FRANCESCA MICHIELIN pop tra digitale ed analogico con finale a sorpresa Recensione

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FRANCESCA MICHIELIN Live Milano
TOUR 2018
17 MARZO 2018
FABRIQUE
MILANO

Di Miki Marchionna
Voto: 8

Tutte le foto sono di Francesco Prandoni
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FRANCESCA MICHIELIN Live Milano

Buona la prima. Sold out per la data d’esordio del nuovo tour di Francesca Michielin, svoltasi sabato 17 marzo al Fabrique di Milano. La giovane artista italiana, classe ’95, ha portato in scena un live sobrio, pulito e preciso, spaziando tra nuove sonorità electro e le più classiche pop-rock, ma soprattutto proponendo dal vivo i brani del disco “2640’’, pubblicato lo scorso 12 gennaio.

Il pubblico

FRANCESCA MICHIELIN Live Milano
È un Fabrique stracolmo quello che alle 21 attende con impazienza l’arrivo della ex vincitrice di X-Factor del 2011. Pubblico estremamente variegato ma per la maggior parte composto da persone più adulte dell’artista di Bassano del Grappa, con un’età media compresa tra i 25 e i 35 anni. Una mole di spettatori impressionante, come dichiarerà la stessa 23enne durante l’incontro con la stampa post show, la più grande registrata finora durante un suo concerto, capace di strappare a lei e alla sua band di coetanei una enorme soddisfazione.

Francesca Michielin Live Milano Scaletta

Le luci del club meneghino si spengono, quando ancora c’è la fila fuori per entrare. L’intro è affidata a una base elettronica, sulla quale Francesca e il suo basso fanno il loro ingresso. Che la nuova musica della polistrumentista sia cambiata, lo si avverte subito dal primo pezzo, “Comunicare’’, girotondo musicale a metà fra flusso di coscienza sotto forma di rap e soft pop sperimentale.

La scaletta

«Tutti gridano ‘Ciao Milano’. Io dico ‘Buonasera Milano!’ – scherza la Michielin – buon “2640’’ a tutti, divertitevi, baciatevi e se volete potete pure pogare».

Si parte

Ci si scioglie, quindi, con la prima hit della serata, “Battito di Ciglia’’. Accanto alla cantante, il suo gruppo storico formato da Maicol Morgotti (batteria e batteria elettronica), Luca Marchi (basso, piano e synth) ed Eugenio Cattini (chitarra e synth). Suoni analogici e digitali si fondono dunque sullo stage, sul quale i musicisti sono posizionati agli estremi lati, mentre Francesca è al centro. A catturare l’attenzione, sono sicuramente i tre grandi triangoli luminosi alle sue spalle. Unico grande elemento scenico ideato da Giò Forma insieme all’artista, volto a riproporre il logo del disco. Le tre figure geometriche, infatti, rappresentano il vulcano rosso, come le parole più crude da comunicare, il mare blu e caotico da imparare ad ascoltare e infine la montagna, alta, sulla cui cima si arriva solo per provare a immaginare. Tre triangoli che al loro interno ne contengono molti altri, pronti a sprigionare luci e laser dai loro vertici. Scelta essenziale, ma d’impatto e certamente riempitiva.

Pop e altro

Tante le cromie scenografiche, come altrettante quelle musicali: si va dal pop di “Lontano’’ alle sonorità più calde ed esotiche di “Tropicale’’, firmata da Dario Faini e Calcutta, per poi proseguire con l’introspettiva “È con te’’ e la new romantic “Non abito al mare’’.

Un pezzo che «parla di tenerezza – spiega Francesca – un modo di essere, un sentimento che viene spesso censurato, perchè se sei tenero vieni considerato uno sfigato, se invece sei aggressivo, sei figo. Non credo sia così».

Mini tuffo nel passato con la struggente “L’amore esiste’’ e “Distratto’’, singolo con cui è iniziato il percorso dell’artista e, per l’occasione, scomposto e ricomposto nell’arrangiamento e reso più simile ai neonati brani.

«Mi piaceva il fatto che tutto il concerto avesse un filone sonoro – spiegherà nell’incontro con la stampa dopo il concerto – mi sono permessa di stravolgere il pezzo perchè penso che una persona non vada a un live per sentire le canzoni come potrebbe ascoltarle in streaming, ma per fare un viaggio».

