LIBERATO: anche Milano è per lui e con lui (Recensione)

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LIBERATO
Milano ROCKS
09 settembre 2022

Recensione di Luca Trambusti

Foto: Giuseppe Maffia
Voto: 8,5

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Liberato sbarca a Milano (dove si era esibito con molto meno clamore nel 2018) per due concerti previsti inizialmente il 25 e 26 aprile 2020, in seguito posticipati al 27 e 28 novembre 2020, all’8 e 9 maggio 2021, e infine al 25 e 26 aprile 2022 al Mediolanum Forum di Assago. Il rinvio ha in qualche modo favorito il pubblico perché il cambio di location e la collocazione all’Ippodromo di Milano (nell’ambito di Milano Rocks) ha permesso lo svolgimento in uno spazio più ampio e una maggior affluenza di spettatori, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione. Complice anche il fatto che le apparizioni live dell’artista napoletano sono “merce rara”.

Attesa e spettacolo

C’era dunque molta attesa per il concerto di un artista misterioso (anche se ora la sua identità pare sia nota, ma poco cambia nella sostanza) che ha saputo conquistare e convincere il pubblico, prima partenopeo poi nazionale con una proposta musicale molto personale.

Lo spettacolo che Liberato ha messo in scena è di grande qualità, sia musicalmente che “spettacolarmente”. Su un grande palco il napoletano e i suoi tre musicisti hanno conquistato e appassionato il pubblico milanese facendolo ballare, cantare e saltare con una musica che ben si adatta a queste “attività” e all’ambito.

Il palco

Alle 21,30 inizia il concerto con una lunghissima (fin troppo) introduzione musicale con dei bassi devastanti e accompagnata da una proiezione di luce bianca sui mega schermi che costituiscono la scenografia. Musica elettronica, ripetitiva, quasi ipnotica che permette l’entrata in scena dei quattro componenti del gruppo.

Sul palco oltre a Liberato (voce e tastiere) c’è un altro “tastierista”, una postazione di drum machine (un’altra è occasionalmente “suonata” da Liberato) e un chitarrista. È dunque un concerto di musica elettronica, ma anche suonata perché in più occasioni la chitarra si lancia in assoli.

I quattro musicisti si esibiscono di fronte a uno schermo, in controluce, sono tutti incappucciati (come quattro Liberato) e quindi appaiono delle semplici silhouette, dei contorni stagliati sulle luci. A proteggerli ulteriormente davanti a loro una sorta di “gabbia/zanzariera” che durante lo show sale e scende più volte. Questa “non visibilità” porta lo spostamento dell’attenzione dai musicisti, che non sono più “feticcio” ma si smaterializzano DENTRO la musica e le canzoni, diventando ombre che abitano un palco e producono suoni.

A far da “contorno” allo spettacolo dei bellissimi effetti luce e la proiezione di visual di colori e immagini “liquide” che scorrono sui tre schermi che lavorano per lo più in sincrono dando così un’ampia superficie di proiezione. Un applauso a Quiet Ensemble e Martino Cerati che hanno curato visual e luci.

La musica

Dal punto di vista musicale il concerto è estremamente coinvolgente e la bravura di Liberato sta nel saper mischiare tra loro tanti elementi stilistici musicali e farlo con estremo criterio, in un perfetto bilanciamento. Sostanzialmente si tratta di musica EDM (Electronic Dance Music) sulla quale però s’innesta tanto altro. Oltre al ritmo c’è infatti la melodia, il rap e anche la canzone, il tutto mischiato, alternato formando un amalgama interessante e coinvolgente. La chiave principale è ovviamente il ballo, molte sono infatti le parti musicali, spesso ripetitive (come si conviene alla musica elettronica) e con bassi profondissimi che poi si aprono sui testi così da permettere al pubblico di cantare e ballare allo stesso tempo. Molto interessanti poi i momenti in cui la melodia si distende sulla “cassa dritta”. Non mancano i campionamenti, tributi, citazioni e cover che includono anche la musica tradizionale napoletana (tammuriate e “Cicerenella” contenuta nell’ultimo disco di Liberato) e ovviamente Pino Daniele (“Yes I Know”). Immancabili tutte le hit realizzate da questo misterioso artista, che, introdotte dai boati del pubblico, nel contesto live si dilatano, assumono un’altra veste, mostrando tutta la loro potenza proprio dal vivo.

Lo show di Liberato tra ballo e passione

Il musicista napoletano regala al pubblico di Milano un concerto passionale, coinvolgente e partecipato che permette di ballare e divertirsi, trasformando il tutto in un effetto rave liberando corpo e mente. Incredibile la partecipazione dei presenti. Dal pit sino alle ultime file tutti ballavano, tutti seguivano la musica e la “scenografia”. Quest’ultima era complemento ed essenza dello spettacolo, ne era parte integrante senza tuttavia spostare l’attenzione dalla musica. Una così forte partecipazione conferma che Liberato è tra i preferiti del pubblico, che la sua formula piace ed è riuscito a conquistare l’attenzione anche senza percorrere i consueti canali promozionali ma sfruttando tutta la forza della rete. Un progetto attuale e non banale.

Molto bravo.


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