MAX GAZZÈ: Un talento visionario e sopraffino che ripropone live il suo album “dadaista”. Recensione

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MAX GAZZÈ Live Roma
29 Dicembre 2018
“La favola di Adamo ed Eva – 20 ° anniversario, Club Tour”
Auditorium Parco della Musica
Roma

Voto: 9
Testo e foto Di Francesca Amodio

MAX GAZZÈ Live Roma

Enorme successo per la seconda data della tre giorni capitolina della celebrazione ventennale de “La favola di Adamo ed Eva”, secondo album di Max Gazzè pubblicato a fine giugno del 1998 e ridato alle stampe l’anno successivo con il fortunatissimo inedito sanremese “Una musica può fare”.

Tra fan e bambini

Circa duemila persone hanno riempito la prestigiosa Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, tra fan della vecchia guardia, nuovi adepti e molti, moltissimi bambini che acclamavano a gran voce uno dei talenti nostrani più apprezzati anche all’estero, che supportato da una band di fuoriclasse formata da Clemente Ferrari alle tastiere, Max Dedo alla chitarra acustica e al trombone, Adriano Viterbini alle chitarre elettriche e Cristiano Micalizzi alla batteria, regala alla sua Roma una serata assolutamente perfetta, due ore in musica piene di entusiasmo ed energia.

MAX GAZZÈ Live Roma
La favola di Adamo ed Eva

Naturalmente il live comincia con l’esecuzione dell’album in questione, fra i più fortunati di Gazzè, a totale ragione: “La favola di Adamo ed Eva” rappresenta, musicalmente, uno di quegli squarci sulla tela con cui Fontana si inventò la tridimensionalità, abbattendo barriere e pregiudizi, sperimentando linguaggi nuovi ed insondati. Gazzè fa lo stesso con questo album incredibilmente moderno, che da due decadi ha superato la maggiore età ma che sembra scritto ai giorni nostri. “Dadaista”, se vogliamo, per rifarci ad un aggettivo con cui l’artista durante il concerto descrive qualche brano del disco, che senza ombra di dubbio ha aperto le porte ad un modus scrivendi sui generis e peculiare, oramai riconoscibilissimo, scanzonato ed ironico, pungente ed accattivante, futurista e tradizionale, innovatore e conservatore, un quadro di Caviglioni in cui il caos è ragionato, il dinamismo pensato.

Max, mai fuori dalle righe

Carismatico e posato, mai fuori le righe, Gazzè porta a casa una performance encomiabile, dividendo il live in due parti, la prima con l’esecuzione dell’album “La favola di Adamo ed Eva”, secondo in linea di successione discografica di Gazzè, da cui furono estrapolati il singolo omonimo e i felici “Cara Valentina”, “Vento d’estate”, “Una musica può fare”, “Colloquium vitae”, e la seconda, in cui ammalia il festante pubblico romano con successi quali “Il timido ubriaco”, “Il solito sesso”, “Ti sembra normale”, “Mentre dormi”, “La vita com’è”, “Sotto casa”, “L’uomo più furbo”.

MAX GAZZÈ Live Roma
La capacità di produrre musica di qualità

Un concerto lineare e senza fronzoli, autentico e genuino, in cui si è evince la tecnica impeccabile di Gazzè e di tutti i suoi. Mostro sacro del suo strumento, il basso, e del palcoscenico tutto, fra i maggiori meriti di questo talentuoso cantautore vi è indubbiamente quello di riuscire, da sempre, a produrre musica di qualità che sia fruibile da un pubblico davvero onnivoro, di sfornare singoli di clamoroso successo che nonostante l’orecchiabilità e l’apparente semplicità, in realtà mai celano un sound profondamente complesso ed una ricerca testuale calcolata e quantificata, che non lascia spazio al caso. Essere raffinati ed al contempo popolari insomma non è certo da tutti e non è di sicuro semplice, ma tutto ciò a Max Gazzè riesce particolarmente e meravigliosamente bene.

Un rivoluzionario del pop italiano

Dal romanticismo di ballad come “Mentre dormi” alla sagace ironia di pezzi come “Nel verde”, la continua ricerca sonora e testuale di Gazzè ha sempre portato a risultati strabilianti, che lo hanno reso e lo rendono oggi un vero rivoluzionario del pop italico, tecnicamente inattaccabile, poetico, smaliziato, giullaresco e prosaico al tempo stesso.

Il tutto sublimato dagli splendidi visual a tema di Filippo Rossi e le luci sapienti di Camilla Ferrari, decisamente buona anche la seconda per Max Gazzè, che si conferma ancora una volta fra i nostri talenti più visionari e sopraffini.


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