DAVID GILMOUR: l’elegante bellezza Recensione film live Roma
DAVID GILMOUR
Recensione film
Live al Circo Massimo Roma
Recensione di Luca Trambusti
VOTO: 👏👏👏👏
Poco più di un anno faDAVID GILMOURcon sei date al Circo Massimo di Roma (27, 28 e 29 settembre, 1, 2, 3 ottobre 2024) apriva il suo tour mondiale di presentazione del nuovo album da solista “Luck and Strange” (il quinto fuori dai Pink Floyd uscito a inizio settembre 2024).
Il film del live di Roma
Dal 17 al 24 settembre 2025 quelle date sono “riassunte” e presentate nel film “Live al Circo Massimo Roma” che in circa 2 ore e 30 ripropone per intero quel concerto, dove il chitarrista presenta brani del nuovo album, altri da solista e affonda le mani nel repertorio dei Pink Floyd, soprattutto quello post Waters, quando Gilmour ha preso il completo controllo della band, vestendola con gli abiti sartoriali a lui più consoni.
“Live al Circo Massimo Roma” è un trionfo di sostanza ed eleganza musicale, una cavalcata in musica che mette in mostra, ancora una volta, uno stile chitarristico ineccepibile e soprattutto dal tocco perfettamente riconoscibile. Sono canzoni che s’inanellano con grande sostanza, eseguite in maniera impeccabile, da un magnifico solista supportato e accompagnato da una band coi fiocchi, perfetta in ogni suo elemento e sfumatura, composta da Guy Pratt al basso, Greg Phillinganes e Rob Gentry alle tastiere, Adam Betts alla batteria, Ben Worsley alla chitarra, con Louise Marshall e le Webb Sisters ai cori a cui si unisce Romany Gilmour.
La perfetta tecnica
Nel contesto cinematografico il live di Gilmour si esalta ancor più grazie all’alta qualità tecnica dal punto di vista della visione e del suono, con fotografia, montaggio e regia (curata da Gavin Elder) perfette e l’arricchimento delle immagini catturate dai droni che regalano bellissimi scorci notturni sulla Capitale che viene anche “raccontata” (in maniera un po’ da cartolina) a inizio film sulle magiche note della chitarra del protagonista.

Tra la musica del concerto e la sua visione cinematografica si crea un perfetto connubio, un esaltante mix tra gli elementi sonori e visuali. Le immagini, grazie anche a un montaggio dai tempi corretti, ci portano sul palco, a osservare da vicino le dita del chitarrista che scorrono sulle corde della chitarra, le espressioni dei singoli musicisti, il loro impegno nell’azione che tuttavia sembra sempre fluida e distesa sebbene il livello tecnico sia altissimo.
La chitarra prima di tutto
Ma il protagonista assoluto di tutto il complesso è il suono, lo stile perfetto, il tocco unico e inconfondibile dello strumento. Gilmourè un antidivo e lascia che sia la sua chitarra a essere protagonista con la sua eleganza, sia quando si tratta di un’elettrica, come di un’acustica o di una slide. Visto fatto da lui ogni gesto sembra facile, naturale, immediato e invece tutto è frutto di esperienza, studio, abilità e ricerca tecnica e creatività, tanta creatività. Tutto al servizio della sostanza, perché Gilmour non è solo forma.
Gli assoli con lo stile
Spesso, inevitabilmente, Gilmour lascia spazio alla musica, ai suoi assoli (bellissimi fra i tanti quelli di “Fat Old Sun” e “Sorrow” due brani di periodi diversi della band) e ai suoi riff (molto supporto lo riceve da Ben Worsley, l’altro chitarrista, che non si limita solo a un lavoro ritmico). Sono quelli i momenti più esaltanti, le occasioni dal forte sapore emotivo in cui si gode appieno del suo stile e della sua bravura immergendosi nelle note. L’elegante cifra stilistica è la caratteristica primaria del suo modo di suonare; tutto è “misurato”, senza essere freddo (anzi).
Il suono è tendente alla perfezione, così come la scaletta che a tratti è irresistibile, cede solo negli ultimi brani regalando un po’ meno di “tensione emotiva” che contraddistingue buona parte dello show. A raddrizzare tutto ci pensa poi in conclusione uno degli assoli più belli della storia del rock, quello di “Confortably Numb” che anche in questa occasione regala emozioni da pelle d’oca.
Arriva la figlia

In due brani la figlia Romany esce dal ruolo di corista e diventa protagonista: in “Between Two Points” (dove intreccia la sua voce e la sua arpa con la chitarra paterna) e in “The Piper’s Call”. Le coriste prendono la scena invece nella versione di “The Great Gig in the Sky” con il piano suonato da una delle ragazze del coro (Louise Marshall) che si affianca alla chitarra di Gilmour. Il tutto accompagnato dai famosi vocalizzi del brano.
Alla fine il risultato è vincente. “Live al Circo Massimo Roma” è un film da gustare fino all’ultima nota e immagine, potente ed emotivo rende giustizia al concerto e ne amplifica la portata.
Il disco live
Poi se preferite solo la parte musicale il 17 ottobre esce l’album live “The Luck And Strange Concerts” (Sony Music) in versione 4 LP o 2 CD, che contiene 23 brani registrati in selezionati concerti del tour. L’edizione super deluxe dell’album, in esclusiva sullo store ufficiale di Gilmour, include tutti i formati, compreso il Blu-Ray e DVD “Live At The Circus Maximus”, e un libro cartonato di 120 pagine, con fotografie di Polly Samson (la moglie e paroliera di Gilmour) scattate durante il tour, oltre a 2 cartoline, gli adesivi del gatto nero e della figura a braccia aperte di “Luck and Strange”, la scaletta dei concerti, un poster a colori su due lati (930 mm x 620 mm), un libretto di 8 pagine con i crediti.

Scaletta concerto e film
Set 1:
5 A.M.
Black Cat
Luck and Strange
Speak to Me (Pink Floyd)
Breathe (In the Air) (Pink Floyd)
Time (Pink Floyd)
Breathe (Reprise) (Pink Floyd)
Fat Old Sun (Pink Floyd)
Marooned (Pink Floyd)
Wish You Were Here (Pink Floyd)
Vita Brevis
Between Two Points
High Hopes (Pink Floyd)
Set 2:
Sorrow (Pink Floyd)
The Piper’s Call
A Great Day for Freedom (Pink Floyd)
In Any Tongue
The Great Gig in the Sky (Pink Floyd)
A Boat Lies Waiting
Coming Back to Life (Pink Floyd)
Dark and Velvet Nights
Scattered
Encore:
Comfortably Numb (Pink Floyd)
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