BANDABARDÒ & CISCO : nel nome dell’amicizia e di Erriquez (Intervista)

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BANDABARDÒ & CISCO
Il racconto di un tour e di un inatteso disco tutto nato per amicizia.

Intervista di Luca Trambusti

Nel febbraio 2021 Enrico Greppi (Erriquez) moriva in giovane età stroncato in poco tempo da una malattia lasciando un vuoto ed un dolore nei suoi compagni di avventura nella Bandabardo e nel pubblico, tutti orfani di una figura carismatica.

Da parte dei componenti della banda c’era la voglia di continuare con l’esigenza però di NON trovare un “sostituto” di Erriquez, ma l’idea di proseguire in maniera nuova per quanto rispettosa del passato e dell’eredità lasciata. C’era allora da pensare ad una “collaborazione” e il pensiero è andato immediatamente a Cisco (ex Modena City Ramblers ed ora solista).

Alla vigilia della partenza del tour Finaz (chitarrista e co fondatore della Bandabardo) e Cisco ci raccontano in una lunga, e a tratti commovente, chiacchierata il progetto comune.

Come nasce tutto questo progetto?
Finaz
Nasce da due anni di pandemia, dalla voglia di tornare sul palco e dalla scomparsa di Enrico, che ci ha lasciati un po’ disorientati, Per ricominciare ci serviva un nuovo compagno di viaggio e questo un po’ ci spaventava perché non volevamo sostituire Erriquez che è insostituibile.
Noi della banda ci siamo interrogati più volte sulla necessità e modalità di proseguire. Di andare avanti ce lo aveva chiesto anche Erriquez prima di lasciarci. Dovevamo però togliere la parola “sostituzione” e mettere “collaborazione”. Così pensare a Cisco e chiamarlo è stato del tutto naturale. Quella con Stefano era una collaborazione che avremmo potuto fare anche prima e ne avevamo anche parlato con Enrico. Con lui avevamo già diviso palchi prestigiosi. È il personaggio più vicino a noi, al nostro mondo, appartiene al nostro DNA c’è aria di famiglia. Anche sui social le proposte erano per lui. Non c’è mai stato un piano B sul suo nome. Anche se lui ci ha sempre spronati ad andare avanti quando l’abbiamo contattato è rimasto sorpreso e interdetto. Alla spiegazione che NON doveva sostituire ma collaborare ha capito il progetto e ha accettato. L’operazione è al 50% banda al 50% Cisco con la sua storia. Entriamo nei rispettivi mondi senza l’esigenza e la reciproca volontà di scimmiottarli. Ognuno mantiene la sua integrità. Dopo l’idea del tour è venuta spontanea anche la realizzazione del disco

Come si sono “incastrati” i vostri mondi?
Cisco
In realtà sono mondi molto affini, quindi non c’è forzatura. Alla richiesta del tour ero a disagio, però capivo che la collaborazione di due entità forti era un’idea vincente e per questo sarà un tour vincente. Penso che il pubblico si ritrovi nelle nostre musiche senza grandi salti tra un mondo e l’altro. Dopo due anni avevamo una grande voglia di tornare a fare cose ed è bello farle insieme a degli amici. Cosa puoi volere di più?!?!?
Non eravamo partiti per fare un disco (“Non Fa Paura” fuori dal 20 maggio 2020) ma solo un tour. Poi siamo andati in studio con la volontà di fare due pezzi; due singoli. Abbiamo pensato che tra le nostre reciproche idee qualcosa lo avremmo tirato fuori. In pochi giorni sono nati 4/5 pezzi. Io spingevo meno per il disco, non ne sentivo il bisogno, ma con questi risultati mi sono convinto. È tutto spontaneo e genuino senza valutazioni e calcoli.

