratterrò di certo. Shel parlerà più di me che sono restio a raccontare. Ci saranno suoni immagini e luci ma non sarà uno spettacolo teatrale o di chiacchiere ma un vero concerto di musica, ci saranno circa 30 brani, inclusi tutti quelli del disco. Sul palco ci sarà un quintetto più noi due alla chitarra

Shapiro – Chiaro che non possiamo non dire delle cose ma il focus, il power, sarà della musica

Ben 30 brani! Un concerto lungo. E quali saranno gli altri brani?

Vandelli – Sarà lungo ma ci fermeremo prima rispetto a quanto ha fatto Baglioni. I brani ancora non li sappiamo, dobbiamo fare una scaletta.

Avrete degli ospiti?

Shapiro – No perché sarebbe un segno di insicurezza e noi insieme siamo formidabili.

Che tipo di pubblico vi aspettate?

Vandelli – Potrebbe succedere che ci resti qualcuno stecchito in sala. Scherzi a parte, speriamo che ci siamo i nipoti

Shapiro – Dai 50 in su. Sta a noi ed alla promozione nei prossimi mesi costruire un ponte tra noi ed i ragazzi; è difficile ma non impossibile. Però i ragazzi ci devono arrivare da soli se li obblighi rifiutano. Quelli che vengono ai nostri concerti alla fine si divertono. Mi piacerebbe che i giovani arrivassero attratti dalle parole “Peace And Love”.

Foto: Angelo Trani
Pare che questo progetto live sia all’insegna della voglia di stare sul palco….. e non di abbandonarlo

Vandelli – Cosa c’è di più bello che salire sul palco? E’ un momento che dà forti emozioni. Ed allora perché rinunciarci se abbiamo questa opportunità?

Shapiro – I concerti d’addio annunciati sembrano sempre operazioni commerciali. Se uno vuole smettere lo fa di colpo e non rompe le balle. C’è il perverso meccanismo di annunciare e poi dopo dieci anni riprendere. Ed a me questo non piace.

Il tour, prodotto e realizzato da Trident Music, con la regia di Roberto Manfredi, partirà il 10 dicembre.

Le prime date annunciate sono:

10 dicembre Firenze (Teatro Verdi),
11 dicembre Roma (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli),
13 dicembre Torino (Teatro Colosseo),
15 dicembre Bologna (Teatro Manzoni).

I biglietti sono in vendita sul Circuito TicketOne. Tutti gli aggiornamenti sul calendario del tour sono disponibili su www.tridentmusic.it


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