BIAGIO ANTONACCI: Tutto ciò che ci si aspetta da lui più qualche sorpresa. Recensione live Milano

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BIAGIO ANTONACCI
Dediche e Manie Tour 2018
09 Maggio 2018
Mediolanum Forum
Assago Milano

Voto: 6
Di Luca Trambusti

A metà del tour nei palasport per presentare il nuovo album “Dediche e Manie” Biagio Antonacci arriva nella sua Milano. Il Forum di Assago è, come ricorda lui stesso, vicinissimo, confinante, alla sua Rozzano dove è nato e cresciuto (”però quando ero piccolo qui c’erano solo i campi” ed il palazzetto con tutto il cemento che c’è attorno non erano nemmeno un’idea, un progetto). Il successo, la fama e l’affetto del suo pubblico sono tali che l’effetto di “giocare in casa” viene annullato: a Milano, Bari, Roma ed ogni altro posto dove si esibisce fa il pieno acclamato ed amato dal pubblico. A distanza di un anno e mezzo e con un nuovo disco il cantautore milanese riapproda al Forum con uno spettacolo più sobrio, meno “pieno” del precedente tour.

Grande palco, ricca band, produzione “di peso” sono gli elementi spettacolari a cui è stata tolta la presenza dei ballerini, dei contributi video dei musicisti amici e del doppio stage. Tutto in qualche modo è più “strutturalmente” tradizionale, pur senza essere troppo “povero”. In questa occasione c’è più spazio per la musica, le canzoni ed il “personaggio” Antonacci.

Nel concerto ci sono altri spettacoli nello spettacolo; c’è il cantante sul palco e c’è il pubblico ognuno a suo modo comprimario e protagonista di queste oltre due ore di show.

Lo spettacolo primario è il contesto palco/musica, molto colorato il primo, mentre le canzoni sono il meglio della proposta musicale di Antonacci, con la sua “poesia popolare”, la sua visone dell’amore, tra ovvietà, frasi da Bacio Perugina e qualche retorica.

Biagio Antonacci Scaletta live Milano
Scaletta live Milano

Attenzione però perché alcune chicche spiazzano il pubblico (che però pare assorbirle al meglio). Sono gli ospiti che salgono sul palco a dare una sferzata di novità e di differenza rispetto allo standard del concerto. Il primo inviato da Biagio è un giovane ragazzo di colore (a metà da parte di madre) del Belgio dal nome Laïoung con cui Antonacci cerca di rappare e comunque entra in un territorio musicale che non è il suo, un pop più moderno e fresco che incuriosisce. C’è da dire che correttamente il protagonista lascia ampio spazio al giovane ospite il quale si appropria con grande grinta del palco eseguendo per buona parte in solitudine il brano “Sei Nell’Aria” cofirmato e cointerpretato presente sull’ultimo disco. Curiosa anche la storia del loro (re)incontro. L’altra sorpresa arriva più avanti, quando sul palco sale Mario Incudine, un grande interprete della tradizione popolare musicale siciliana, uno che frequenta i territori della World Music e con il quale Antonacci diventa sorprendentemente etnico. I due insieme eseguono, come su disco, “Mio Fratello” (il nuovo singolo di Antonacci) un gran bel pezzo (un po’ retorico ma ben arrangiato e costruito) arricchito poi dal video (trasmesso durante il concerto) in cui appaiono i due fratelli Fiorello: Rosario e Beppe.

Più ancora fuori dagli schemi è il seguente passo in cui protagonista assoluto diventa Incudine che si lancia in un brano in stile “Cuntu”, un protorap della tradizione siciliana (come ben spiega lo stesso Incudine) portando veramente una ventata di World Music e spostando così l’orizzonte del concerto stesso. E’ un momento interessante.

Per il resto la scaletta si muove tra le immancabili hit e brani del nuovo disco, in un mix di pop, pop rock (in un paio di episodi Biagio si “vaschizza” con un “rock” che ricorda Rossi), ritmi latini e funky per ballare, un immancabile angolo acustico, tenta melodia e tanto amore. Il tutto accompagnato da una large band che include anche un trio di fiati (che a volte da un colore soul ed R&B). Spazio anche alle parole perché Biagio parla (ben ascoltato) al suo pubblico, ne smuove i sentimenti e racconta delle canzoni. C’è anche spazio per un’Antonacci in chiave politica, quando esegue in acustico “Non So Più A Chi Credere”, vecchio brano del ‘92 (era della Prima Repubblica) sull’antipolitica che ancora oggi, come dice lo stesso autore, può essere attuale.

L’altro spettacolo è Antonacci sul palco. I video rimandano le sue facce, le sue espressioni, le sue movenze, i suoi sguardi, i baci mandati al pubblico, il cantare come se fosse rivolto ad uno spettatore unico e solo indicandolo e guardandolo ed anche accucciandosi o sporgendosi verso la platea. Gigioneggia, sicuro di se, padrone del palco e del pubblico che comunque non smette mai di ringraziare.

Biagio Antonacci live Milano 2018

La terza variabile del concerto è appunto il pubblico. Tutti ovviamente fan che portano Biagio nel cuore e che mandano le canzoni a memoria cantandole insieme a lui (e lui li lascia fare). Alla base del palco la stragrande maggioranza è pubblico femminile che impazzisce ad ogni ammiccamento del proprio beniamino. Ed intanto sulla scena arriva di tutto: sciarpe, fiori diversamente freschi vanno per la maggiore. Il palco sembra un bric-à-brac, sino all’arrivo dell’immancabile reggiseno (di grande taglia) rosa che Biagio raccatta ed appende sull’asta del microfono insieme ad un girasole finto. Il massimo però lo si raggiunge quando Biagio raccoglie le bandane e gli asciugamani lanciati dal pubblico, si deterge il sudore e li rimanda al parterre…… (le immagini e le cronache non mostrano e raccontano ciò che potrebbe essere successo sotto il palco nel tentativo di accaparrarsi il cimelio). Ad aumentare il numero di presenti anche parecchi bambini, alcuni non proprio felicissimi, rapiti dai genitori per una sera.

Questo è Biagio Antonacci, un personaggio amatissimo dai (numerosi o forse meglio dire numerose) fan, uno che sa regalare al pubblico uno spettacolo pieno ed intenso, vario e robusto. Nel suo stile, nel suo genere sa costruire un momento di grande condivisione, all’insegna del “personaggio”, uno che dà al SUO pubblico ciò che il SUO pubblico vuole e chiede da lui (ormai da anni). Per l’occasione gli fanno onore anche alcune lievi divagazioni, forse con l’intento di regalare e regalarsi qualcosa di nuovo. Questo è Antonacci: in una concezione e visione puramente visuale il concerto è centrato, qualche dubbio sul contesto in cui si muove, sopratutto dal punto di vista lirico e “filosofico”. Ma al suo show accorre solo chi sa cosa vedrà e sentirà….. e quello lo vedrà e lo sentirà, cantando con lui le sue canzoni.


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