MANUEL AGNELLI: mi metto a disposizione dei giovani Intervista

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A inizio carriera eravamo dei disturbatori, rappresentavamo un’Italia musicale diversa, vestiti da bambine con le gambe pelose e le treccine e facevamo cose dal suono pesante, nel periodo di “Germi” alcuni live erano terroristici. Eravamo provocatori non per il gusto di farlo, ma perché in Italia mancavano riferimenti simili. Con “Paura del buio”, nel 1997, diventammo un gruppo cool per il pubblico e da quel momento tutti cantavano le canzoni in coro. Fu una sorpresa, avevamo la stessa età del pubblico, vivevamo lo stesso periodo storico ed era una magia che arrivava dopo anni di gavetta, quella vera (ci siamo presi la scabbia due volte andando in tour). Ma l’apprezzamento in poco tempo è diventato celebrazione e non mi è piaciuto, lo vedevo come un ruolo fuori misura. Avevo perso i miei punti di riferimento. Così sono arrivati due dischi, “Quello che non c’è” e “Ballate per piccole iene”, sul disorientamento sul non raggiungere gli obbiettivi per come si erano previsti. E noi stessi siamo diventati delle “piccole iene”.

Così MANUEL AGNELLI nell’intervista traccia il percorso degli AFTERHOURS sino al disco “Ballate per piccole iene”, ottavo album uscito nel 2005 e di cui in questi giorni arriva una nuova versione rimasterizzata per celebrare i 20 anni dalla sua pubblicazione.

Ballate per piccole iene

A quel disco all’epoca ha fatto seguito una lunga serie di date, in Italia, in America e in Europa, favoriti anche dal fatto che la produzione del disco fu affidata a GregDulli, (Afghan Whigs, Twilight Singers e Gutter Twins) e a JohnParish (PJ Harvey e Tracy Chapman tra gli altri) la cui collaborazione ha dato la possibilità alla band di superare i confini nazionali.

Lavorare con loro ci ha permesso di uscire dal provincialismo della musica italiana e soprattutto da quella idea di inferiorità che invece non abbiamo sentito suonando all’estero, dove anche le fanzine più intransigenti ci hanno elogiato. Qualcuno, recensendo un nostro concerto ci ha definiti i “Soundgarden ma più intelligenti”. E la gente che veniva a vederci e sentirci non era, soprattutto in America, pubblico italiano.

Il tour e il pubblico

Con quel disco – ricorda sempre Agnelli – facemmo 55 date in Italia riproponendolo integralmente, poi una 30ina negli States nel 2006 con scaletta metà inglese metà in italiano e poi in Europa. Seguirono altre 20 date in Italia con una scaletta mista con sette brani di “Ballate…”  in inglese e il resto in italiano, insomma solo un terzo erano in inglese. Beh gli Afterhours si presero le contestazioni del pubblico che voleva le canzoni in italiano. Ci fischiavano sui brani in inglese e cantavano in italiano per protesta. Pensavamo che la novità fosse vincente invece ci fu un gran rifiuto. La cosa – prosegue – ci fece paura, ci sentimmo ingabbiati in un cliché che non volevamo secondo il quale tu dovevi essere quello, sempre uguale. C’incaponimmo e il pubblico disse no e si arrivò anche allo scontro fisico, che ricordo con grande dispiacere e vergognandomi. Durante un concerto, non ricordo dove, mi sembra in Emilia, uno del pubblico mi tirò una chewing gum colpendomi in un occhio (oltretutto stavo cantando in italiano), La mia reazione fu furibonda e gli tirai una chitarra, poi scesi in platea per chiarire ma lui spaventato mise le mani in avanti e mi colpì al volto. Non c’ho visto più e ho iniziato a picchiarlo… ripeto mi vergogno di quanto ho fatto, ma da quel momento nessuno ci ha più rotto i coglioni. Lo picchiai forte e mi ruppi anche una mano che mi dovettero ingessare. Alla fine scoprii che lui aveva un occhio nero ma aveva anche comprato il manifesto degli Afterhours!!
Noi non eravamo disposti a compromessi, potevamo anche arrivare ad un punto di rottura con il pubblico. Non pensavamo che fossero obbligati a venire se non volevano ascoltare i pezzi in inglese e invece venivano per contestare noi. Avevamo molto da perdere con la nostra intransigenza ma si creò del disorientamento e non capivamo più chi fossimo e cosa dovessimo fare.

