RENATO ZERO “la musica va suonata” INTERVISTA

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Per presentare live il suo nuovo disco “Autoritratto” (uscito lo scorso 8 dicembre 2023) RENATO ZERO ha scelto di fare due “tenute” in altrettante città: sei concerti evento a Firenze e otto nella sua Roma. A questi impegni si sono poi aggiunte due date estive:

14 giugno 2024 Bari Arena Della Vittoria
21 giugno 2024 Napoli Piazza Del Plebiscito

Il suo autoritratto in musica

Renato Zero in un’intervista parla del suo tour alla vigilia della data di debutto a Firenze per raccontare del suo nuovo concerto, che parte proprio dal concetto dell’album: il mostrarsi, il raccontarsi allo stato attuale. “Questo – spiega – sarà un auto ritratto che è un po’ il tagliando che l’artista è tenuto a prendere in considerazione almeno, secondo me, una volta ogni 5 anni. Ho saltato, in senso metaforico, alcuni tagliandi, forse preoccupato più della produzione che del soffermarmi a riflettere su quello che ho fatto. Alla fine mi sono accorto di aver scritto un po’ tutto: dal dixieland, al funk, ho fatto sfoggio anche del rock’n’roll, non mi sono fatto mancare granché. Mi porto sul palco ovviamente questo bagaglio che è sempre innovativo e ricantare certi brani oggi a distanza di anni mi fa capire la loro attualità.

Renato Zero FOTO LIVE PH. SIMONE CECCHETTI

La musica va suonata

Se gli ultimi concerti avevano una grande produzione, con costumi e scenografie per un elevato tasso di spettacolarità, questo nuovo giro live si preannuncia più “sobrio”, meno incentrato sui “contorni” a favore di una sostanzialità musicale. “In questo caso – dice Renato Zero – mi sono preoccupato più di cosa sentiremo, piuttosto di cosa vedremo. Credo che l’orecchio sia un po’ in deficit ultimamente perché sentiamo una musica omologata, quando hai ascoltato un brano li hai sentiti tutti. Da autore vorrei dare un contributo alla crescita della musica e ricominciare a suonare con i musicisti, a far vibrare delle corde o a battere un tamburo e non affidare tutto a un computer invisibile che cerca di fare il suo massimo ma poi, poerello, ci riesce malamente. Quindi non vedremo tanto, anche perché i miei costumi hanno occupato uno spazio epocale e forte, tanto che oggi cerco una certa nudità. Una volta – conclude – si poteva pensare che piumette e paillette mi aiutassero a vendere più biglietti o qualche dischetto in più. In realtà sotto le paillette ci deve essere una grande professionalità, altrimenti non arrivi.”

Spettacolo sobrio e la scaletta

Aggiunge poi ”Qualcuno troverà che questo spettacolo è forse più minimale degli altri. Ma – dice Renato Zero nell’intervista – non lo è perché offrirò meno, ma perché ragionevolmente la sintesi fa parte del processo di maturazione di un uomo e di un artista.

In merito alla scaletta anticipa che “ci saranno i pezzi più forti accanto ai quali troveranno spazio dei brani che hanno avuto una vita un pochino più ombrata ma che hanno lo stesso diritto di molti altri.”

Non mancherà nemmeno la “performance”, la sorpresa, la sfida e il pubblico avrà anche il ruolo di “termometro”. “A 73 anni suonati mi permetto ancora qualche passetto di danza – anticipa Renato – mi permetto di farmi mancare il fiato dopo aver fatto tre pezzi di seguito tirati, di quelli che non ti fanno respirare. Diciamo che oggi, forse, l’eccitazione sta nel fatto di stabilire, con questo termometro del pubblico, se la mia gradazione calorifera è sufficientemente all’altezza di meritarsi ancora il centro del palco.

L’indipendenza

Da lungo tempo l’artista romano ha rivendicato la sua indipendenza, sia discografica che nell’organizzazione dei concerti. Scelta che rivendica con orgoglio e forza: “Ho deciso di fare da solo quando mi sono accorto che la discografia stava in coma, che ormai gli avevano dato l’estrema unzione, perché i discografici erano manager che arrivavano dal mercato dei profumi, degli shampisti. Gente che non praticava la musica o le edizioni che diventavano una merce qualunque, senza vicinanza o dedizione alla materia. Per cui mettere in mano la vita mia a un disgraziato che vendeva il dopobarba, francamente anche no”.