Come si traduce tutto questo sul palco?
Cisco
Io, nello spirito del progetto, non interpreto i loro pezzi come Erriquez, prendo altre strade e loro lo fanno per i miei brani. E sono sorpreso dalle loro letture dei miei pezzi

Finaz
Lo stesso vale per noi. Abbiamo avuto un po’ di refreshing su cose che facevamo da 30 anni e che ora sono plasmate su una nuova voce. Non si viene al concerto per vedere un surrogato della Bandabardò ma è un’altra cosa che fa vivere un’interessante eredità.
Abbiamo già fatto due concerti, per quanto diversi tra loro. C’è stato il battesimo il Primo Maggio al concertone di Roma, ma lì è una cosa particolare, e un altro primo vero live “tutto nostro” (11 maggio, Pietragalla (PZ))

Bandabardo & cisco

Com’è andata?
Finaz
Io me la sto vivendo bene.
Cose suonate in maniera diversa impensabili e poi brani che non sono nostri ma di un amico con i miei colleghi che saltano e ballano con grande gioia anche sui suoi pezzi.
I brani sono divisi salomonicamente al 50% band e altrettanti per Cisco e la sua storia, quindi anche dei Modena. Ci sono poi 3 o 4 pezzi del nuovo disco che ruoteranno.
Il patimento è stato trovare i brani da mettere in scaletta tra due repertori straordinari e sterminati.

Cisco
Alla fine però i brani si sono scelti da soli. Ne abbiamo preparati 30 per una scaletta di 24/25 ogni sera. Tra tutti quelli provinati in parte si sono scremati da soli incastrandosi perfettamente.In realtà siamo in assestamento: io devo ancora entrare perfettamente nei loro pezzi mentre loro lo hanno già fatto con i miei

Finaz
Dopo il primo live abbiamo visto il pubblico emozionato e lo abbiamo letto come un “bentornati a casa”. Anche il primo maggio abbiamo trovato una cappa di amore che ci sosteneva dal pubblico.

Cisco con che stato d’animo sei salito sul palco per la prima volta?
Cisco
Terrore ed emozione. Il 1° maggio il pensiero andava oltre. Per la prima data invece sono salito sul palco, mi guardavo attorno e non vedevo i miei storici musicisti ma una banda di amici che conosco da una vita e pensavo a Enrico e al preciso scopo di non dover scimmiottare qualcosa o qualcuno. Ognuno in questo progetto mette la sua personalità. Alla fine è stato emozionante.
La figura di Enrico sarà sempre con noi sul palco però dobbiamo fare il nostro lavoro come sappiamo.
Se c’è un posto dove sto bene è sul palco, non ne ho mai sofferto il panico. Mi metti davanti 10 persone o 100.000, è uguale: io sto bene, quello è il mio posto, sono a mio agio più che in studio.
Arrivo da 15 anni di percorso mio, più o meno faccio quello che voglio, con i miei musicisti che sono al servizio del mio progetto dove decido io. In questo caso invece no. Sono tornato in una band ed ho delegato tutto ciò che è possibile.

Per la Bandabardo cosa significa avere davanti Cisco?
Finaz
E’ stato come svegliarsi da due anni di incubo per ritornare a casa. Una casa diversa, confortevole dove trovi le tue cose, magari più spiegazzate. Ci troviamo a nostro agio. Anche dal punto di vista umano poteva atterrire l’idea di tornare con un gruppo di scapestrati in gita con il furgone

Cisco (ridendo)
Sembra di essere sul set di “Amici Miei” (il celebre film di Monicelli che racconta la storia di un gruppo di amici toscani).

Finaz
Invece magicamente abbiamo trovato anche l’incastro e la magia dello stare insieme, delle battute, Essere in studio o in tour senza questa complicità è difficile perché sono situazioni di convivenza e nulla è scontato.
Al primo concerto, dopo le prime note è entrato Cisco e io mi sono rilassato perché ho sentito di tornare a casa. Bello Bello.

Che arrangiamenti ci sono per i brani live?
Finaz
Abbiamo in parte rivisto ciò che è stato. Certe cose che mi sembravano uguali hanno preso una nuova sorprendente vitalità e dopo 30 anni questo è anche bello. Avevo voglia di qualcosa di diverso senza stravolgere.
Un brano cantato da Cisco inevitabilmente cambia perché cambiano le frequenze e il modo di suonare. Con Enrico si tendeva sempre a velocizzare, con Cisco piuttosto a rallentare, a decelerare facendo sentire con lui lo spirito mentre Enrico era il fuoco. Se prima la velocità era a 180 bpm ora sono 120 e il brano è bellissimo lo stesso. Viceversa certe cose si sono velocizzate. Se non fosse cambiato nulla non ci sarebbe il senso di questa cosa.

