LEWIS CAPALDI: tutto è perfettamente calibrato (Recensione concerto e scaletta)

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LEWIS CAPALDI
Broken by Desire to be Heavenly Sent Tour

31 maggio 2023
Mediolanum Forum
Milano

Recensione di: Marco Rumori
Voto: 6,5

Per l’8 marzo 2023 al Mediolanum Forum di Milano era atteso Lewis Capaldi per un concerto sold out. In quei giorni però il cantautore scozzese ha avuto un problema di bronchite e per un certo periodo di tempo si è dovuto allontanare dalle scene live, saltando alcuni concerti incluso quello in Italia.

Nel frattempo, pochi giorni prima del live meneghino, ha pubblicato un nuovo album, il secondo della sua carriera, ed è tornato nelle condizioni necessarie per presentarsi sul palco tanto da riprendere le date posticipate tra cui Milano.

La band

Lewis Capaldi

L’accoglienza del pubblico è veramente trionfale, il Forum è tutto per lui e con lui, è un abbraccio collettivo a questo ragazzone di Glasgow che conquista il pubblico con delle ballate ora potenti, ora romantiche, sempre sul filo della melodia.

Ad accompagnarlo sul palco una band essenziale (basso, batteria, tastiere e chitarra) che è la base di appoggio per le canzoni e le ballate in cui Lewis Capaldi è protagonista assoluto. Nel mix la sua voce è sempre “fuori”, bene in evidenza, mentre la parte strumentale è meno enfatizzata, pur essendo presente, soprattutto con i bassi, ma risulta molto compatta, senza picchi.

In parecchie occasioni, soprattutto al centro e in chiusura concerto, la band lascia la scena: resta solo il pianista e Capaldi (che ha origini italiane) alla chitarra acustica, il quale prende il pubblico per mano e lo porta nel suo mondo musicale accarezzandolo con la voce che è sempre potente, mai un sussurro e nemmeno un urlo. Tutto è perfettamente calibrato, ma alla fine risulta anche un po’ stereotipato e ripetitivo (ci sono due “scene”: una con la band, una senza).

Il pubblico

Lewis Capaldi

Oltre la musica Capaldi sa intrattenere il pubblico, conquista la scena, la buca con grande simpatia, con tante parole tra le canzoni, si diverte con il pubblico che si diverte con lui. Spesso si sentono grida di apprezzamento (soprattutto – ma non esclusivamente – femminili) rivolte al giovane protagonista della serata che incassa tutto e si diverte. A un certo punto sul palco piove anche un reggiseno ottima occasione per delle piccole gag e alla fine lo indossa tutto orgoglioso (“è anche la mia taglia” dice).

Ciò che colpisce è il rapporto empatico tra pubblico e artista, il calore, l’affetto che i 13.000 del palasport milanese riversano su Lewis che a sua volta risponde con simpatia. A costruire questo legame, questo affettuoso abbraccio, probabilmente contribuisce anche la malattia dell’artista che è affetto dalla Sindrome di Tourette, una degenerazione neuropsichiatrica che porta ad avere tic in tutte le parti del corpo. Capaldi non fa niente per nascondere le sue difficoltà, le mette coraggiosamente e onestamente in scena, non ne fa mistero, ci convive e lo fa con grande forza. Questo, senza cadere nel pietismo, rafforza l’affetto del pubblico per lui. Ed è un affetto sincero, caldo e vero.

Non convince sino in fondo

Al netto di questo il concerto si svolge in circa un’ora e 20 minuti, una manciata di canzoni, tante parole e poi tutti a casa presto (il concerto è iniziato anche con qualche minuto di anticipo rispetto alle canoniche 21.00). è uno show piacevole, anche grazie alla sua durata che evita di scadere nel già più volte sentito. Sono una manciata di canzoni scritte con il cuore, proposte con un giusto spirito che arrivano facilmente, toccano le corde dei sentimenti e conquistano a mani basse lo spettatore appassionato di melodie e di delicatezze, elementi che però hanno una solidità di fondo. È una formula vincente, ripetibile sia su disco che nei live, è uno stile formalmente accattivante.

Piacevole ma con rischio.

https://www.facebook.com/lewiscapaldi


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