SINGIN’ IN THE RAIN: piove sul palco, piovono applausi. Recensione

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SINGIN’ IN THE RAIN
Dal 15 Novembre 2019 all’11 Gennaio 2020
Teatro Nazionale CheBanca!
Milano

Voto: 8,5
di Luca Trambusti

Singin’ In The Rain – il musical

È mancato poco perché tutto fosse perfetto nella prima del musical “Singin’ In The Rain”. Eppure le previsioni l’avevano prevista la pioggia su Milano. Dopo è arrivata, quando lo spettacolo era già da tempo terminato. Peccato. Per una volta la pioggia ci è mancata.

SINGIN' IN THE RAIN Il Cast foto Luca Vantusso
Il Cast foto Luca Vantusso

Il 15 novembre è andata in scena al Teatro Nazionale di Milano la prima del musical “Singin’ In The Rain” tratto dall’omonimo e celebre film del 1952, in cui Gene Kelly e Debbie Reynolds (con Donald O’Connor) regalarono una splendida prova d’attore del genere. Il film, che nel 1983 diventa un musical teatrale, rimase famoso per le sue scene di ballo.

Il musical come il film

La storia si svolge negli anni ’20 del secolo scorso, nella Hollywood cinematografica. Era il periodo del passaggio dal muto al sonoro, un atto che stravolse il mondo del cinema. I due protagonisti, Don Lockwood e Lina Lamont, sono star del mutuo che devono fare i conti con le nuove tecnologie ed approccio al cinema. Devono confrontarsi con la prima pellicola parlata. Ma c’è un problema: Lina ha una voce sgraziata, non sa recitare e nemmeno cantare. Viene così deciso di “doppiarla” con la voce di Kathy Selden, un’attrice non star, che nel frattempo ha una “storia” con Don. Decisione che Lina non accetta di buon grado credendosi, nella sua arroganza, una grande stella. Alla fine per evitare le sue minacce e per “farla fuori”, alla prima del film la smascherano ridicolizzandola ed allo stesso tempo portando al successo Kathy. Questa la trama del film, la stessa del musical.

Dinamico e vitale

Lo spettacolo teatrale, messo in scena con la regia di Chiara Noschese, fornisce una versione divertente, dinamica, vivace e fresca di questa famosa pellicola. Il risultato è pienamente raggiunto e convincente.

A partecipare e realizzare questo musical c’è un grande gruppo di produzione formato da tanti attori/ballerini/cantanti (una ventina che si alternano anche in parti diverse), costumista, scenografo, arrangiatore musicale, coreografo e addetto alle luci. Tutti contribuiscono alla perfetta resa dello spettacolo. L’unico neo (ma assolutamente comprensibile e “scusabile”) è la mancanza di una band/orchestra che esegua le musiche live.

Gli interpreti

Ovviamente la colonna portante di tutto il musical sono gli attori: Giuseppe Verzicco è Don Lockwood, Mauro Simone è l’amico Cosmo (anche lui co protagonista del film in una parte molto divertente e rilevante, in sostanza il terzo protagonista). La bravissima Martina Lunghi è Lina Lamont che quindi è “costretta” a recitare con una parlata divertentissima che lei interpreta molto bene. Inoltre (tra i protagonisti) Gea Andreotti, nel ruolo di Kathy Selden mostra grandissime doti canore. Intorno a loro ruota tutta la storia e tutto il musical. Altri elementi importanti sono le musiche (con gli arrangiamenti ed il canto) ed il ballo.

Le musiche

Le partiture sono quelle originali di Nacio Herb Brown e Arthur Freed, orchestrate per l’occasione da Simone Manfredini. Sono arrangiamenti orchestrali, rispettosi dell’originale ma moderni, brillanti. Tutti i testi sono però riscritti in italiano, l’unico in inglese resta la celebre omonima canzone, sulle cui note Giuseppe Verzicco/Don Lockwood ripropone l’iconico ballo sotto la pioggia. In effetti in quell’occasione (e in una versione finale corale della stessa canzone) sul palco casca una vera pioggia sotto la quale il felice protagonista balla incurante (“E’ bellissimo farlo – dice Verzicco – ti da un senso di libertà assoluta”).

Vai col tip tap

Quello che caratterizza anche il musical sono i ben sei numeri di tip tap che appaiono durante le 2 ore e mezza (incluso l’intervallo) dello spettacolo. Anche qui i ballerini dimostrano una grande abilità avendo tutti dovuto imparare questo difficile e spettacolare ballo apposta per l’occasione. Particolare è stata anche la “microfonatura” dei ballerini ai quali (spiegano dalla produzione) sono stati applicati dei microfoni alle caviglie.

SINGIN' IN THE RAIN Il Cast foto Luca Vantusso
Il Cast foto Luca Vantusso
Spettacolo ben riuscito

In sostanza il “Singin’ In The Rain” di Chiara Noschese è una produzione ben riuscita, ben diretta. Lo spettacolo diverte con battute e le parti cantate e ballate sono centrate e ben realizzate (solo una scena è un po’ di troppo, superflua). si rispetta tutto l’impianto originale e il confronto con i grandi interpreti del film non vengono nemmeno in mente. Ci si muove su un piano differente ma coerente e convincente.

In scena al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano fino all’11 gennaio 2020.

“Singin’ In The Rain”

Regia
Chiara Noschese


Coreografie – Fabrizio Angelini
Supervisione Musicale – Simone Manfredini
Direzione Musicale – Andrea Calandrini
Scene – Lele Moreschi
Costumi – Ivan Stefanutti
Traduzione e Adattamento Testo – Franco Travaglio
Traduzione e Adattamento Liriche – Gianfranco Vergoni
Disegno Fonico – Armando Vertullo
Disegno Luci – Francesco Vignati
Assistente alla Regia – Eleonora Lombardo
Assistenza alle coreografie – Cristina Fraternale Garavalli
Assistente musicale – Giuseppe Guerrera


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