JOE SATRIANI: live si ferma un attimo prima dello sterile virtuosismo (Recensione e scaletta)

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JOE SATRIANI
Earth Tour
24 aprile 2023
Teatro Dal Verme
Milano

Recensione di Luca Trambusti
Voto: 7,5

Joe Satriani è considerato uno dei più bravi chitarristi al mondo, tecnico e potente allo stesso tempo; un vero virtuoso dello strumento.

A distanza di qualche anno, causa anche le ristrettezze sugli spettacoli, il musicista americano (ma di chiare origini italiane) torna live nel nostro paese con il suo “”Earth Tour” con cui presentare i due album usciti in tempo di pandemia: “Shapeshifting” (2020) e “The Elephants of Mars” (2022). Lo farà con ben sei date in Italia.

Questo il calendario italiano del suo tour:

Lunedì 24 Aprile 2023 – Milano, Teatro Dal Verme
Mercoledì 26 Aprile 2023 – Napoli, Teatro Augusteo 
Venerdì 28 Aprile 2023 – Lecce, Teatro Politeama Greco  
Sabato 29 Aprile 2023 – Roma, Auditorium Conciliazione
Domenica 30 Aprile 2023 – Firenze, Teatro Verdi 
Martedì 2 Maggio 2023 – Bologna, Europauditorium

Alle 21.00 in punto si spengono le luci del teatro milanese che ospita lo show e Satriani, con i suoi immancabili e inconfondibili occhiali neri, e band attaccano subito a suonare. D’altronde il concerto è lungo: circa 2 ore e 45 minuti, diviso in due set con un intervallo di una quindicina di minuti.

Subito la direzione del live è chiara e, d’altronde, è segnata nella sua struttura: chitarra protagonista, volume forte e potenza sonora in grande quantità. Gli assoli si susseguono uno dietro l’altro (è solo musica strumentale) e Satriani mette in mostra tutta la sua abilità tecnica muovendosi nei differenti stili chitarristici che padroneggia con grande cura e suonando ogni parte del suo strumento.

Joe Satriani

Ad accompagnarlo un trio di grande potenza composto dal barbuto Bryan Beller al basso, Rai Thistlethwayte alle tastiere (che spesso fraseggiano con la chitarra di Satriani) e infine un “devastante” Kenny Aronoff alla batteria. Aronoff merita una nota a parte: anche lui grande virtuoso dello strumento picchia i tamburi con una potenza e una precisione ritmica incredibili. Nella costruzione sonora gli dà sicuramente una mano il mixaggio, ma di suo lui ci mette veramente tanto. La seconda parte dello spettacolo si apre con un suo solo, durante il quale più di una volta affiora il pensiero e il timore di vedere la batteria fracassata sotto un suo colpo di bacchetta.

Satriani fa Satriani. Da lui ci si aspetta questo suono, questo stile musicale, questo modo di suonare, e lui questo fa. Con grande tecnica si muove ai confini dell’hard rock, spostandosi a volte nel progressive più duro o arrivando a lambire il metal. A sopportarlo la band, sia in termini sonori e stilistici, sia in quelli iconografici e comportamentali.

I brani si susseguono, solo ogni tanto Joe parla al microfono per salutare e introdurre qualche brano, per il resto è una torrenziale cascata di suoni, di note, con le mani che corrono veloci sul manico (e oltre) e sulle corde della chitarra, mentre le dita mitragliano note a velocità supersonica.

Joe Satriani Scaletta

Un merito va riconosciuto a Joe Satriani. Con questo genere di musica, con questa esplosione e messa in atto di tecnica è facile cadere nell’abisso del virtuosismo fine a sé stesso. Ecco, Satriani riesce a fermarsi un attimo prima del “grande salto”. Ogni tanto, in particolar modo sui finali, si lascia andare a qualche eccessiva “sbrodolatura” tecnica, mette in mostra il suo bagaglio ma sa e capisce il senso della misura, sa e capisce che la musica non è solo tecnica ma è anche anima. Certo, come dice lui, per sapersi esprimere al meglio occorre conosce e saper gestire le varie modalità di uno dello strumento.

Alla fine il concerto, per quanto lungo e massiccio sia, non cede al rischio della noia, non lo fa diventare uno spettacolo per adepti, per fanatici chitarristi che godono di ogni passaggio tecnico, cercando di carpirne ogni segreto. Allo stesso tempo il concerto, in considerazione dello stile e della sua natura, fortemente a rischio vista l’assenza della voce e delle sue melodie, ha anche una certa varietà, pur nella sua compattezza.

Gustoso, fosse un po’ più corto, per quanto non sia noioso, sarebbe meglio ancora.

https://www.facebook.com/joesatriani


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Un pensiero su “JOE SATRIANI: live si ferma un attimo prima dello sterile virtuosismo (Recensione e scaletta)

  • Gilardo Tonnolella

    L’ultimo commento era meglio che ve lo risparmiavate.
    Ma quale più corto, ma smettetela! La durata del concerto è stata onestissima, non come quei puzzasottalnaso che si presentano sul palco, suonano si e no un’oretta, niente bis, arrivederci e grazie, 100 euro.

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