FAST ANIMALS AND THE SLOW KIDS: l’elegante aggiunta orchestrale (Recensione e scaletta concerto)

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FAST ANIMALS AND THE SLOW KIDS
Concerto in quattro atti per piccola orchestra da camera
30 marzo 2023
Teatro Arcimboldi
Milano

Recensione di Luca Trambusti
Voto: 8,0

“Siamo i Fast Animals and the Slow Kids e veniamo da Perugia”. È l’immancabile frase di presentazione che da 15 anni arriva dopo il primo brano eseguito dal palco. Immancabile in ogni contesto anche quello atipico (per loro, per la band) di un teatro.

I FASK a teatro con l’orchestra da camera

Sinora avevamo visto i FASK in contesti diversi, nei club o nei festival, dove la loro energia si poteva scaricare a terra in maniera feroce e coinvolgente anche dal punto di vista fisico. Ma la band perugina per questo breve tour (otto date) ha sparigliato le carte entrando in un teatro ma soprattutto accompagnandosi con un ensemble orchestrale, sei elementi (quattro legni e due ottoni) a formare una piccola orchestra da camera che s’intreccia e ben si sposa con il rock della band.

Palco affollato dunque. Accanto ai membri della formazione Aimone Romizi (voce, chitarra, percussioni), Alessio Mingoli (batteria, seconda voce e neo papà), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessandro Guercini (Chitarre) troviamo Francesco Chimenti al violoncello (Sycamore Age, Motta, Nada), Franco Pratesi al violino (Sycamore Age, Nada), Matteo Del Soldà alla viola (Quartetto Archimia, Vision con Roberta Montanari), Daniel Boeke ai legni (Stargaze, Oerknal Ensemble, Sycamore Age), Ivan Elefante alle trombe e al flicorno e Francesco Pellegrini al fagotto (The Zen Circus, Mobrici).

A curare gli arrangiamenti la band ha chiamato il Maestro Carmelo Patti, non nuovo a operazioni di questo genere.

Un esperimento riuscito

Il risultato di questo esperimento, di questo diverso approccio è in sostanza riuscito. È un concerto in quattro atti  ognuno accompagnato da canzoni legate alle tematiche dell’atto stesso. Il primo raccoglie canzoni sull’amicizia, il secondo sul viaggio che porta lontano anche a dimenticare, il terzo sul buio (quello interiore, della mente) e il quarto sull’amore.

Temi, per l’occasione sviluppati in quattro o cinque canzoni, ma che sono tutti contenuti all’interno delle liriche della band umbra.

Se in tutte le occasioni avevamo visto i FASK come vera e propria rock band, qui questa concezione resta ma la loro musica si arricchisce, si fa più elegante grazie all’appoggio e all’apporto dell’ “Orchestrina” che da un forte segno di se, una tangibile presenza sonora e lo fa intrecciandosi, supportando, riempiendo e spingendo la musica viscerale dei Fask. Non è invadente e nemmeno superflua. È in quel giusto equilibro che porta del valore aggiunto e non rende il tutto una mera operazione di facciata. Aumentano le dinamiche di volume e di emozioni tramite la musica, i pieni e i vuoti, soprattutto si allungano le intro che servono per portare in questo nuovo mondo sonoro, dove le chitarre non spariscono, magari si ridimensionano, perdono l’elettricità ma sono sempre ben presenti.

Inoltre la scelta della suddivisone tematica per atti contribuisce a una nuova e/o forse diversa chiave di lettura dei singoli brani che in questa forma sonora sono esaltati anche nella parte testuale. C’è un ancor più forte spinta a seguire il “racconto”, il tema delle canzoni, un’esaltazione che porta alla scoperta di nuovi aspetti e letture.

Un’elegante orchestra

Ma l’elemento che più si esalta è l’eleganza. Un rapporto rock e (mini) sinfonia che arricchisce la potenza dei FASK, che in realtà già di loro non sono mai brutali, con una buona dose di sonorità che completano la gamma che possono proporre nella loro formazione base. È un lavoro di cesello che aggiunge bellezza.

L’ensamble da camera contribuisce con le sue sonorità a rendere più intenso ciò che già lo era, oppure fornisce un’ulteriore spinta a ciò che era già potente. A contribuire a questo risultato fa tanto anche il lavoro di produzione e soprattutto di mixaggio live. Aspetto tecnico non secondario che contribuisce a mettere in equilibrio le parti, a far sì che uno dei due elementi non sovrasti mai l’altro, in particolar modo “corregge” (per l’occasione) gli eccessi rock ed elettrici della band.  

Ciò che resta intatto sono la passione e il coinvolgimento che il frontman mette nelle esecuzioni. Non si perde una briciola dell’inarrestabile energia e pathos che contraddistinguono la performance di Aimone e con lui, seppure in modalità differenti, la band. Resta anche il limite strutturale dell’autocitazione melodica, del già sentito in altri brani che caratterizza in alcuni episodi la band, in ogni contesto si muovano.

Come stare fermi?

Ma il limite più grosso è “architettonico” e fisico. Anche un concerto di questo genere avrebbe una sua ragion d’essere in un club (forse un po’ meno in un festival) perché la passione, la carnalità che i FASK mettono nelle loro esecuzioni immediatamente arriva invariata, intatta al pubblico. Così in un contesto teatrale trova un grande limite la necessità, la voglia, la gioia di “esserci”, di partecipare fisicamente al concerto. Limite che sentono anche i musicisti della band. Insomma per i Fask e per il loro pubblico un concerto “seduto” è impensabile. Si ha così la sensazione di essere in una gabbia di leoni, pronti al balzo alla prima occasione.

Sul finale con grande mestiere Aimone, aizza il pubblico, lo guida a una standing ovation “pilotata” che poi sul brano finale si trasforma in un “liberi tutti”, con il pubblico ad agitarsi tra le sedie e i corridoi (sulle note e il ritornello di “Forse non è la felicità”).

Pubblico va detto che apprezza ciò che i FASK propongono, lo fa con affetto e con partecipazione (anche al canto).

Un esperimento riuscito che si concretizza in pochi appuntamenti, in una collana (o forse per dimensioni un bracciale) fatta da piccole preziose perle.

Da non perdere.

Il tour

Mercoledì 29 marzo 2023 – Perugia, Teatro Morlacchi         SOLD OUT
Giovedì 30 marzo 2023 – Milano, Teatro degli Arcimboldi       SOLD OUT
Mercoledì 5 aprile 2023 – Firenze, Teatro Verdi
Martedì 11 aprile 2023 – Torino, Teatro Alfieri
Domenica 16 aprile 2023 – Padova, Gran Teatro Geox     
Mercoledì 19 aprile 2023 – Roma, Auditorium della Conciliazione
Sabato 29 aprile 2023 – Bologna, Teatro EuropAuditorium     SOLD OUT
Mercoledì 3 maggio 2023 – Perugia, Teatro Morlacchi    

https://www.facebook.com/fastanimalsandslowkids


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