MASSIMO VOLUME: un atteso ritorno che conferma una band innovativa. Recensione

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MASSIMO VOLUME recensione live
14 Marzo 2019
Auditorium
Milano

Voto: 7,5
Testo e foto di Giorgio Zito

MASSIMO VOLUME recensione live

Il ritorno su disco dei Massimo Volume era atteso da sei anni, ma ancora più atteso era il loro ritorno in tour, anche in considerazione del cambio di formazione. Restano solo i tre elementi fondatori della band, Emidio Clementi voce e basso, Egle Sommacal chitarra e Vittoria Burattini batteria, aiutati in tour dall’aggiunta di Sara Ardizzoni alla seconda chitarra. Interessante anche la scelta del tour teatrale, che se da un lato riduce la partecipazione del pubblico, dall’altro fa aumentare la qualità dell’ascolto, tanto più in un luogo come l’Auditorium di Milano, progettato appositamente per la musica classica. In realtà, per i primi quattro brani l’audio non è perfetto, e la voce di Clementi risulta sovente sommersa dai suoni della band.

A parte l’audio si parte bene
Massimo Volume Live

A parte questo piccolo inconveniente, il concerto parte subito col piede giusto. Per aprire la scaletta la band bolognese ha scelto un brano di impatto, “Litio” (dal disco “Cattive Abitudini” del 2010), graffiante e dirompente, e non poteva esserci inizio migliore. Non è l’unico brano del passato della band a comparire in scaletta, ma la parte del leone la fanno ovviamente i brani del nuovo “Il Nuotatore”, eseguito praticamente per intero. Proprio da questo disco arriva il secondo brano della serata: Clementi imbraccia il basso e attacca “Scusami Amore”, a cui segue una splendida “Dymaxion Song”, con la chitarra di Sommacal arrabbiata e quasi punk, per rallentare poi il ritmo con splendida esecuzione di “Le Nostre Ore Contate”.

La band gira bene

E’ evidente che la band è in perfetta sintonia, il suono è compatto e preciso, con molta concentrazione e poche interruzioni e ancor meno parole per presentare solo alcuni brani., Clementi introduce “Per Nostra Signora del caso” dicendo “questa è bella, parla di voi”, mentre per l’intensa, profonda e affascinante “Fred” racconta di aver incontrato Nietzche a Venezia nel 1884, mentre “L’ultima Notte Del Mondo” viene presentata come il racconto di una festa con Basinski, Bela Lugosi e Chopin.

Poche concessioni allo spettacolo

Piccoli siparietti, forse per smorzare la tensione che le musiche e i testi del Massimo Volume creano in platea. D’altra parte, le concessioni allo spettacolo sono poche: solo fari bianchi azzurri per i pochi giochi di luce, alcune lampade rotonde che scendono su un palco praticamente spoglio e molto spazio alla musica, alle emozioni e ai testi di Clementi, con i ricordi di infanzia di “Mia Madre & La Morte Del Gen. Josè Sanjurjo” e della potente scarica rock di “La Ditta Di Acqua Minerale”. Testi che tengono il pubblico inchiodato alle sedie e in silenzio, grazie anche all’impatto della musica della band, precisa e compatta nella dura e arrabbiata “Compound”, avvincente quando la chitarra acida di Sommacal e quella melodica della Ardizzoni sì incontrano in “Il Nuotatore”.

Suoni senza sbavature, interpretazioni perfette
Massimo Volume Live

Una versione carica di “Vedremo Domani”, con la batteria perfetta di Vittoria Burattini che non sbaglia un colpo, chiude il concerto dopo 70 minuti intensi, a tratti lirici, in cui la band non ha concesso nulla all’aspetto scenico, e nemmeno ai ricordi, ma solo concentrazione, suoni senza sbavature, interpretazioni perfette, in una scaletta studiata all’ultima nota, che si ripete uguale ogni sera.

Gli immancabili

Ma ci sono dei brani che evidentemente non si possono non eseguire, e puntualmente arrivano nei bis: aperti da una “La Cena” carica di fendenti di chitarra e sostenuta da un basso pulsante, ecco arrivare in sequenza “Il Primo Dio” (dal disco del 1995 “Lungo I Bordi”) e “Qualcosa Sulla Vita” (dal disco del 1997 “Da Qui”), per chiudere con un altro brano del 1995, “Fuoco Fatuo”. 

Con questo tour teatrale i Massimo Volume confermano quanto di buono avevano già fatto intuire con il nuovo disco, probabilmente uno dei migliori dischi italiani di questa prima parte dell’anno. Una band energica e potente, che ventisei anni dopo l’esordio, si conferma una delle proposte più innovative della musica italiana.

Scaletta

Litio
Una Voce A Orlando
Dymaxion Song
Le Nostre Ore Contate
Amica Prudenza
Nostra Signora Del Caso
Fred
La Ditta Di Acqua Minerale
L’ultima Notte Del Mondo
Silvia Camagni
Compound
Il Nuotatore
Mia Madre & La Morte Del Gen. Josè Sanjurjo
Vedremo Domani

Bis:

La Cena
Il Primo Dio
Qualcosa Sulla Vita
Fuoco Fatuo


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