Renato Zero FOTO LIVE PH. SIMONE CECCHETTI

Sui concerti decido io cosa dare al pubblico

“Per i concerti – prosegue – mi rendevo conto che andavo a farli e c’era un’area abbastanza ambigua intorno a me, sentivo che le cose non erano chiare. C’era sempre qualcuno che ci teneva a far capire che la sua presenza era necessaria e che andava in qualche modo remunerata. Poi c’era il fatto che io al pubblico ho sempre voluto dare il meglio e quello che da me si aspetta, come quando al Circo Massimo mi sono permesso il lusso di far sedere tutti, spendendo 140.000 € per mettere le gradinate e vedere un pubblico che ha pagato il suo biglietto finalmente comodo.

Questo mestiere – aggiunge – lo fai se ami la gente, altrimenti anche no, perché la gente alla fine, se non è oggi è domani, si rende conto del bluff, si rende conto di chi gli ha dato e di chi invece li ha usati. E questo lo dimostra il fatto che io ancora sono presente, ancora mi permetto di far degli esauriti, ma mi permetto anche d’estate, di stare ore sul palcoscenico, pure con il diluvio universale del Circo Massimo, perché questo significa essere un artista.

Gli ospiti? Meglio gli amici

Renato Zero affronta anche l’eventuale presenza di ospiti sul palco durante i concerti. “La presenza dell’ospite è una forma di partecipazione, di condivisione e di aggregazione tra artisti. Questo dovrebbe essere assolutamente primario, una condizione insindacabile. Lo stare con qualcuno sul palco è un momento musicale ma anche di vita, perché la jam session è prova di confronto, di aggregazione. Ora però – dice sarcastico e divertito –  gira sta voce che se tu ospiti gente è perché devi vendere più biglietti e più dischi. Io preferisco che queste cose nascano con una certa spontaneità, come al Circo Massimo dove ho avuto gli amici accanto, che mi hanno fatto fare una figura eccezionale perché sono stati tutti impeccabili e hanno dato prova di una grande amicizia e forte rispetto nei miei confronti.

Usciamo insieme

Però non è obbligatorio invitare artisti. Io devo dire francamente una cosa – confessa – e la dico anche con un po’ di dispiacere. Si vede sempre meno questa vicinanza degli artisti nei concerti di altri colleghi. I musicisti non sono in platea, non hanno uno scambio anche fuori dal palco. Se noi artisti non ci frequentiamo pure per una pastasciutta, non andiamo al cinema insieme, non decidiamo di ubriacarci e fare le 5 della mattina in un’osteria qualunque, come possiamo giustificare il fatto che andiamo sul palco con qualcuno che non sappiamo chi è?

In merito al suo lungo rapporto con il palco Renato Fiacchini in arte Zero dice durante l’intervista: “È la mia seconda casa e ancora adesso mi crea un’accelerazione emotiva anche se ho vissuto più sul palco che nello studio di registrazione. E poi – aggiunge divertito – a casa ci sto malvolentieri, a una camera preferisco un camerino.

AUTORITRATTO – I CONCERTI EVENTO
IL CALENDARIO

2 Marzo 2024 – Firenze  Nelson Mandela Forum – Sold Out
3 Marzo 2024 – Firenze  Nelson Mandela Forum – Sold Out
5 Marzo 2024 – Firenze  Nelson Mandela Forum – Sold Out
6 Marzo 2024 – Firenze  Nelson Mandela Forum – Sold Out
9 Marzo 2024 – Firenze  Nelson Mandela Forum – Sold Out
10 Marzo 2024 – Firenze  Nelson Mandela Forum

13 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport
14 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport
16 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport – Sold Out
17 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport – Sold Out
20 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport
21 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport
23 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport  24 Marzo 2024 – Roma  Palazzo Dello Sport


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