JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL: NILS FRAHM e DARDUST (Recensioni)

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JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL
NILS FRAHM
01 settembre 2023

DARDUST
02 settembre 2023
Cella Monte (AL)

Recensione e foto: Giorgio Zito

Nato come “piccolo appuntamento fra amici all’insegna del “rare groove”, il JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL si è conquistato negli anni un posto in prima fila tra i festival estivi italiani più importanti per la qualità e particolarità delle proposte musicali e della ricerca nella musica contaminata.

Il Festival

Dalle prime edizioni a Vercelli, allo spostamento nella “metropoli” di Torino, il festival ha sempre saputo rinnovarsi adattandosi alle diverse situazioni, fino a trovare la sua perfetta collocazione a Cella Monte, piccolo gioiello incastonato nelle colline del Monferrato in provincia di Alessandria.

Tenendo sempre le proprie radici nelle diverse sfaccettature della musica black (funk, soul, jazz) e con un occhio attento ai suoni contemporanei (elettronica, dancefloor) senza dimenticare il rap, di cui quest’anno il festival ha celebrato i cinquant’anni.

Anche per l’edizione 2023 del JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL il cartellone ha presentato quattro giorni fitti di musica, dal primo mattino a notte inoltrata, conditi da vino e cibo dei migliori ristoratori e cantine della zona.

Lo sguardo sempre attento alle novità e proposte originali è il tratto distintivo di Jazz:Re:Found, che l’ha reso unico nel suo genere in Italia, trasformandolo da festival locale ad appuntamento di rilievo nazionale, con un buon seguito anche da oltre confine.

Nils Frahm

Una delle proposte più interessanti di questa edizione 2023 è stata senza dubbio quella di NILS FRAHM. Il musicista tedesco si è presentato sul main stage venerdì sera indossando un paio di guanti, e dopo averli bagnati, e finto con questi una piccola benedizione al pubblico sorridendo, li ha utilizzati per suonare il primo brano con la glass harmonica, strumento dal suono angelico ed evocativo. Uno dei tanti strumenti, in gran parte vintage, di cui si circonda Frahm per creare un suono fatto di stratificazioni, veri e propri paesaggi sonori che si sovrappongono stimolando l’immaginazione del pubblico. Il suo concerto è un continuo intersecarsi di classico ed elettronico, dove si incontrano i suoni caldi del pianoforte con quelli sintetici, in lunghe suite oniriche e coinvolgenti.

JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL Frahm

Un approccio al palco solo apparentemente freddo e intellettuale, che si rivela invece anche molto fisico e coinvolgente. Per un brano, chiede al pubblico di intonare una nota all’unisono, la campiona e su questa costruisce un loop sul quale aggiunge piano e sintetizzatori per creare un brano che diventa così unico e diverso ogni sera. E la sensazione della serata è stata proprio quella di uno spettacolo che si crea e sviluppa al momento, grazie a questa particolare alchimia creata da sovrapposizioni di suoni, loop, pianoforte e sintetizzatori, in una fusione di avanguardia e classicità che appare abbastanza unica nel panorama musicale contemporaneo.

Frahm si presenta da solo al centro del palco, letteralmente circondato a semi cerchio dalla sua strumentazione, salta da uno strumento all’altro arrivando anche a infilarsi sotto al piano per creare note percuotendone le corde, quasi un alchimista dei suoni in simbiosi con la sua strumentazione, dotato di notevole tecnica e fantasia. Il prodotto finale è un insieme di avanguardia, sperimentazione e classicità, con un approccio sicuramente coraggioso e forse non per tutti, specialmente per quelli che stasera avevano voglia di ballare.

Dardust

Questi ultimi sono stati sicuramente accontentati da DARDUST, salito sullo stesso palco principale la sera seguente per un sabato da sold out. Tra i due musicisti ci sono evidenti punti di contatto comuni, ma l’esito del loro percorso è completamente diverso. Il re mida del pop italiano arriva a Cella Monte per un concerto espressamente voluto dallo stesso artista, che aveva indicato al suo management come obiettivo del tour una data al Jazz:Re:Found.

Dardust divide il suo show del Duality Tour in due parti distinte e separate, che definisce due estremi inavvicinabili. Per la prima parte il pianista e produttore ascolano propone venti minuti da solo sul palco con il pianoforte a coda, ed è un omaggio alla classicità, senza alcuna contaminazione con i suoni elettronici, con alle spalle lo schermo gigante che propone un’elegante computer grafica che racconta le quattro stagioni.

Dopo un breve cambio di palco, inizia la seconda parte del concerto, con il piano sostituito da una piccola pedana con strumentazione elettronica minimale, e ai suoi lati prendono posto due musicisti alle tastiere e batteria che lo supportano non solo musicalmente ma anche dal punto di vista scenografico. Il megaschermo adesso proietta una computer grafica ispirata alla cultura orientale, a cui si rifanno anche i vestiti da samurai dei tre musicisti.

JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL Dardust

È la parte dance del concerto, dove i ritmi accelerano sconfinando a volte con la tecno, quasi un salto in un rave. Qui domina l’elettronica, e spariscono i suoni classici (anche se per un momento sembra di risentire certi esperimenti del progressive italiano anni settanta), in un tentativo di stare in equilibrio tra dance, pop ed elettronica. Tentativo riuscito, a giudicare dal pubblico che ha ballato per tutti i quaranta minuti del secondo set.

https://www.facebook.com/dardustofficial

Ma Jazz:Re:Found non è solo il main stage con i nomi di richiamo. Ci sono otto punti tra palchi e postazioni sparsi per il paese dove poter seguire live concert e dj set in luoghi incantevoli. La forza di questo festival infatti non è solo nei nomi di richiamo, perché la programmazione riserva sempre delle ottime sorprese proponendo novità interessanti, a volte in esclusiva per l’Italia. In questa edizione in particolare si sono segnalati la multistrumentista americana Elise Trouw al suo esordio in Italia, e il trio belga Kau, che qui ha aperto il suo primo tour presentando in anteprima il disco d’esordio in uscita in questi giorni.

Da segnalare anche l’idea di evitare gli inutili token che hanno flagellato i festival italiani con un più comodo e moderno QR Code inserito nel braccialetto che funge da biglietto di ingresso, ricaricabile a piacimento da app o nei punti dedicati, senza alcuna coda, e soprattutto con la possibilità di riavere indietro entro 15 giorni la somma non spesa, tramite il proprio IBAN.

https://www.facebook.com/Jazzrefound


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