TICKETONE: oltre dieci milioni di multa dall’Antitrust per posizione dominante

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TICKETONE
Supermulta per la biglietteria elettronica

Ticketone, la nota società di ticketing dello spettacolo (dalla musica, al calcio) del gruppo tedesco Cts Eventim, è stata multata dall’antitrust proprio per la sua posizione dominante sul mercato italiano.

Strategia abusiva

Nelle motivazioni l’antitrust accusa Ticketone di “una complessa strategia abusiva di carattere escludente che avrebbe precluso agli operatori di ticketing concorrenti la possibilità di vendere, con qualsiasi modalità e tramite qualsiasi canale, una quota particolarmente elevata di biglietti per eventi live di musica leggera”.

Secondo l’antitrust Ticketone dal 2013 avrebbe stretto accordi in esclusiva con Di and Gi Srl, Friends & Partners SpA, Vertigo Srl e Vivo Concerti Srl, cioè i principali organizzatori di eventi live di musica leggera in Italia. La multa infatti è legata alla sola attività di ticketing in ambito musicale. La sanzione arriva alla fine di un’istruttoria durata alcuni anni.

Un danno anche ai consumatori e guerra commerciale

Per il Garante la politica della nota biglietteria elettronica ha arrecato danno anche ai consumatori perché, in base agli accordi, ha potuto praticare commissioni di vendita a proprio favore grazie all’attività di monopolio nello “sbigliettamento” degli eventi. Infine il comportamento ha impedito ai consumatori di scegliere tra diverse biglietterie on line.

Alla base della vicenda che ha portato alla “sentenza” dell’antitrust c’è la guerra commerciale con Ticketmaster che è la biglietteria elettronica di proprietà di Live Nation, l’altro grande organizzatore (multinazionale) di eventi. Il comportamento e gli accordi di Ticketone con i grandi promoter italiani avrebbero danneggiato le biglietterie concorrenti in particolar modo Ticketmaster (che parla di “pressioni e boicottaggi subiti”) e quindi Live Nation. Un conflitto economico ben lontano dall’arte e riconducibile al business della musica dal vivo, mercato che secondo la Siae, nel 2019 è stato interessato da 18.223 eventi, ha movimentato 1,2 milioni di presenze per una spesa al botteghino di 386,1 milioni e un giro d’affari complessivo da 468,6 milioni. Ben più ridotti (e drammatici) saranno i dati (non ancora comunicati) relativi al 2020.

Oltre all’ammenda di oltre dieci milioni di euro l’Autorità Garante ha, inoltre, obbligato il multato a concedere ai concorrenti la possibilità di vendere almeno il 20% del totale dei biglietti relativi agli eventi live di musica.

Ticketone contesta la sentenza e fa ricorso

Ticketone – dice in un comunicato la società di ticketing – respinge fermamente le affermazioni contenute nel provvedimento dell’Agcm secondo cui la società avrebbe messo in atto un abuso di posizione dominante. L’Autorità ha preso una decisione manifestamente inappropriata, basata su una definizione del mercato rilevante errata e in violazione di norme imprescindibili in materia. Ticketone si appellerà al tribunale amministrativo competente ed è fiduciosa, anche alla luce della precedente giurisprudenza sulle decisioni dell’Agcm, che anche questo provvedimento sarà revocato dal Tar

Non è la prima volta che Ticketone viene attenzionata e multata dall’Antitrust. Già nel 2017 era stata sanzionata con un milione di euro la controllante (di Ticketone) Cts Eventim accusata di responsabilità nel fenomeno del secondary ticketing. L’azienda era stata però dichiarata dal TAR del Lazio estranea alla vicenda e quindi l’ammenda cancellata.

Sanzione ridotta

Tutto questo arriva nel drammatico momento in cui il mondo dei live è totalmente fermo e di conseguenza anche chi emette biglietti. In realtà la multa inflitta dai componenti dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato (Agicom) sarebbe stata di oltre 36 milioni di euro, ma in considerazione del suddetto quadro macroeconomico di crisi del settore, la sanzione è stata ridotta del 70 per cento.

Ricordiamo che nel mercato del ticketing a oggi operano diversi operatori di differente grandezza. Ticketone è uno dei principali, ma ci sono anche piccoli operatori indipendenti, oltre che società appartenenti a fondi d’investimento o riconducibili a multinazionali dello spettacolo. Tutto questo è un aspetto collaterale che con la Musica (con la M maiuscola e intesa come unione di note e di creatività) non ha direttamente a che fare. Business is business.


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