LINKIN PARK: Il gradito e vincente ritorno Recensione concerto e scaletta live Milano

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78.000 biglietti polverizzati in 72 ore (alla fine i tagliandi venduti sono circa diventati 80.000). Questa cifra è la misura del livello di attesa che c’era per il ritorno in Italia dei LINKIN PARK, otto anni dopo la loro ultima esibizione nel nostro paese. Certo il 17 giugno 2017 all’autodromo di Monza, ma sempre nell’ambito degli i Days, la situazione era differente, la band aveva un frontman che ha fatto la storia di quel gruppo (passata attraverso sette album). Ma il mese dopo, il 20 luglio 2017 per l’esattezza, Chester Charles Bennington poneva volontariamente fine alla propria vita, lasciando fan e gruppo nello sconforto. E la band decise si fermarsi.

Linkin Parkin Live Milano giugno 2025

E l’hanno fatto sino a settembre 2024, quando i Linkin Park annunciano che Emily Armstrong è la nuova cantante della formazione americana, il cui debutto avviene in contemporanea con uno show live streaming per poi esibirsi in pubblico in concerto per la prima volta con la band pochi giorni dopo a Los Angeles.

Con i live, a novembre 2024, arriva anche un nuovo album, l’ottavo della band, dal titolo “From Zero” (che vede pure la presenza di un nuovo batterista – Colin Brittainche ha sostituito Rob Bourdon) che i Linkin Park continuano a portare in giro con un’intensa attività live, che fa tappa appunto a Milano in una caldissima (in tutti i sensi) serata.

Un ritorno atteso dunque quello dei Linkin Park che non delude. L’attesa era per tutta la band, per la loro performance, per il piacere di ritrovarli in scena ma sicuramente la prova più impegnativa aspettava Emily, che doveva fare i conti con un passato che non è facile da scordare. E la prova è stata superata brillantemente. La Armstrong ha retto bene l’impatto, pur con qualche incertezza vocale, soprattutto all’inizio, ha dimostrato di essere una vocalist di gran razza e una brava performer capace di tenere la scena con molta energia. A volte però a vederla sui grandi schermi il suo sguardo sembrava sperso, spaurito, forse sorpreso. Ormai l’impatto dovrebbe essere superato ma evidentemente qualcosa, trovandosi davanti a 80.000 persone, si fa sempre fatica a superare (da considerare anche che il concerto è iniziato alle 21,00 con ancora la luce del giorno e quindi si vede cosa hai davanti, non solo le prime file come succede con il buio).

Ma al di là di quanto si può dire di Emily tutto lo spettacolo che i LP hanno messo in piedi è decisamente avvincente. Il palco è sovrastato da due parallelepipedi che diventano schermi, palco luci, pietre di un castello, in un continuo cambiamento cromatico e sostanziale. Sui due schermi laterali si alternano visual o elaborazioni grafiche e colorate di ciò che succede sul palco, dei singoli musicisti. Le luci sono parte integrante ed essenziale dello spettacolo, con i laser che hanno un ruolo primario sino ad arrivare a costruire una gabbia.

Tutto questo contorno spettacolare però non distrae dall’essenza della musica. C’è tutto il repertorio dei Linkin Park, la loro potenza e la loro capacità di fondere amalgamare stili differenti, creandone uno nuovo, personale. Ci sono le loro chitarre tra riff e soli, la parte elettronica e il DJ, c’è una batteria potente, ci sono momenti melodici ed esplosioni di rabbia, c’è il rap di Shinoda. Insomma il loro stile non è cambiato si è adattato alle nuove esigenze. E la scelta di una vocalist non è una questione da poco. La diversa impostazione vocale e stilistica non può portare a l’inevitabile confronto con il passato, non c’è modo di mettere le due cose sullo stesso piano e così nascono i Linkin Park 1.5, una nuova ma non stravolgente versione della band.

E’ un concerto molto fisico (di poco meno di due ore), sia per chi sta sul palco come per la platea che è inevitabilmente “costretta” a seguire in maniera “corporale” l’andamento musicale, anche solo con il movimento della testa, ma in molti erano “presi bene” da ciò che arrivava dal palco.

Un concerto convincente, avvincente e anche divertente, con cui la band lancia un messaggio: “riprendiamo da dove eravamo rimasti”. E non può che fare piacere ai vecchi e nuovi fan.

Scaletta

Inception Intro A
Somewhere I Belong
Crawling
Cut the Bridge
Lying From You
The Emptiness Machine

Act II
Creation Intro A
The Catalyst
Burn It Down
Up From the Bottom
Where’d You Go
Waiting for the End
Joe Hahn Solo
Mike Shinoda Solo
When They Come for Me / Remember the Name
Two Faced
One Step Closer

Act III
Break/Collapse
Lost
Stained
What I’ve Done
Overflow
Numb
In the End
Faint

Encore:
Resolution Intro A
Papercut
A Place for My Head
Heavy Is the Crown
Bleed It Out

https://www.facebook.com/linkinpark


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