PAUL McCARTNEY: non ci sta. Protesta per il mancato rimborso dei biglietti.

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PAUL McCARTNEY
La questione dei rimborsi

Paul McCartney non ci sta. Prende carta e penna e in italiano scrive la sua protesta contro la questione del rimborso dei biglietti.

Come noto i suoi due costosi concerti (a Lucca e Napoli) erano diventati un paradigma per la difficile questione del voucher anziché il rimborso dei biglietti dei concerti annullati o rinviati. Anche l’associazione dei consumatori ALTROCONSUMO aveva portato l’affaire McCarney come esempio nella lettera inviata ai competenti Ministeri (VEDI QUI).

Ecco il testo del messaggio che Paul McCartney, attraverso la sua pagina Facebook ufficiale, ha rivolto a fan, autorità e organizzatore del concerto.

Il 7 maggio 2020 è stato annunciato che, a causa della pandemia globale del Covid-19, il tour estivo di Paul McCartney sarebbe stato cancellato.
La cancellazione è stata fatta sul presupposto che a tutti coloro che avevano acquistato un biglietto per gli spettacoli sarebbe stato offerto un rimborso totale del prezzo del biglietto pagato.

Mentre ciò è avvenuto in tutti gli altri paesi che Paul e la sua band dovevano visitare tra Maggio e Giugno, il governo italiano, su indicazione di Assomusica (l’Associazione italiana di promotori di musica dal vivo) ha approvato un decreto che autorizza tutti i possessori dei biglietti precedentemente acquistati per gli spettacoli dal vivo di avere la facoltà di richiedere un “voucher” di pari valore a quello indicato sul biglietto.

I soldi provenienti dalla vendita dei biglietti in Italia sono esclusivamente trattenuti dai promoter locali.

Abbastanza comprensibilmente, i fan di Paul McCartney sono fortemente amareggiati da questa tipologia di rimborso poiché hanno pagato per vedere un preciso spettacolo, non altri dello stesso promoter.

Paul McCartney dichiara:
«È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi.
Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto.
A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli ed i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso.
Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan.»


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