DURAN DURAN: non deludono, anzi sorprendono Recensione concerto e scaletta live Milano
DURAN DURAN
Recensione concerto e scaletta live Milano
20 giugno 2025
Ippodromo SNAI “San Siro”
Milano
Recensione di Luca Trambusti
Voto: 👏👏👏👏
Una volta erano “il male assoluto”, oggi sono una storica band degli anni ’80. Agli albori della loro carriera (l’esordio discografico arriva nel 1981) rappresentavano l’antitesi del rock e della cultura anni ’70. Finito (più o meno bene) quel decennio tutto cambiò e dalla potenza sonora e comunicativa del rock, passato attraverso l’eccesso del punk, si arrivò ai suoni patinati e alla ricerca estetica del decennio successivo. Le chitarre fecero spazio ai sintetizzatori e la tecnologia iniziò a ritagliarsi un ruolo primario nella musica. Diverso era anche il gesto estetico, complice il potente ruolo della musica nell’ambito visivo dettato da MTV e dall’esplosione della cultura dei video legata a quella dell’apparire e così la cura dell’immagine e l’edonismo presero il sopravvento.
Gli anni ’80
In Italia poi gli anni ’70 portarono con se un pesante carico politico di cui spesso la musica era portavoce e doveva contenere temi sociali, un certo rigore e severità. Tutto l’opposto del nuovo corso che stava arrivando che era visto come rappresentanza del cosiddetto “riflusso”, un ritorno a una visione più personale, più leggera e scanzonata della musica e della vita intera. E il pop divenne mainstream, con gli stili dettati dall’immaginario televisivo.

E così le camerette delle adolescenti si reimpivano di poster con le belle facce degli SpandauBullet e dei DuranDuran, con le loro acconciature cotonate e le ampie spalline dei vestiti colorati. Una “figaggine” più “patinata” rispetto alla “brutale essenzialità” delle rock star anni ’70 (quando il “torso nudo” era espressione di trasgressione e virilità).
I Duran Duran oggi
Passano i tempi, passano le mode, c’è chi sparisce, c’è chi si storicizza e c’è chi va oltre e resta un’icona vivente di un periodo che fu, e lo fa sopravvivendo a se stesso. Questo è quanto hanno fatto (per scelta o per caso) i DURAN DURANche a oltre 40 anni dall’esordio continuano a essere una versione moderna di sé stessi.
Dal 2022 i Duran Duran hanno una stretta frequentazione con l’Italia dove hanno suonato nel 2022 ospiti del La Prima Estate Festival, sono tornati nel 2024 per tre date di cui due al Lucca Summer Festival ed infine, dopo l’ospitata sul palco del Festival di Sanremo, hanno piazzato quattro concerti estivi (due a Roma al Circo Massimo, uno a Bari alla fiera del Levante) l’ultimo dei quali all’interno della manifestazione milanese degli I Days (mancavano da Milano dal 2016).
Live a Milano
Di fronte a 20.000 persone arrivano in città per un’esibizione attesa, preceduta da un’intensa attività mediatica che elogiava la band.
Così sul grande palco i tre superstiti originali accompagnati da un chitarrista, un batterista, un sax e due coriste salgono con gli applausi di un pubblico che anagraficamente ha seguito la carriera della band sin dai primi passi.

Passano gli anni e gli ormai over 65 enni inglesi (John Taylor ha compiuto i 65 proprio in serata sul palco) hanno perso lo smalto giovanile a favore di una maggior consapevolezza e maturità.
Ovviamente quello che arriverà sarà un concerto “all hit” che parte subito guardando al passato con il disco d’esordio e regalando uno dei più famosi successi, “Wild Boys” accompagnato da una bellissima immagine che scorre sullo schermo alle spalle della band
Bastano queste prime note per capire dove sono i Duran Duran, dove sono arrivati in questi anni che li stanno vedendo vivere un nuovo momento di gloria, forse su un’onda un po’ nostalgica.
C’è tanta roba
I brani si susseguono, tutti graditi dal pubblico, canzoni che hanno segnato la storia del pop e che oggi hanno una vestito diverso che le rende diverse. C’è il rock (“FriendsofMine”,“CarelessMemories”, “Reflex” sporca di funky e “WhiteLine” che sa di “Twist and Shout”, la coinvolgente “Sunrise”), c’è tanto funky (“A View to a Kill”, la versione rallentata di “Notorius”, la cover del brano degli ELO del 1975 “Evil Woman” un funk rock), ci sono le melodie (di “Hungry like a Wolf” con le immagini dei lupi sullo schermo o di “OrdinaryWorld” dedicata ai popoli in guerra) e non manca nemmeno l’elettronica (con la ritmata “NightRunner” che odora di disco). Ancora il finale con il mash up tra “Girls On film” e “Psycho Killer” dei Talking Heads tenute insieme da una frenetica parte di basso pulsante e chitarra.
È un buon campionario, degno di una rock band di prim’ordine e così i Duran Duran non deludono, sorprendono.
Ribadiamo: riascoltarli oggi ha un altro sapore. C’è in tutto ciò che fanno un approccio personale e stilistico differente che li rende vicini ma distanti da quel periodo d’oro. Sarà perché manca quell’insieme di stile, di paillette, quel gusto estetico che spesso nascondeva o faceva passare in secondo piano l’essenza della musica
Essenza e musica
E così oggi viaggiando nella loro storia, mettendo in campo le loro origini e varietà stilistiche musicali hanno un’essenza più genuina, più diretta. Escono in tal modo le loro abilità musicali e i loro successi per quanto ammantati di nostalgia hanno un tiro e un peso che le esalta. Per carità viaggiano “facile” tra delle hit che, piaccia o meno, hanno fatto la storia della musica.
Ma in sostanza a parte qualche limite vocale, lo “strumento” di Simon non è più il medesimo, reggono molto bene la scena, con un concerto più che onesto, piacevole e ben sostenuto. E con un anima sporca di funk. Per certi versi, e per gli allora puristi del rock, una riscoperta, con poca nostalgia e molta contezza del presente. Ma forse, in fondo, i Duran Duran sono sempre stati questo.
Scaletta
Night Boat
The Wild Boys
Hungry Like the Wolf
The James Bond Theme (John Barry )
A View to a Kill
INVISIBLE
Notorious
Nite-Runner / All She Wants Is
Lonely in Your Nightmare / Super Freak
Evil Woman (cover Electric Light Orchestra )
Friends of Mine
Careless Memories
Ordinary World
Come Undone
(Reach Up for the) Sunrise
Planet Earth
The Reflex
White Lines (Don’t Don’t Do It)(cover Grandmaster Melle Mel )
Girls on Film / Psycho Killer
Encore:
Save a Prayer
Rio
https://www.facebook.com/duranduran
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