NEK: È bello quando dai alla gente quello che vuole (Intervista)

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NEK
“50 30” i festeggiamenti su disco e live

Intervista di Luca Trambusti

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50 e 30 sono i due numeri intorno al quale ruota in nuovo progetto di Nek: 50 sono gli anni di vita del musicista emiliano (6 gennaio 72), 30 sono quelli di carriera da celebrare (il primo disco “Nek” è del ‘92 come il singolo d’esordio “Amami”). I primi due tasselli di questo progetto celebrativo sono già stati piazzati, altri ne seguiranno nel 2023.

“50 30” il disco

È infatti uscito il disco “5030”, che contiene il nuovo singolo “La teoria del caos” e otto suoi successi riarrangiati per l’occasione. Tre di questi brani sono “riletti” con i feat. di Jovanotti (“Fatti avanti amore”), Francesco Renga (“Dimmi cos’è”) e Giuliano (“Cuori in tempesta”). Poche ore dopo l’uscita del disco, l’11 dicembre, Nek è salito sul palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano per “5030 – IL CONCERTO”, l’unica tappa del 2022, un’occasione unica per poter rivivere e cantare dal vivo tutti i grandi successi e le hit del suo repertorio come “Laura non c’è”, “Lascia che io sia”, “Se io non avessi te” e “Fatti avanti amore”.

Per proseguire nei “festeggiamenti” arriveranno nel 2023 altre date per il “5030 – Live”:
14 gennaio 2023 all’Europauditorium di Bologna
16 gennaio 2023 all’Auditorium Parco della Musica di Roma
21 gennaio 2023 al Teatro Colosseo di Torino.

“50 30” live a Milano

Che concerto è stato quello di Milano e che sensazioni ti ha portato?
È stato un live con sensazioni molto forti. È bello quando dai alla gente quello che vuole, ovvero quelle hits che il pubblico stesso ha portato al successo.

È stato bellissimo vedere le coreografie che facevano e l’atmosfera di grande festa che si è creata.
Ho cercato di spostare il microfono da me al pubblico e ascoltare quello che ho cantato fatto da altri, da loro. Sono occasioni in cui una canzone non è più solo tale, ma diventa qualcosa di più.
La scelta della scaletta live l’ho fatta scegliendo tra i miei 90 singoli di diverso successo. Ovviamente ha trovato spazio anche il nuovo singolo. Ho messo insieme tutti questi brani in una chiave anni ’80, che è quello che mi piace, perché sono un inguaribile nostalgico di quegli anni.
Una delle cose che mi è piaciuta di più è stato vedere mia figlia saltare di gioia ascoltando papà, cosa che fa molto poco; non sono tra i suoi ascolti preferiti.

Ci sarà differenza con i prossimi concerti nel 2023?
No, la scaletta sarà la stessa magari in un ordine diverso ma l’idea di fondo resterà uguale.

“50 30” il bilancio

30 anni di carriera e 50 di età sono momenti per i bilanci. Che conclusioni trai?
È un bilancio positivo. Mi piacerebbe fare ancora molte cose nuove, che sinora non ho fatto. Ad esempio uno stadio, una colonna sonora, un disco strumentale.
Spero di affacciarmi a più pubblico possibile, ma mi sento un apprendista, sempre con una forma nuova con cui presentarmi, specie negli ultimi tempi.
Sono stati 30 anni molto belli in cui identifico alcuni punti fondamentali. Il primo è la svolta dopo l’incidente alla mano sinistra quando pensavo di non poter più suonare. Lì è cambiato qualcosa, con un’accettazione del cambiamento complicata e doverosa. Oggi, alla luce della sofferenza, mi sento meglio di un tempo. Mi hanno aiutato l’impegno, la dedizione, la medicina, la famiglia e la vicinanza del pubblico. Altro punto focale è stato Sanremo del 2015, quando sono rinato. Ma alla base di tutto c’è il disco d’esordio. Non era matematico che succedesse dopo il primo concerto in assoluto della mia vita a Sassuolo a 15 anni.

Ho fatto pure degli errori, ma anche quelli, insieme a quello che non ho fatto, contribuiscono a fare la tua pelle, a “disegnarti”. Sono molto soddisfatto.
Ora è arrivato il momento di tirare una riga con energie, possibilità nuove e prospettive non solo musicali. Magari anche solo come interprete. A 50 anni vorrei fare cose nuove.
Se il pubblico e salute lo concedono e avrò possibilità e cose da dire, proseguirò con grande entusiasmo.

“50 30” L’Arena di Verona?

Tra i progetti futuri non hai però citato un eventuale ritorno all’Arena di Verona, luogo a te molto caro. Questa sarebbe una giusta occasione.

Certo è in fase di progettazione! Non è detto che non succeda, ci stiamo lavorando ma ancora non è definito nulla.
Per me è un posto magico e sempre sognato. Se dovessi tornarci sarebbe la terza volta. Confesso che mi piacerebbe molto.


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