Manuel Agnelli Intervista

Il tour

Ora con l’uscita della nuova versione di “Ballate per piccole iene” gli Afterhours si riuniscono per un tour di una ventina di date nell’estate 2025. Saranno gli Afterhours della formazione del disco: Manuel Agnelli (voce e chitarra), AndreaViti (basso), DarioCiffo (violino e chitarra), GiorgioPrette (batteria). “Ci sarà – aggiunge Agnelli – anche GiacomoRossetti che è il bassista dei Negrita ma che per l’occasione sarà un polistrumentista, tastierista, corista, un jolly; un uomo band che se necessario tiene unito il gruppo, fa ragionare le persone e ha una grande esperienza live”

Nel corso dei concerti riproporranno per intero il disco “Ballate per piccole iene” e ovviamente  pescheranno anche dal repertorio.

Gli Afterhours sono fermi da sei anni, ero stufo delle dinamiche della band. Ognuno dei musicisti ha un grande talento e 5/6 progetti da curare. Quindi gli After andavano nei ritagli di tempo. Aspettare gli altri mi ha stufato, la programmazione a lungo termine mi ha stufato con tempi prefissati e stabiliti. C’era sempre la necessità di fare il meglio per tutti, che potesse piacere a tutti. Con l’idea della ristampa è arrivata anche quella del tour per ritrovare energie e voglia. Quando l’ho proposta agli altri ho visto la luce negli occhi, i rapporti si erano interrotti, senza drammi ma in maniera non armonica. Ora vediamo delle prevendite pazzesche, alte e ci sono aspettative ed entusiasmo infantile, per una cosa che ci mancava. La musica è anche un lavoro, ma prima mi dà energia vitale, mi ha salvato la vita. Senza questi sentimenti sei un infelice di successo e non sei un cazzo.

Carne Fresca, suoni del futuro

Oltre alla sua attività da artista Manuel prosegue, ma con altre aspettative, visioni e idee, il suo lavoro di talent scout, come già ha fatto, in un contesto differente, in Xfactor. In collaborazione con il suo locale milanese (Germi LdC) Agnelli (con la partecipazione di altri operatori di settore) ha messo in piedi il progetto “Carne Fresca, suoni del futuro”, una sorta di isola felice, in cui per tre sere alla settimana giovani artisti (15/30 anni) si esibiscono live dopo una selezione fatta dallo staff organizzativo. Un’iniziativa che vuole anche contrastare l’attuale situazione, artistica, discografica e culturale relativa alla musica. E Manuel Agnelli non ha parole tenere verso quello che succede (pur essendo anche lui in qualche modo artefice o tassello di questa situazione).