Francesca a questo punto lascia temporaneamente il centro del palco e si siede al piano, a destra, per quello che è forse definibile come il topico ‘momento acustico’. Grande spazio a voce e piano, appunto, per “Un cuore in due’’, “E se c’era’’ (testo firmato da Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti) e “Scusa se non ho gli occhi azzurri’’.

Francesca Michielin Live Milano Foto Prandoni
Le hit

Il momento più coinvolgente arriva sui successi di “Nessun grado di separazione’’ e “Tutto è magnifico’’, prima della scossa finale dal sapore internazionale. La prima arriva con “Amazing’’, completamente in inglese, con Francesca che impugna le bacchette e suona il timpano. La seconda, invece, passa attraverso una intro vocale dal sapore soul, subito interrotta da un urlo che dà il via a una cover di “Monster’’ di Kanye West, decisamente più aggressiva e rock rispetto a quella del rapper statunitense. Francesca si scatena, si toglie la giacca e naviga a vele spiegate anche in questo microcosmo, per una parentesi musicale inaspettata. E ovviamente ci mette del suo: un insert rappato in italiano sfornato proprio in settimana.

Oltre i confini

E dalle sonorità statunitensi, si fa un volo intercontinentale, proiettando il pubblico in Africa con i campionamenti vocali in lingua ghanese e i ritmi tribali di “Tapioca’’, contenuto in “2640’’. Una pre-chiusura del live, scelta appositamente per il messaggio di ringraziamento universale del brano e del suo elogio alla comunità e all’interculturalità. Canzone d’ampio respiro, che sfonda le barriere del Fabrique, di Milano, dell’Italia.

Il finale & i bis

Il gran finale è affidato all’intima “Alonso’’ (brano ispirato e dedicato al pilota di Formula 1 ed eseguito piano e voce) e alla danzereccia “Vulcano’’, dalle sonorità, specie nel ritornello, anni ’90. Sembra tutto concluso in maniera degna. E invece, mentre la maggior parte degli spettatori si avvicina all’uscita e il Fabrique per tre quarti è vuoto, ecco la sorpresa.

Francesca fa nuovamente il suo ingresso assieme ai musicisti, ma non sul palco, ora occupato dai tecnici intenti a smontare attrezzature e strumenti. La cantante si sposta nell’area mixer, in fondo alla sala, circondata da quei fan pazienti e speranzosi di rivederla. Attesa premiata. Cala il silenzio e la Michielin regala una versione unplugged de “La serie B’’ (altro riferimento sportivo), con tanto di chitarra acustica e tamburello basco e “Nessun grado di separazione’’.

Oltre la fine

Un happy ending alternativo e più che mai apprezzato, come anche l’intera esibizione: variegata per le atmosfere, ma omogenea per quanto riguarda il filo comune sonoro al passo coi tempi e i gusti musicali contemporanei italiani, con guizzi di rock attitude e persino di world music. Un viaggio in musica, visioni ed emozioni della durata di circa un’ora e mezza, guidati dalla voce di Francesca Michielin.

FRANCESCA MICHIELIN Live Milano
FRANCESCA MICHIELIN TOUR 2018 – LE DATE
Marzo 2018

16 Marzo Parma Campus Industry Anteprima
17 Marzo Milano Fabrique – SOLD OUT
23 Marzo Torino Concordia
24 Marzo Brescia Gran Teatro Morato
25 Marzo Bologna Estragon – SOLD OUT
27 Marzo Trento Audiorium S. Chiara – SOLD OUT
28 Marzo Roncade (TV) New Age – SOLD OUT
29 Marzo Roncade (TV) New Age
31 Marzo Catania Land La Nuova Dogana

Aprile 2018

5 Aprile Perugia After Life
7 Aprile Maglie (LE) Industrie Musicali
8 Aprile Modugno (BA) New Demodè
12 Aprile Roma Teatro Quirinetta – SOLD OUT
13 Aprile Roma Teatro Quirinetta
14 Aprile Napoli Hart
15 Aprile Firenze Viper Theatre


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