SUM41: la potenza e la melodia. Recensione Live Milano

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SUM41
Order In Decline Tour
28 Gennaio 2020
Lorenzini District
Milano

Voto: 7,0
Di Luca Trambusti

Per l’ennesima volta i SUM41 passano dall’Italia. A distanza di pochi mesi dalla loro performace estiva al Firenze Rock (nella stessa giornata dei Cure) arrivano a Milano per esibirsi nella neonata area concerti milanese: Lorenzini District. Si tratta di una capiente tensostruttura alla periferia di Milano, dalle dimensioni a cavallo tra il club ed il Forum.

Sum 41 Live Milano

Ad attendere i canadesi un buon numero di spettatori. C’era di tutto: creste punk, bermuda anche in pieno inverno, giovani e giovanissimi, tutti attratti da una delle formazioni di punta del punk del nuovo millennio. Nessuno è rimasto deluso.

I Sum41 hanno messo in scena uno spettacolo musicalmente potentissimo accompagnato da un fantastico light design, a cui si sono aggiunti colonne di fumo e mostri a fondo palco. Niente però ha distratto dalla musica, vero motore e punto focale d’interesse dello show e sopratutto non si è mai cascati nel pacchiano.

Dal palco i 5 hanno messo in mostra tutto il loro campionario: musica potente, segnata dalle chitarre elettriche con pirotecnici assoli e qualche tastiera qua e là che impreziosisce il suono. A sorreggere le chitarre una batteria precisa, pulita, martellante e non priva di una certa fantasia. Su tutto questo poi s’innestano le melodie vocali, che rendono facilmente fruibile il risultato finale. Sono canzoni, singoli (con tutto il rispetto), di facile presa ma di potente energia. Sono canzoni che “arrivano” immediatamente, che richiedono ed ottengono la massima condivisione e partecipazioni del pubblico nella loro versione live. E così è stato anche questa volta. A conferma delle capacità dei 5 canadesi di comporre brani che vanno in questa direzione. Da sempre.

E’ un concerto di grande energia e potenza, un concerto da pogare e dove sudare ma anche da cantare. La prima parte dello show è una vera botta sonora. Solo dopo un 45 minuti ed una decina di brani i Sum41 concedono una pausa (a loro ed alla platea) e propongono una ballata elettro acustica anch’essa assai apprezzata dal pubblico. Ma è un attimo. Si ritorna subito a martellare e sferragliare, al susseguirsi di assoli. Tuttavia, in questa seconda parte del concerto alcuni momenti più pacati ci sono. Soprattutto nelle introduzioni dei brani che iniziano acustici per poi esplodere nuovamente elettrici e potenti. E’ in questa fase che la band strappa un sentito applauso del pubblico quando ricorda la scomparsa pochi giorni prima di Kobe Bryant, la stella NBA morta in un terribile schianto di elicottero (anche il rock ha i suoi eroi prematuramente portati via da incidenti aerei).

Sum 41 Scaletta

In un’ora e mezzo di musica, luci e l’apparizione nel finale di alcuni mostri sul fondo palco, termina il set della band. Pochi minuti e arrivano i bis il primo dei quali è una potente, personale e partecipata dal pubblico, versione di “We Will Rock You” dei Queen. C’è spazio per altri due brani. L’ultimo è una ballatona che inizia a mandare a casa il pubblico dopo averlo coccolato. A sorpresa i Sum41 risalgono sul palco e ripropongo una nuova ballata che questa volta chiude definitivamente lo show.

Energia, divertimento, rabbia, volume sono tra le parole d’ordine di un concerto di grande impatto. Non si può restare impassibili ad uno show del genere, si è necessariamente “tirati dentro”, coinvolti anche dal punto di vista fisico. Il punk rock (a volte ai confini dell’hard rock/hardcore) la fa da padrone, ogni tanto sorride al pop (molto meno che su disco) e si nutre di melodia, senza però essere mai melenso o fastidioso. Anzi raggiungendo un invidiabile equilibrio che alla fine risulta contagioso e vincente. L’unico limite sta in alcuni momenti nella sovrapposizione dei brani, appiattiti da sonorità ed arrangiamenti molto simili. Ma va bene anche così.


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