i giovani

Ho scoperto (anche grazie a mia figlia che suona, seguendola in alcune rassegne) gruppi che suonavano gli strumenti e pubblico appassionato di 15/30 anni che andavano a vederli. In alcune occasioni ho visto musicisti e artisti di talento. Così con i miei soci abbiamo aperto questa rassegna nel locale destinata ad artisti tra 15/30 anni. A 40 anni c’è poca possibilità di migliorare, da giovane sì. Difficile con gli anni crescere ulteriormente e volevamo dare chance alle nuove generazioni, a quelli che suonano per suonare, superando tutte le difficoltà e i disagi e che sono disposti a farlo per un po’ di anni. Ci sono arrivate centinaia di richieste per suonare, con proposte di buona qualità che abbiamo selezionato vedendo anche un possibile talento, tra artisti non già compiuti. Da tutto questo abbiamo scoperto una sete di cambiamento da parte dei giovani.
L’industria discografica non ha nessuna spesa di produzione, distribuzione, promozione perché punta ad artisti che sono influencer di sé stessi. Da 20 anni la musica italiana è una merda, con eccezioni ovviamente. Ci sono pochi autori che scrivono e pochi soliti produttori, dando così grande nutrimento all’algoritmo che seleziona musica. La musica diventa allora una grande catena di montaggio. Inoltre non c’è nessuna penetrazione dal basso, con sotto etichette delle major che fanno crescere i giovani (
un po’ come successo negli anni ’90 ndr). Ora i tempi di crescita sono rapidi: o arrivi a Sansiro o ti levi dai coglioni… e poi vai in analisi perché non ti realizzi. Anche l’idea della periferia che ha ripreso spazio è una puttanata che serve per vendere ai ragazzini. E poi, senza essere moralisti, c’è una cultura propagandata in un ambiente che è negativa, tossica. Una cultura dell’io, del materialismo cosmico e dell’egoismo, il pensare alla propria realizzazione e ai numeri. Nel nome dei numeri si sono fatti grandi scempi.
Al contrario quelli che vediamo passare da “Carne fresca” sono giovani che hanno il rifiuto del successo a tutti i costi e dell’omologazione a un’estetica dominante. Non suonano per i numeri, per la Ferrari o per la notorietà, lo fanno per stare bene. E sono in molti ma non sono consapevoli di essere una scena. E ogni sera vediamo il locale pieno, a dimostrazione che c’è interesse a questa musica. Quello che manca a questi concerti sono i discografici e i manager. Alla nuova generazione occorre dare possibilità di crescere e costruire un’alternativa vera. Aiuterebbe fare rete con altre realtà musicali, come locali, club o anche discografia.

L’opportunità

Allora partendo dalla situazione quasi asettica del palco di Germi, Manuel ha deciso di dare un’opportunità a questi giovani artisti. Alcuni di loro sono stati selezionati (tra le centinaia che si propongono e che si sono esibiti sul palco di Germi) per aprire, con una media di due artisti a sera, i concerti estivi degli Afterhours. Si esibiranno così di fronte ad un pubblico più ampio facendo i primi passi in un mondo professionale che potrebbe essere anche il loro futuro.

BALLATE PER PICCOLE IENE TOUR 2025
OPENING ACT CARNE FRESCA

26.06 BOLOGNA Sequoie Music Park
GRIDA
PALEA

28.06 FIRENZE Anfiteatro Delle Cascine Ernesto De Pascale
AUT!

02.07 GENOVA Balena Festival, Porto Antico
MARS ON SUICIDE
FRISARI

03.07 TORINO, Flowers Festival
XYLEMA
MASS DEMONSTRATION

5.07 ROMA, Roma Summer Fest – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
DLEMMA
KAHLUMET

06.07 Roma, Roma Summer Fest – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
FITZA
DIRTY NOISE

08.07 MILANO, Carroponte
KAHLUMET
FITZA
DIRTY NOISE

09.07 PADOVA, Sherwood Festival
NO SEX BEFORE MARRIAGE
INARIA

12.07 AREZZO, Mengo Music Fest
DESRT KOSMO

15.07 BRESCIA, Brescia Summer Music – Arena Campo Marte
LIQUID WORDS
MARS ON SUICIDE

19.07 PORDENONE, Pordenone Blues & C. Festival
KOALA KATANA KIWI

23.07 NAPOLI, Noisy Naples Fest – Arena Flegrea
PER ASPERAX

25.07 SERVIGLIANO (FM), NoSound Fest – Parco Della Pace
JACK NUR
RAIN TAYLOR

26.07 BELLARIA IGEA MARINA (RN), Beky Bay
RAIN TAYLOR
GRIDA

01.08 CAGLIARI, Arena in Fiera
DODO Q

03.08 ASSISI (PG), Rocca Maggiore
AIMLESS
LINFA

08.08 LOCOROTONDO (BA), Locus Festival
VIDAGE
PER ASPERAX

10.08 REGGIO CALABRIA, Fatti di Musica Festival – Tempietto Arena
PER ASPERAX

13.08 – ZAFFERANA ETNEA (CT), Anfiteatro Falcone e Borsellino
CHRISTIAN THE SEAGULL
HELEN BURNS

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