Bandabardo e cisco

C’è una somma o un accavallamento di “pubblici”?
Cisco
Chi ha seguito i Modena e la Banda, e in misura minore il mio progetto solista, è riconducibile alla stessa famiglia, allo stesso giro di chi non ascolta trap e hip hop e cerca idee e concetti in cui si ritrova e questo è il comun denominatore tra noi. Anche nelle precedenti esperienze insieme il pubblico era quello, non è che raddoppiasse. Tutti cantavano tutto perché si ritrovavano in quel mondo musicale,
Son curioso di vedere se ci sarà una nuova generazione a seguirci. I più giovani per ora sono di 25/30 anni. Chissà se hanno voglia anche i ragazzi di ascoltare queste cose!

Cosa ne pensa Enrico di tutto questo?
Finaz
Secondo me è contento. L’ha chiesto espressamente di continuare, conscio che ci sarebbe stata coerenza e pulizia.
Me lo immagino sghignazzante a ogni inevitabile errore, dandoci “dei soliti bischeri”. Sarebbe contento e si accorge che è sempre con noi nel ricordo e nella scia che ha lasciato nella vita e nel cuore di ognuno. È anche con il pubblico. Siamo sorpresi da un amore così forte che rimbalza pure sui social. Sapevamo di aver fatto qualcosa ma non pensavamo in un segno e un affetto così forte e questo ci piace. Tutti stretti intorno a noi, ed ora a noi con Cisco. Siamo orgogliosi di aver lasciato un segno.

Quanto è stata dolorosa la perdita di Erriquez e quanto l’avete superata?
Finaz
A Febbraio 2020 inizia la pandemia e una settimana dopo sappiamo che Enrico ha una malattia molto seria. Mentre ci preparavamo a capire cosa sarebbe successo lui aveva degli alti e bassi pazzeschi. A settembre 2020 sembrava ne fosse fuori, a ottobre è iniziato il suo tracollo e a gennaio ci hanno detto che non c’era più niente da fare (il 14 febbraio 2021 ci ha lasciati). Per noi è stato uno shock. In più eravamo tappati in casa con bollettini di morti allucinanti. Era uno stato d’animo pazzesco, doloroso è dir poco. Ho perso il padre a 22 anni e aveva pressappoco l’età di Enrico per cui di questo tipo di dolori ne ho già passati. Superare?…non si supererà mai ma questo significa che ti è rimasto dentro qualcosa e sentirsi l’eredità addosso vuol dire molto. È un invito a fare quello che lui avrebbe fatto e voluto fare. Il dolore fa parte della vita: c’è la gioia e il dolore; conosoci il nero perché c’è il bianco. 30 anni insieme, di amicizia, lasciano il segno. Sono stato in contatto più con lui che con mio fratello. (e scoppia a piangere).

Il calendario del tour.
 11 maggio, Pietragalla (PZ) – Piazza Principe Umberto
28 maggio, Larino (CB) – Piazza Duomo
1° giugno, Livorno – Straborgo
22 giugno, Bologna – Botanique
7 luglio, Prato – Anfiteatro S. Lucia
9 luglio, Bergamo – NXT Station
12 luglio, Roma – Cavea Auditorium Parco della Musica (Roma Summer Fest)
16 luglio, Mantova – Bike In
23 luglio, Veroli (FR) – Tarantelliri
24 luglio, Manciano (GR) – Manciano Street Festival
29 luglio, Treviso – Suoni di Marca
7 agosto, Francavilla al Mare (CH) – Blubar Summer Festival
8 agosto, Castrignano de’ Greci (LE) – Kascignana Music Fest
9 agosto, Carpino (FG) – Festival Carpino in Folk 
1° settembre, Sesto San Giovanni (MI) – Carroponte
24 settembre, Perugia – Teatro Morlacchi (Anteprima MEI25) 
29 settembre, Cagliari, Parco della Musica
30 settembre, Alghero (SS), Lo Quarter
1° ottobre, Riola Sardo (OR) – Parco dei Suoni


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