GAZZELLE: Le canzoni pop da cantare in coro Recensione concerto e scaletta live Milano
GAZZELLE
Recensione e scaletta concerto live a Milano
22 giugno 2025
Stadio San Siro
Milano
Recensione di Luca Trambusti
VOTO: ๐๐
Dopo la sua prima volta, lo scorso 7 giugno, al Circo Massimo a Roma per GAZZELLE (Flavio Bruno Pardini) arriva nell’estate 2025 un’altra sfidante (ma la musica non è una gara!!) prima volta: quella allo stadio di San Siro a Milano.
La prova arriva in un momento in cui i concerti negli stadi sono sotto “inchiesta” per i numeri gonfiati e i più o meno falsi sold out e le presenze “drogate” da appropriate vendite. Va detto, per onestà, che per quanto riguarda l’artista romano mai una volta si è sentito parlare di sold out mentre ci si può interrogare sulla necessità di portarlo in un contesto così “rischioso” e dove a colpo d’occhio qualche “buco” appare. Diciamo che uno stadio in più o uno in meno non cambiano la sostanza di un artista, soprattutto quando lo stadio diventa una mera questione di “medaglia” sulla giacca.

Gazzelle arriva a questo traguardo dopo cinque dischi con l’esordio che risale al 2017 e l’ultima uscita all’inizio di questo 2025. Una carriera non lunghissima costruita anche con molto live che include un’Arena di Verona (maggio 2024), diversi tour nei palasport (l’ultimo questo inverno), la partecipazione al Festival di Sanremo 2025, preceduta da uno Stadio Olimpico a Roma (2023), parecchi grandi festival estivi e tanti club di crescenti dimensioni. A questo si aggiungono le collaborazioni con Marco Mengoni, thasup, Fulminacci e Noyz Narcos. Tutti tasselli di una “gavetta” accumulata negli anni, forse anche un po’ in sordina, lontano dai grandi riflettori da un certo mondo pop frequentato da molti altri suoi colleghi. Ma Flavio è una persona schiva.
Gazzelle Recensione e scaletta concerto live a Milano
Dopo la parentesi di “Punk” che a dispetto del titolo è una ballata il tiro del concerto cambia subito il tiro con una manciata di canzoni tirate, su cui Gazzelle e band spingono forte, sino a “Da capo a 12”
Dopo i saluti arriva il blocco della melodia che si apre con “Sbatti”, un inno cantato da tutti i presenti e alla fine della quale chiede e ottiene un immancabile gin tonic. Intanto sullo schermo scorrono le immagini con i contorni sagomati da piccole luci/led verdi.
“Meglio di prima” è un debutto live, “non l’ho mai suonata dal vivo” (anche se è un traccia bonus nell’edizione “OK un c***o” del 2021) ed è una ballata delicata con tanto di violino.
A introdurre “Milioni” un combinato teatrino tra Gazzelle e Fulminacci con quest’ultimo che non entra in scena palco perché, a favor di camera, sta giocando a scopa nel backstage.
Ancora sul palco un altro ospite: a Gazzelle si aggiunge Mobrici (ex Canova) sulle note di “Sette”. Il cantautore milanese incalza il collega romano dicendogli “sei nato per fare questo”.
Ultima ospite a salire sul palco è Mara Sattei con cui già nel suo concerto all’Olimpico di Roma aveva incrociato la voce su “Tuttecose”. Da allora mancava dalle scalette.
Flavio non dimentica nemmeno Ilaria, la sua ragazza, a cui dedica “La prima canzone d’amore“, la cui intimità è violata dal coro dello stadio diventando così collettiva e corale. Ma non dimentica nemmeno mamma e papà (“Sono qua da qualche parte”) e così “Coprimi le spalle” la dedica a colei che l’ha messo al mondo “senza chiedermi il permesso”.
Lo spirito che accompagna il concerto è quello dell’incessante karaoke, del condividere delle canzoni che in molti dei presenti mandano a memoria, tra melodie, momenti intimi, tenerezze, voglia di divertirsi (anche se non sempre le canzoni vanno in questa direzione) e qualche ombra del “male di vivere”.

Ancora una volta, anche se gli anni passano, Gazzelle si dimostra portavoce di una generazione che cresce, ma che ha sempre voglia di stare insieme, di condividere emozioni, sentimenti, di ricercare la felicità ma anche semplicemente di vivere il quotidiano, fatto pure di malessere che tuttavia non si traduce in forma rabbiosa.
Il suo pregio sta nel fatto di colpire il suo pubblico senza graffiare, ma puntando più sul “bel sentimento”. Flavio non è un’animale da palcoscenico, la sua presenza scenica è quella che è, non “fa spettacolo” ma lavora più sulla fattore emotivo e collettivo della musica, e il live diventa un momento in cui lui si trasforma il “medium” (dagli immancabili occhiali neri che fanno “carismatico e sintomatico mistero”).
Quale sia la penetrazione nel pubblico e parte importante della sua cifra stilistica lo si capisce molto bene nel medley per voce, piano e archi in cui tutto si fa intimo, intenso e rarefatto, quasi drammatico con il pubblico che si stringe all’artista e lo stadio sembra trasformarsi nella stereotipata spiaggia con le canzoni da cantare in coro tra amici. Mancava solo il falò! La stessa intensità, però full band, la ritroviamo in “Stammibene”
Certo, queste atmosfere sono difficili da reggere in uno stadio, ma un po’ tutta la proposta e l’anima di Gazzelle tendono a perdersi in un’ambientazione (e le sue necessità) come quelle di uno stadio. La sua è una musica che arriva diretta, senza grandi fronzoli e innecessari orpelli, ma non ha quella forza dirompente che richiede uno stadio, anche se Flavio e la band ci mettono tutto il necessario per far esplodere San Siro e in alcuni momenti ci riescono (“Zucchero filato” ad esempio o le prime tre canzoni, quelle più d’impatto).
Eppure piace, il pubblico lo segue, lo apprezza e apprezza la sua musica, la sua semplicità e immediatezza. Anche se, diciamolo, uno stadio non è proprio il suo habitat naturale.

Scaletta
Punk
Meglio così
Fottuta canzone
Da capo a 12
Sbatti
Blu
Lacri-ma
Meglio di prima
Milioni (con Fulminacci)
Sopra
Medley
Noi no / Nmrpm / Coltellata / Nero / Ora che ti guardo bene / Piango anche io
Zucchero filato
Vita Paranoia
Flavio
7 (Con Mobrici)
Scusa
Idem
Stammi bene
Tuttecose (con Mara Sattei)
La prima canzone d’amore
Grattacieli meteoriti gli angeli
Una canzone che non so
Smpp
Coprimi le spalle
Tutta la vita
Mezzo Secondo
Sayonara
Quella te
Tutto qui
Non sei tu
Scintille
Destri
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